15. Biennale Architettura – Arsenale

Venezia, 15. Biennale Architettura. La mostra, Reporting from the Front, diretta da Alejandro Aravena. Il primo itinerario nella splendida location dell’Arsenale, fino 27 novembre 2016.

Ancora poche settimane per visitare la Biennale Architettura, un’edizione innovativa per molti aspetti. I progetti sono molti e occorrono almeno due giorni per visitare le due sedi (Arsenale e Giardini), qui due proposte di itinerari. Preziosa la possibilità di avere spiegazioni, nelle varie sezioni, da parte di giovani in grado di soddisfare alcune curiosità al cospetto delle opere.

L’icona di questa 15. Biennale Architettura è l’archeologa tedesca Maria Reiche (incontrata da Bruce Chatwin nel deserto sudamericano) che sta su una scala per osservare da un punto di vista più alto l’orizzonte per vedere le pietre di Nazca trasformarsi in disegni. All’Arsenale e ai Giardini di Venezia ci sono i progetti di opere che sono altrove, che danno forma ai luoghi in cui si vive, 64 partecipazioni nazionali (quattro per la prima volta: Filippine, Nigeria, Seychelles e Yemen) ed eventi collaterali, di un’arte, l’architettura, che è la più politica di tutte. I numeri della mostra: 88 partecipanti (da 37 paesi), di cui 50 sono presenti per la prima volta, e 33 architetti under 40. Il Leone d’Oro alla carriera è stato attribuito dal Cda della Biennale di Venezia, presieduto da Paolo Baratta, su proposta del Direttore Alejandro Aravena, a Paulo Mendes da Rocha (Brasile).

L’archeologa Maria Reiche nel manifesto della Biennale

Alejandro Aravena (curatore, vincitore del premio Pritzker 2016) chiama in causa, in Reporting from the Front, l’inventiva per sopperire alla scarsità di mezzi e la pertinenza contro l’abbondanza. Aravena è il direttore esecutivo di ELEMENTAL (Leone d’Argento per promettenti giovani architetti nel 2011) che si occupa di progetti di edilizia a basso costo. Tradotta in pratica nella ricostruzione a seguito del terremoto in Cile del 2010.

L’architetto cileno ha spiegato: “Siamo convinti che l’avanzamento dell’architettura non sia un obiettivo in sé, ma un mezzo per migliorare la qualità di vita delle persone. Dato che la vita oscilla tra le necessità fisiche più essenziali e le dimensioni più immateriali della condizione umana, ne consegue che l’impegno per migliorare la qualità dell’ambiente edificato deve agire su molti fronti: dalla garanzia di standard di vita molto pratici e concreti, all’interpretazione e alla soddisfazione dei desideri umani, dal rispetto dell’individuo alla cura del bene comune…”.

Making off

Solo nel 2015 oltre 60 milioni di persone sono fuggite da guerre, povertà e violenza. Il curatore ha precisato: “Le forze che contribuiscono a dare forma all’ambiente costruito non sono poi necessariamente amichevoli: l’avidità e l’impazienza del capitale; o l’ottusità e il conservatorismo della burocrazia tendono a produrre ambienti banali, mediocri e monotoni”. I temi cari ad Aravena sono evidenti già all’ingresso: sostenibilità, autocostruzione e riuso. I pannelli delle pareti di cartongesso sono recuperati dai quelli di rivestimento della Biennale precedente. Una sorta di texture per classi meno abbienti.

Arsenale

La ricerca di Rahul Mehrotra è su come affrontare la grande migrazione verso la città. Viene preso ad esempio l’insediamento effimero di sette milioni di persone in uno stesso momento e che vede un flusso complessivo di circa 20 milioni in occasione del Kumbh Mela. La festa religiosa che si tiene ogni dodici anni (in Uttar Pradesh, India) e che termina con il monsone che spazza via l’intero insediamento. Questa realtà effimera, con i suoi servizi (templi, polizia, abitazioni, negozi, strutture sanitarie e amministrazione), viene allestita in circa due settimane. Ogni strada termina con un ponte sul fiume e vengono utilizzati soltanto cinque materiali riciclabili.

Kumbh Mela

La città deve essere in grado di ospitare diversi stili di vita per affrontare i continui movimenti migratori. Stili che possono essere sedentari o nomadi, come in Mongolia. Quindi una yurta deve poter convivere tra gli edifici e avere i servizi per chi vi risiede. Rural Urban Framework (RUF) ha iniziato a studiare alcune soluzioni dopo il piano del governo cinese di urbanizzare entro il 2030 metà dei 700 milioni di residenti nelle zone rurali. Alla Biennale è stato presentato l’aspetto di questa transizione rurale-urbana.

Rural Urban Framework

In Cile il GrupoTalca ha trasformato l’arcaica tradizione di falegnameria in un processo edilizio, nel punto di osservazione a Pinohuacho. Il tagliaboschi ha raccolto i tronchi, il carpentiere ha preparato le tavole e l’ebanista le ha tagliate e assemblate.

Boris Bernaskoni (russo di 35 anni) ha realizzato, in un quartiere borghese, MATREX (2015). Nell’edificio ha sede una società per azioni di Mosca. Il segmento inserito al centro è concepito per favorire incontri e scambi. Si tratta di un luogo dove le persone lavorano dalle 8 alle 14 ore al giorno. Il lavoratore non è solo un numero ma vengono contemplate anche le sue esigenze. Alla base di 126 piani sono posti alcuni spazi culturali come un teatro. L’atrio ha la sagoma familiare di una matrioska.

Boris Bernasconi, MATREX

Sempre di più l’urbanizzazione, gli extracomunitari e rifugiati che arrivano in Germania richiedono nuove strategie abitative, come incrementalità e selfbuilding. Strutture fondamentali, semplici che consentono una costruzione veloce ed economica che poi gli abitanti possono ultimare e definire. Questo è il progetto “Grundabu und Siedler” presentato da BeL all’IBA di Amburgo nel 2013. Le rifiniture delle abitazioni sono state curate e personalizzate dai residenti, sulla base del principio di Le Courbusier: dalla semplicità alla complessità. La differenza è che BeL ha pensato edifici a più piani in una prospettiva collettiva e di flessibilità culturale. Un enorme plastico illustra cinque casi studio.

BeL, Neubau, allestimento alle Corderie dell’Arsenale

Cecilia Puga (Cile), archistar, sa armonizzare eleganza e sobrietà, parte da una idea per trasformarla in una cosa. Realizza edifici tipici per privati o anche pubblici, ma per clienti di fascia alta.

Barozzi (italiano) / Veiga (brasiliano) sono giovani di 40 – 45 anni. In una conferenza lo scomparso architetto argentino Rafael Iglesia aveva accusato i giovani di ignorare la trascendenza. I due architetti rispondono alle critiche partendo dal perimetro di una capanna per una costruzione destinata a durare nel tempo.

I progetti di Francisco Alonso de Santos (Spagna) sono quanto di più trascendentale si possa immaginare. Un edificio cilindrico che compie una rotazione in un mese per dare una completa visione panoramica. Polemizza con le opere di architettura che sono soprattutto ingegneristiche e forma un tetto di suoni di campane, invisibile. Tutte le campane di Strasburgo suonano solo la domenica, avvolgendo tutta la città in una melodia.

Nel titolo del progetto Beyond Bending, Learning from the past to design a better future (Oltre la flessione, imparando dal passato per disegnare un futuro migliore) del Block Research Group di Zurigo c’è la definizione del lavoro dei tre ingegneri. Realizzano cupole, come quelle antiche romane, con elementi laterizi singoli accostati per compressione. Lavorare sulla compressione consente l’eliminazione del calcestruzzo. I conseguenti benefici sono: riduzione dei costi (fino al 70% sul materiale), del peso della struttura, dei tempi di lavorazione e del consumo energetico. Queste strutture autoportanti, con centine di legno che poi vengono rimosse, consentono possibilità di riuso e sono site specific.

Cupole realizzate per compressione

In Portogallo la funicolare di Gaia a Porto, di Menos é Mais, ha avuto un impatto minimo. Un committente privato ha acquistato terreni per la realizzazione della teleferica. Il design è contemporaneo, cemento armato che dialoga con l’antica pavimentazione e con le rive del fiume. La sera quando è chiusa viene usata come spazio pubblico. Nel biglietto è incluso anche un calice di vino.
Il ponte pedonale di João Luís Carrilho da Graça a Covilhã, in Portogallo, collega due quartieri di una città di montagna. Risolve un problema ingegneristico e allo stesso tempo rafforza l’identità di un luogo.

Transsolar è un gruppo di ingegneri tedeschi che ritengono che la sostenibilità sia in realtà il buonsenso. Il loro obiettivo è porre la sofisticata ingegneria al servizio del buonsenso, attingere alla risorse locali per produrre risparmio energetico, convogliare le forze naturali invece di contrapporsi a esse. Il loro progetto della cupola traforata del Louvre di Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti 2016) favorisce l’illuminazione attraverso colonne di luce e consente la refrigerazione degli ambienti. Il loro obiettivo è l’architettura eco-sostenibile.

Transsolar – Arsenale

L’isola di Madeira dipende economicamente dal turismo e la sua natura è aggredita dalla costruzione di numerose strutture ricettive. Paulo David ha progettato rifugi per ospitalità nella zona costiera rispettosi dell’ambiente. Ha riutilizzato una torretta militare per una costruzione sovrastante. Nel 2010 ha riutilizzato il legno bruciato, a seguito di un vasto incendio sull’isola, per realizzare un rifugio di osservazione.

Il concorso per il Museo del Clima a Lleida City in Spagna è stato vinto da Toni Girones con una controproposta: porre il clima, il contenuto, al centro del progetto. Il parco è stato inglobato nel museo come sua parte integrante, superando la concezione di scatola-contenuto, ed è stato possibile ridurre il budget della metà.

Rural Studio Auburn University (USA) esplora il rapporto tra gli studenti di architettura e la comunità locale. Il fatto di lavorare in una delle regioni più povere di un paese ricco li costringe a pensare ai mezzi disponibili in funzione del risultato, non perdendo di vista il budget a disposizione. L’utilità è il filo conduttore e diventa importante anche la vita postuma dei materiali utilizzati, andando oltre il riciclo. Hanno individuato le necessità nei dintorno di Venezia, reti e materassi, e hanno realizzato la loro installazione con questi materiali: una stanza fatta con reti di materassi e armadietti (negli involucri) che verranno donati al Centro Sociale Rivolta di Marghera.

Luigi Snozzi (italo-svizzero) presenta alcuni progetti per Monte Carasso in Canton Ticino (Svizzera). In passato si rifiutò di portare a termine una una scuola elementare perché lontana dal centro del paese e vicino all’autostrada. La scuola fu poi costruita in un ex convento.

L’architetto giapponese Tadao Ando ha ristrutturato, a Venezia, Punta della Dogana nel 2009, Palazzo Grassi (2006) e poi il teatrino di Palazzo Grassi (2013). A Punta della Dogana ha realizzato una grande stanza in cemento armato grezzo con l’intenzione di lasciare un simbolo del passaggio al nuovo, come la coppia di colonne in cemento forato all’esterno del Museo. Nel corso dei lavori sono state trovate delle infrastrutture storiche che non si potevano toccare. Per tale motivo c’è stata una rivolta dei veneziani nei suoi confronti, creando un conflitto tra le esigenze di preservare un patrimonio culturale e la spinta propulsiva dell’arte contemporanea.

Tadao Ando – Punta della Dogana

Anupama Kundoo Architects (India) ha realizzato, puntando sull’analisi dei materiali e capacità locali, l’androne con materiali riciclati del padiglione della Germania dello scorso anno e una casetta costruita in una settimana che sarà donata alla Rivolta. Una ricerca interessante è quella sui pigmenti naturali indiani per colorare il ferro-cemento. Fullfillhouse ricerca sul ferro-cemento di 25 millimetri. Ogni blocco è pronto in 1 giorno e in breve sono pronti per l’assemblaggio. Si tratta del frutto di una ricerca durata venticinque anni.

Cemento colorato con pigmenti naturali

Inés Lobo (Portogallo) ha realizzato il progetto per il quartiere di Mouraria a Lisbona, abitato da migranti asiatici e africani. In mostra le foto e suoni dal quartiere. Parte integrante del progetto anche una moschea e una piazza.

Studio Zao/StandardArchitecture (Pechino, Cina). In Cina l’urbanizzazione ha comportato la scomparsa di interi quartieri a favore dei grattacieli. Zhang Ke cerca di riproporre le antiche tipologie abitative cinesi. La rivisitazione dell’hutong, casa con una corte centrale, dove viveva il funzionario della città proibita. Oggi l’hutong è un luogo degradato dove vivono fino a 10 famiglie, in assenza di spazi igienici adeguati.

Zhang Ke, Hutong

Il Rock Garden a Chandigarh, città indiana incarnazione del modernismo progettata da Le Courbusier, è opera dell’ingegnere Nek Chand. Realizzato interamente con materiale riciclato dei cantieri (cemento, sabbia, fili elettrici e fusti d’olio) su un terreno abbandonato. Il giardino ora è arrivato a quattordici ettari ed è molto apprezzato dai visitatori per le sue cascate e zone fresche. Dopo la morte (2015) di Chand è gestito dalla fondazione.

Nek Chand, sculture e manufatti del Rock Garden a Chandigarh (India)

Ensamble Studio, Antón García-Abril e Débora Mesa Molina propongono in io sono natura strutture in cemento, per un giardino musicale in Montana, che sembrano roccia.

EPM, impresa statale di Medellín in (Colombia), è la compagnia della gestione dell’acqua. Hanno rilevato come i punti bui della città di Medellin fossero i serbatoi di acqua. La popolazione li evitava per motivi di sicurezza. La società ha progettato di valorizzare le sue infrastrutture, creando parchi urbani diversificandoli sulla base delle esigenze della popolazione. Soprattutto l’intelligenza politica delle amministrazioni, che si sono succedute, ha reso possibile la realizzazione di progetti a lunga scadenza.

Kengo Kuma (Giappone), architetto che combatte il massiccio uso dei materiali industriali. Per i suoi lavori predilige la pietra, il legno o il metallo, recuperando anche vecchie tecniche. Parte dal nodo di legno per arrivare alle costruzioni e arredi.

Padiglione Italia

Il Padiglione Italia (all’Arsenale) è stato affidato, dal Ministro Dario Franceschini, a TAMassociati, che presentano uno studio esemplare nel campo degli aiuti umanitari. Hanno realizzato a basso costo strutture sanitarie pertinenti con un’efficienza energetica, edifici per uso culturale e spazi pubblici nei Paesi in via di sviluppo. Hanno lavorato con Emergency. La regista Mira Nair ha fondato la Maisha Film Garden e la sede è stata realizzata da Tamassociati a Kampala, Uganda.
Taking care

Progettare per il bene comune è la visione sociale dell’architettura. In questo padiglione sono rappresentati l’associazionismo e la rigenerazione delle periferie attraverso la cultura. La periferia è vista come risorsa e non come un limite. Tre sezioni: Pensare (per il bene comune), Incontrare (il bene comune) e Agire. Quest’ultima sezione ospita i progetti di cinque dispositivi mobili verranno realizzati grazie a un’operazione di crowdfunding con Banca Etica.

 

Ristorante (Arsenale)

Foto di Marco De Felicis

INFORMAZIONI

Sito: https://www.labiennale.org/it/architettura/mostra/
Email: promozione@labiennale.org
Telefono:  +39 041 5218 828  (lun.–ven. h. 10–13 e 14–17.30 – sab. h. 10–13)

ARSENALE, DATE E ORARI  fino al 27.11 2016
Orario: 10–18 – chiuso lunedì escluso 31.10 e 21.11
biglietteria h. 10–17.30 ultimo ingresso h. 17.45
biglietteria Arsenale Nord h. 11–16
Prevendite: www.labiennale.org tariffe speciali disponibili

BIGLIETTI
Valido per un solo ingresso in ciascuna sede espositiva (Giardini e Arsenale) anche in giorni non
consecutivi INTERO REGULAR € 25 RIDOTTO € 22

BIGLIETTI 48h
Biglietti nominativi validi per 48 ore (dalla prima convalida) per più ingressi in ciascuna sede espositiva
(Giardini e Arsenale), giorni di chiusura esclusi
INTERO 48h € 30 – RIDOTTO 48h STUDENTI/UNDER 26 € 22 Presentando un documento d’identità valido