Sicilia 5. Donnafugata, tutte le sfumature dei vini delle isole

Da un territorio ricco di storia e tradizioni una produzione di vini, Donnafugata, che guardano al futuro.

Che sia un’azienda con piglio moderno e innovativo lo vedi subito entrando nelle sue cantine storiche a Marsala: colori, etichette artistiche, accoglienza, un brand made in Italy. Donnafugata, di proprietà della famiglia Rallo, conta tre sedi di produzione storiche: la cantina di Contessa Entellina nel cuore dell’isola, di Khamma a Pantelleria (Zibibbo) e le antiche cantine a Marsala, dove vengono eseguiti i processi di affinamento e imbottigliamento. Quando il Marsala scade nel 1983 nasce il brand Donnafugata dedicato a vini e passito.

Cantine storiche

I vigneti (371 ettari in Sicilia, al centro del Mediterraneo) sono soggetti a un clima con estati asciutte e forti escursioni termiche. La produzione punta alla qualità che è direttamente proporzionale alla sostenibilità. Non può esistere sostenibilità economica senza sostenibilità ambientale. Per questo Donnafugata non usa diserbanti e concimi chimici ma solo organici. Produce energia pulita e calcola la Carbon Footprint (impronta ecologica esposta su ogni bottiglia) al fine di monitorare e ridurre il proprio impatto ambientale. Quest’ultimo è stato ridotto anche grazie all’adozione di una bottiglia più leggera, riducendo le emissioni sia per la produzione del vetro che del trasporto, e dei tappi sintetici selezione BIO (riciclabili al 100%).

Bottaia

Inoltre gli impianti fotovoltaici (di Contessa Entellina e Marsala) producono energia pulita da fonti rinnovabili consentendo una riduzione di emissioni di CO2. Donnafugata è attenta anche alla biodiversità e alla valorizzazione delle varietà autoctone. In collaborazione con la Regione Sicilia ha piantato un campo sperimentale, a Contessa  Entellina, con 19 differenti varietà autoctone per un totale di 30 biotipi. Mentre 33 biotipi di Zibibbo sono stati impiantati a Pantelleria sotto la supervisione del prof. Attilio Scienza.

La collezione di vini freschi e fruttati

Le cantine storiche a Marsala, belle da visitare, sono state costruite nel 1851. Mantengono l’antico impianto a ‘baglio‘ caratteristico della zona, con ampia corte interna su cui si affacciano gli ambienti e soffitti a capriate in legno. Qui arriva la produzione dei vari vigneti per i processi di affinamento (acciaio, cemento e legno) e imbottigliamento.
Nella barriccaia sotterranea (costruita nel 2007), una ‘cattedrale’ scavata nel tufo, si conservano le barriques e tonneaux in rovere francese, selezionate per tipologie di legno.

Chiarandà e Prio

Rappresentante di un territorio che sa essere innovativo Donnafugata investe non soltanto nel buono e sano ma anche nel bello integrando arte e vino. Un fil rouge è la letteratura, il nome dell’azienda è tratto dal romanzo Il Gattopardo. Così il nome di alcuni vini (Tancredi, Sedara, Lighea e Angheli) sono un omaggio allo scrittore Tomasi di Lampedusa. Mentre i vini ‘Mille e una Notte’ e ‘Sherazade’ fanno riferimento al capolavoro di letteratura araba. Prima ancora che dal gusto si rimane catturati dalle etichette dei vini, che già all’esterno del ‘contenuto vino’ conferiscono un tocco di classe. Sono disegnate dall’artista Stefano Vitale, alcune ispirate da Gabriella Rallo. Oltre a sostenere i Musei del territorio, Donnafugata supporta gli scavi archeologici sulla Rocca di Entella, l’antica città di Anthilia, vicino ai vigneti di Contessa Entellina.

Mille e una Notte e Tancredi

L’antica coltivazione della vite in questo territorio è testimoniata dai reperti rinvenuti sulla Rocca e dalle monete di epoca romana con l’effige del grappolo d’uva. In ultimo è di questi giorni la notizia della scoperta in una giara, grazie a un gruppo di ricerca internazionale, di residui del vino più antico del mondo di 6000 amni fa (Età del Rame). La giara è stata rinvenuta in una grotta del monte Kronio vicino Agrigento (notizia pubblicata su “Microchemical Journal”).
La collezione dei vini di Donnafugata è suddivisa secondo quattro desideri: fascino, sintonia, buonumore ed esclusività (“vini icona”, longevi e massima espressione del territorio: Mille e Una Notte e Ben Ryé). La gamma è completata dalla produzione di olio extravergine di Oliva, delle grappe: Mille e una Notte (vinacce di pregiate uve rosse del vino omonimo) e Ben Ryé (vinacce di Zibibbo del Ben Ryé) entrambe maturate in rovere.

Sala ricevimento

In degustazione abbiamo apprezzato, anche per l’ottimo rapporto qualità prezzo: 10 € circa, il Prio 2015 (12,50°, Cataratto 100%). Colore paglierino brillante, sentori agrumati, note di ananas, frutta gialla, nota minerale (terreni franco-argillosi) e buona acidità. Fermentazione in acciaio, affinamento in vasca e poi tre mesi in bottiglia (Oscar qualità/prezzo Gambero Rosso 2017). Chiarandà 2013 (13,50°, Chardonnay 100%) colore giallo dorato, bouquet più complesso, mela gialla, note minerali, sfumature del legno, leggermente sapido, gusto appagante e prolungato, note di mandorla nel finale, potenziale di invecchiamento (Wine Spectator 90/100).  Tancredi 2012 (13,5°, Cabernet Sauvignon, Nero d’Avola, Tannat e altre uve).  Rosso intenso e profondo, frutta rossa, marasca, amarena, tabacco dolce, tannino morbido, corposo, avvolgente e persistente (Wine Spectator 91/100). Mille e una Notte 2012 (14°, Nero d’Avola, Petit Verdot, Syrah e altre uve) è un’esplorazione di profumi e gusto. More, prugne, note balsamiche, leggermente speziato, tannino elegante e persistenza (94/100 Wine Advocate). Ben Ryé 2014 (“Bent el rion” è il nome arabo di Pantelleria, figlia del vento), passito di Pantelleria (Zibibbo). Bouquet complesso, albicocca, note di scorza d’arancia candita, dolcezza bilanciata dalla sapidità, note minerali e finale fruttato.

I risultati. Dagli annuali studi condotti dal professor Sebastiano Torcivia (Coordinatore del Master Universitario di Primo livello “Manager delle aziende del settore vitivinicolo” dell’Università degli Studi di Palermo) si è evidenziata una performance di Donnafugata, nel periodo 2014 e 2015, decisamente positiva con un + 7,55%. Il valore preso in esame è il reddito netto (+ 919.110) che premia l’imprenditore per la sua capacità gestionale di distribuire gli utili detratti tutti i costi. Il fatturato di Donnafugata la pone al decimo posto tra le aziende siciliane.

Foto di Marco De Felicis

INFO
Sito web per visite e degustazioni alle cantine di Marsala