La Festa del Cinema di Roma taglia il nastro con: Bad Times at the El Royale e due mostre #RomaFF13

 

Bad Times at The El Royale di Drew Goddard ha inaugurato il programma della Selezione Ufficiale 2018 della 13ª edizione della Festa del Cinema di Roma. All’Auditorium anche due mostre: Riso Amaro e Three Minutes.

Sala Sinopoli

Ha aperto la Selezione Ufficiale della Festa del Cinema di Roma il noir Bad Times at the El Royale (nelle sale italiane il 25 ottobre con il titolo 7 sconosciuti a El Royale). Film noir e pulp di Drew Goddard, autore della sceneggiatura Sopravvissuto – The Martian che gli è valsa una candidatura all’Oscar®, creatore della serie Netflix Daredevil e regista dell’horror Quella casa nel bosco.

Virginia Raggi, sindaca di Roma

Il film è stato presentato da Antonio Monda, alla sua quarta direzione artistica, davanti a una platea delle grandi occasioni. Presenti nella Sala Sinopoli, oltre al cast (tra cui il regista e sceneggiatore Drew Goddard e l’attrice Cailee Spaeny), Renzo Piano (che ha progettato l’Auditorium), Virginia Raggi (sindaca di Roma), il regista Michael Moore, Luigi Abete (presidente di BNL, main partner della Festa del Cinema), Giovanna Melandri (presidente della Fondazione MAXXI), Francesco Rutelli (presidente dell’ANICA) e altri.

Bad Times at the El Royale (7 sconosciuti a El Royale)

Il film dopo pochi minuti di ambientazione procede in accelerazione ingranando subito le ultime due marce, non lasciando il tempo allo spettatore di imparare a non fidarsi delle apparenze. Il ritmo è serrato e i colpi di scena non mancano. La bravura nella recitazione degli attori campeggia, primo tra tutti Jeff Bridges (l’indimenticabile Drugo Lebowski), perfetto nella parte del prete ambiguo. Ma la musica e le canzoni sono a pieno titolo la colonna (portante) sonora del film.

Jeff Bridges, Bad Times at the El Royale (7 sconosciuti a El Royale)

All’interno dell’hotel in declino El Royale, al confine tra California e Nevada: puoi scegliere una camera in uno dei due stati,  si incontrano sette estranei, ognuno con un passato da nascondere e un segreto da proteggere. Nixon è stato appena eletto presidente degli Stati Uniti (1969).

Bad Times at the El Royale (7 sconosciuti a El Royale)

I protagonisti che si ritrovano nella hall dell’albergo, un tempo rinomato, dove il gioco d’azzardo attirava il lusso, sono: il prete Daniel Flynn (Jeff  Bridges, premio Oscar),  la cantante soul Darlene Sweet (Cynthia Erivo), il commesso viaggiatore Laramie Seymour Sullivan (Jon Hamm), la figlia dei fiori Emily Summerspring (Dakota Johnson), sua sorella Rose (Cailee Spaeny), il direttore dell’albergo Miles Miller (Lewis Pullman) e il misterioso Billy Lee (Chris Hemsworth). Il loro incontro sarà decisivo: tutti avranno un’ultima, fatidica chance di redenzione.

Chris Hemsworth

Dopo aver lavorato su film ad alto budget e con effetti speciali, il regista ha voluto cimentarsi con un gruppo di attori, pura recitazione, in uno spazio ridotto. Ha voluto esplorare la circostanza in cui in un hotel, una notte, si incontrano persone la cui vita può cambiare. Per scrivere il film, che aveva in mente di realizzare, Goddard si è chiuso in una stanza di hotel. L’hotel El Royale non esiste nella realtà, è un hotel confortevole ma allo stesso tempo sovradimensionato rispetto al numero di clienti che lo frequentano.

Bad Times at the El Royale (7 sconosciuti a El Royale)

Avendo molti attori era importante farli rientrare tutti nell’inquadratura. Per questo Goddard ha utilizzato la piena dimensione del fotogramma, girando in anamorfico. Il regista si è ispirato ai film di Sergio Leone e al modo in cui ampliava le dimensioni del frame in modo da potervi includere tutti gli attori.

Jeff Bridges, in una scena di Bad Times at the El Royale

Un merito speciale va a Michael Giacchino per la colonna sonora e a Cynthia Erivo per la sua voce straordinaria, che è stata registrata dal vivo sul set. Ogni volta che lei canta nel film lo fa davvero e non attraverso il movimento labiale. Per tale motivo è stato necessario, girando alcune scene diverse volte (anche venti) cantare la stessa canzone per venti volte. Gli attori sono così bravi da rendere tutti i personaggi, anche i piu violenti o stravaganti, verosimili.

Bad Times at the El Royale (7 sconosciuti a El Royale)

Gli attori sono così bravi da rendere tutti i personaggi, anche i piu violenti o stravaganti, verosimili. Il film è anche una fotografia degli Stati Uniti e dei suoi problemi irrisolti: l’uso delle armi (tutti ne possiedono e ne sanno usare almeno una), le reti di spionaggio e ricatti, la sporca guerra del Vietnam con cui i reduci hanno dovuto fare i conti, l’alcolismo e la violenza all’interno del contesto familiare, le sette che plagiano adolescenti in fuga dalle famiglie e i comportamenti razzisti nei confronti delle persone di colore, in particolare se donne. Unico neo del film è forse nel montaggio, che è stato incalzante nella prima e ultima parte mentre in quella centrale ha diluito i tempi rallentandone così il ritmo. Dopo averlo visto gli specchi negli alberghi non saranno più solo oggetti di arredo.

La Festa del Cinema è un’occasione per visitare due mostre presso l’Auditorium Parco della Musica.  Nell’ambito del progetto promosso dal Dipartimento per le Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri volto alla prevenzione e al contrasto alla violenza alle donne, la Festa del Cinema dedica la sua attenzione a questo tema con la mostra Riso Amaro (presso il Villaggio del Cinema).

Ingresso della mostra

Il titolo è una parafrasi del film di Giuseppe De Santis (1949), dedicato alle condizioni di vita delle mondine, in cui si consuma uno stupro di cui è vittima la protagonista. La mostra ospita una selezione di opere di illustratori, grafici, disegnatori, umoristi di tutto il mondo, che esprimono con i loro lavori solidarietà alle donne vittime di violenze e la necessità di non abbassare la guardia nella lotta contro la violenza di genere.

Teresa Sdralevich

L’eleganza e la forza dei contenuti di questi disegni riescono mirabilmente a veicolare realtà drammatiche, sottoponendole in modo soft all’attenzione di quanti più facilmente sono indotti ad evitarle. La satira declinata in forma grafica può svolgere un’importante funzione di riflessione e di denuncia, un modo per ribadire: “Mai più violenza contro le donne”. La mostra è a cura della Associazione Culturale Festival Grafico.

Manifesto della mostra Three Minutes

Le belle foto della mostra Three Minutes (Foyer Sala Sinopoli e Foyer Sala Petrassi), di Riccardo Ghilardi fotografo ritrattista dell’agenzia internazionale Contour by Getty Images, accompagnano chi visita, transita o sosta all’Auditorium. Un viaggio in cinquanta ritratti, volti del cinema tra i più noti, colti nei luoghi iconici della “fabbrica dei sogni”: Cannes, Venezia, Berlino, Los Angeles con gli Oscar®, Toronto, Roma, New York e tanti altri. La mostra è realizzata in collaborazione con Rai Cinema e con il sostegno di Istituto Luce Cinecittà.

Sito: https://www.romacinemafest.it