75. Mostra del Cinema di Venezia, parole chiave: generi e autori

La 75. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia è pronta a stupirci. I film che vedremo al Lido dal 29 agosto all’8 settembre.

Dopo aver assegnato i due Leoni d’Oro alla carriera, a David Cronenberg (regista) e a Vanessa Redgrave (attrice), e annunciato la prima mondiale (31 agosto) di A Star is Born (di Bradley Cooper con Lady Gaga),  la 75. Mostra del Cinema di Venezia ha aperto i suoi battenti con una gremita conferenza stampa a Roma. 

Vanessa Redgrave, leone d’oro alla carriera

Il presidente Paolo Baratta ha presentato le novità: “In questi due mesi è partito un nuovo progetto Scrivere in residenza offerto ai giovani laureati che hanno già scritto testi. Saranno affiancati da tutor. Venti giovani ogni anno avranno la possibilità di frequentarci e consultare i nostri archivi, su danza, teatro e cinema. Le realtà virtuali sono in incremento, 39 opere di cui 30 in concorso che sarà possibile vedere con prenotazione. Gli studenti accreditati sono aumentati, saranno 1.300. In programma la ristrutturazione del palazzo del Casinò, i cui lavori inizieranno dopo la Mostra. La novità più sensazionale è che, quest’anno, entriamo nell’Hotel des Bains, la nostra croce di 1800 mq. La società ci ha concesso la sala Visconti, che conserva ancora tutto il suo arredo, per la mostra Volti e immagini dalla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica 1932-2018, a cura di Alberto Barbera.

Anteprima stampa con Paolo Baratta e Alberto Barbera


Alberto Barbera
ha ringraziato gli esperti con cui ha diviso il compito di selezionare ben 3.500 film: “L’edizione di questo anno è ricca, con molti film di genere però di autori, molti affermati. Come se gli autori avessero capito che era importante riprendere il contatto con il pubblico”.
In Concorso
21 film. Il film d’apertura è First Man di Damien Chazelle, il regista di  La La Land, con un film molto diverso su Neill Armstrong (con Ryan Gosling, Jason Clarke, Claire Foy, USA, 138’).

Tre i film italiani in concorso. L’atteso Capri-Revolution di Mario Martone (con Marianna Fontana, Reinout Scholten van Aschat, Antonio Folletto, Gianluca Di Gennaro, Eduardo Scarpetta, Donatella Finocchiaro, Italia – Francia, 122’). Alla vigilia della Prima Guerra Mondiale una pastorella, Lucia (Marianna Fontana), s’imbatte, sull’isola di Capri, in una comune di intellettuali nordeuropei che coltivano ideali di libertà e sperimentano nuovi modelli di coesistenza sociale.

Suspiria di Luca Guadagnino (con Dakota Johnson, Tilda Swinton, Mia Goth, Chloë Grace Moretz, Italia, 152’). Un remake ambizioso, pensato per anni, con Tilda Swinton che recita tre parti nel film. Un film impegnato, su razzismo e Black Panthers, di Roberto Minervini, What You Gonna Do When The World’s on Fire? (con Judy Hill, Dorothy Hill, Michael Nelson, Ronaldo King, Titus Turner, Ashley King, Kevin Goodman, The New Black Panthers Party for Self Defense, Italia, USA, Francia, 123’).

https://m.youtube.com/watch?v=vAp8nTKCv2s

Per il genere commedia, in concorso, Double Vies di Olivier Assays (con Guillaume Canet e Juliette Binoche, Francia, 100′), la storia di due coppie che si incrociano in vari modi, è una riflessione sul cambiamento delle nostre vite sull’onda delle nuove tecnologie. Per il genere western, The Sister Brothers di Jacques Audiard  (con Joaquin Phoenix e  Jake Gyllenhaal, 120′) un western europeo, girato interamente in Spagna e Romania ma con un cast americano.

The Ballad of Buster Scruggs di Ethan e Joel Coen (con James Franco, Liam Neeson, Tom Waits, Tim Blake, 132′) è un western-musical in sei episodi, sulla morte del western e sull’America di oggi. Roma di Alfonso Cuarón, un film in bianco e nero su una famiglia borghese durante un anno turbolento della storia del Messico, ispirato alle figure femminili della sua infanzia. Vox Lux di Brady Corbet (con Natalie Portman e Jude Law) è la storia di una pop star americana reduce da un avvenimento drammatico. Zan di Shinya Tsukamoto, un film su un samurai che si scopre incapace di uccidere.

Tra i grandi autori, Florian Henckel von Donnersmarck con Werk ohne autor  (opera senza autore), un film che dura tre ore, sulla storia della Germania dall’avvento del nazismo fino agli anni Settanta. Mike Leigh con Peterloo, un film sul passato per parlare del presente, la storia della feroce repressione di una manifestazione in Inghilterra, nel 1819, da parte della cavalleria.

Paul  Greengrass con 22 July, racconta le conseguenze della strage di Utoya, il recupero di un ragazzo vittima del massacro. Julian Schnabel si presenta con un un film su cosa accade nella testa di Van Gogh (interpretato da William Defoe), At Eternity’s Gate

A Star is born

FUORI CONCORSO. Una vera chicca l’evento speciale sfoderato da questa edizione: The Other Side of the Wind di Orson Welles in prima mondiale, il film è stato portato a termine 30 anni dopo la morte del regista. Il suo ultimo lungometraggio di cui esiste la sceneggiatura originale (con John Huston, Peter Bogdanovich, Susan Strasburg e Oja Kodar, compagna di Welles) sul ritorno a Hollywood del regista J.J. Hannaford andato in esilio volontario in Europa. Non fu mai prodotto per problemi finanziari. Dopo aver recuperato oltre 1000 bobine in un caveau di Parigi, oggi l’ultimo capolavoro del maestro può essere visto.

https://m.youtube.com/watch?v=qFI1Aw5oaew

Gli ultimi 15 anni della vita di Orson Welles sono raccontati dal premio Oscar Morgan Neville in They’ll Love me When I’m Dead. Tra i documentari grande attesa per El Pepe, una vida suprema di Emir Kusturica, sulla vita del leader uruguayano Pepe Mujica, che sarà presente a Venezia. Aquarela di Victor Kossakovsky è un’opera senza parole, sull’acqua, sul ghiaccio, solo natura. Process di Sergi Loznitsa sui materiali dei processi staliniani iniziati nel 1931, dove tutti mentono, è un’opera sulla finzione politica. Isis tomorrow. The Lost souls of Mosul di Francesca  Mannocchi e Alessio  Romenzi è sull’assedio di Mosul. American Dharma di Errol Morris è  un documentario sull’ideologo di Trump e della Lega  che vuole riunire tutti i movimenti populisti. In Monrovia Indiana (223′) di Frederick Wiseman apparentemente non accade nulla ma si comprende perché Trump ha vinto le elezioni.

Leone d’oro

In Una storia senza nome Roberto Andò intreccia vicende cinematografiche con la storia del furto del Caravaggio a Palermo. Sul mondo dell’arte contemporanea Mi ombra maestra di Gastòn Duprat (il regista del Cittadino illustre). “Spettacolare e affascinante” Un peuple et son Roi di Pierre Schoeller sulla Rivoluzione francese e la decapitazione del re. Ritorno di Zhang Yimou, due volte Leone d’Oro, con Ying (Shadow),  un film di genere sul conflitto tra due gruppi feudali. La Quietud di Pablo Trapero è una sorta di seguito di El Clan ma con temi diversi.
Film di chiusura (fuori concorso) della Mostra: Driven, in prima mondiale, diretto da Nick Hamm sarà proiettato sabato 8 settembre, nella Sala Grande del Palazzo del Cinema al Lido di Venezia, prima della cerimonia di premiazione. Ispirato a fatti veri il film, ambientato nella ricca California dei primi anni ’80, racconta l’ascesa di John DeLorean, e della sua iconica DeLorean Motor Company, attraverso la sua amicizia con l’ex detenuto (diventato informatore dell’FBI) Jim Hoffman. Dopo aver lavorato alla General Motors (occupandosi con successo del marchio Pontiac e Chevrolet), nel 1975 DeLorean fondò la sua compagnia automobilistica Dmc. L’azienda durò poco: produsse solo il modello DeLorean Dmc-12 (la famosa macchina del tempo nella trilogia cinematografica Ritorno al futuro, ripresa da Steven Spielberg nel recente Ready Player One) e nel 1984 smise la produzione.

ORIZZONTI. Il film di apertura è di Alessandro Cremonini: Sulla mia pelle, dedicato al caso Cucchi, interpretato da Alessandro Borghi (che ha impressionato Barbera per come è riuscito a calarsi nel ruolo) e Jasmine Trinca. La profezia dell’armadillo di Emanuele Scaringi è tratto dal fumetto di Zerocalcare. Charlie says di Mary Harrow sulle donne di Charles Manson mandante di due stragi compiute dalle sue seguaci. Jinpa di Pema Tseden (regista tibetano) è stato prodotto da Wong Kar-wai.

SCONFINI sostituisce la sezione ‘Cinema nel giardino’. Presenta The Tree of Life (extended cut) di Terrence Malick (189′). Il banchiere anarchico di  Giulio Base dedicato a Pessoa. Camorra di Francesco Patierno è un film sulla mafia, Napoli e le conseguenze sui cittadini napoletani.

La Giuria internazionale del Concorso di Venezia 75 è presieduta da Guillermo del Toro  (due volte premio Oscar), tra i membri: il regista Paolo Genovese, Christoph Waltz e Naomi Watts. A presiedere la Giuria internazionale del Premio Venezia “Opera Prima “Luigi De Laurentis” – Leone del Futuro” il regista e sceneggiatore iraniano Ramin Bahrani (autore di 99 Homes). La presidente per “Venice Virtual Reality” è la regista Susanne Bier, tra i membri della giuria lo scrittore Alessandro Baricco, mentre a presiedere la giuria di “Venezia Classici” il regista Salvatore Mereu.

Attesi al Lido: Ryan Gosling, Lady Gaga, Bradley Cooper, Jeff Goldblum, Juliette Binoche, Jake Gyllenhaal, Joaquin Phoenix, James Franco, Tom Waits, Natalie Portman e Jude Law.

Intrigante il nuovo manifesto di Lorenzo Mattotti, icona di questa edizione

Sito: https://www.labiennale.org/it/cinema/2018