VinNatur, sfilata di vini naturali a Roma

Successo e interesse per la prima edizione di VinNatur Roma, kermesse di vini naturali all’ex Cartiera Latina.

I numeri dei tre giorni: circa 2.000 visitatori, 78 produttori provenienti da 13 regioni italiane, oltre Francia, Spagna e Slovenia. Bonus alla manifestazione per la scelta della location in cui si sente l’eco, come nell’evento, dei due mantra: ‘naturale’ e ‘artigianale’. Si tratta dell’ex Cartiera Latina nel Parco dell’Appia Antica, adiacente al fiume Almone che ha caratterizzato una zona ad alta vocazione artigianale. Nel 1919 apparteneva al principe Giuseppe Borghese e nel 1937 vi lavorò anche Claudio Villa.

Ex Cartiera Latina

Situata in una zona di verde pubblico, sottoposta a vincolo archeologico e monumentale, nel 1971 venne espropriata dal Comune di Roma e l’impianto chiuso nel 1986. Questo virtuoso recupero di un suggestivo spazio industriale è il centro culturale polifunzionale che ha ospitato la kermesse dei vini naturali.

Ex Cartiera Latina, interni

Sulla base del disciplinare dell’associazione VinNatur i vini di tutti i soci sono sottoposti ad analisi, ogni anno, per verificare che siano liberi da residui di principi attivi di pesticidi, per monitorare la presenza di anidride solforosa e per capire meglio il lavoro del vignaiolo in cantina.
Nelle due sale di degustazione, lungo un percorso ordinato, è stato possibile confrontare i vini naturali di una stessa regione.

Sala degustazione

Tra i molti vini in degustazione qui di seguito quelli che abbiamo apprezzato maggiormente.
Corte Sant’Alda (VR), un’azienda (20 ettari di vigneti e 12 di bosco, a garanzia della biodiversità) della Valpolicella, dal 2003 bio e dal 2010 certificata biodinamica (sulle indicazioni di Rudolf Steiner), secondo cui “in cantina il vino nasce e non si fa”. Il loro Amarone 2011 (Corvina 30%, Corvina grossa 50% e Rondinella 20%) è un vino impeccabile, polposo, complesso, con leggere note balsamiche, dal gusto prolungato e persistente. Un vino da meditazione. Il Ripasso Campi Magri 2013 (2 anni in botti di ciliegio), presenta profumi fragranti, ciliegie, more e frutti di sottobosco, tannino croccante e gusto persistente.

Corte Sant’Alda, vini’Alda

Accattivanti le etichette dell’Azienda Agricola Martilde (di circa 15 ettari) in cui sono raffigurati gli animali di casa. Dalla grafica di Antonella Tacci traspare la serenità e la passione per il territorio in cui vive, un angolo di Oltrepò Pavese. Sul biglietto da visita le due gatte: Martina e Martilde. Dedica 2015 è una malvasia vinificata con lo stesso procedimento dei vini rossi. Uve pigiate e diraspate, mosto lasciato a fermentare con le sue vinacce, finita la fermentazione alcolica, le bucce sommerse restano con il vino fino alla luna di Pasqua dell’anno successivo alla vendemmia, dopo si procede all’imbottigliamento. Colore dorato quasi aranciato, profumi che avvolgono il naso, frutta gialla tropicale, risvolti tannici, piacevole consistenza e coerenza naso/gusto. Piume 2015, malvasia di Candia aromatica, deve il nome all’isola greca di Creta nella quale veniva coltivata fin dall’antichità (buon rapporto qualità/prezzo: 9 euro circa). Di colore giallo paglierino presenta profumi di frutta tropicale e una buona sapidità. La Strega, la Gazza e il Pioppo 2007 (uve barbera 100%, provenienti dai vigneti più antichi dell’azienda) è un vino lasciato riposare in barrique, ha un bel color rubino, frutti russi, vellutato, elegante, corposo e persistente.

Martilde, Piume e Dedica

Di Pācina (di Giovanna Tiezzi e Stefano Borsa), azienda toscana con una storia millenaria – protagonista insieme ad altre virtuose del film di Jonathan Nossiter Resistenza Naturale (trailer) – abbiamo gustato lo splendido Pāchna 2011 (sangiovese 100%). Un vino che fa tre anni di botte grande di rovere, pulito, sentori speziati, elegante, morbido con finale asciutto che lascia la bocca pulita. Un vino che emoziona e sembra il distillato della cultura paterna di Giovanna: scienza e ambientalismo. Enzo Tiezzi studiò i nessi tra scienza e cultura umanistica. Giovanna si dedica a una attività che, nel rispetto del territorio e della sua biodiversità, diventa ‘viticultura’.

Risultati che migliorano con il tempo quelli dell’azienda agricola a conduzione familiare Musto Carmelitano di Maschito (Potenza). Le uve Aglianico sono tutte raccolte a mano e coltivate con metodo organico biologico (certificazione dal 2007). L’Aglianico Pian del Moro 2011, da una vigna di quasi 100 anni di età, è affinato in vasche di acciaio per 12 mesi, fatto riposare in barili di rovere francese da 500 litri per circa 12 mesi e poi lungo affinamento in bottiglia. Ha bel colore rubino, complessità, al naso presenta note di frutta rossa e nera, fresca vena acida, note leggermente speziate. Al palato buona struttura, tannino equilibrato e persistenza, è predestinato a un glorioso invecchiamento.

Il Rataraura 2013 (termine del dialetto carpenetese della seconda metà dell’ottocento che significa ‘pipistrello’) di Rocco di Carpeneto (colline dell’Alto Monferrato) è un Barbera 100%. Viene fatto maturare 22 mesi in un mix di giare di terracotta e legni prevalentemente non di primo passaggio. Il Reitemp 2013 (termine dialettale che significa ‘il suono delle campane che annunciano l’arrivo di un temporale’) è un vino interessante ma quello più apprezzato è stato il Losna 2014 (‘il lampo del fulmine’), un Ovada DOCG di sole uve dolcetto.

Dopo il successo del Roncolongo 2011 (dal nome del vigneto; lunga maturazione sulle bucce, affinato 15 mesi in barrique nuove) l’Azienda Agricola Bisi ha presentato in questa manifestazione un altro barbera in purezza Senza Aiuto 2014. Dal nome eclatante, un vino a cui non è stato tolto nulla (nessuna filtrazione, nessuna chiarifica e nessuna stabilizzazione forzata). Né è stato aggiunto nulla (solfiti di sintesi o additivi) per dare l’emozione di degustare un territorio, con le caratteristiche specifiche di quell’annata e l’impronta del vignaiolo che lo produce, Claudio Bisi.
L’etichetta preferita (acquisterei la bottiglia solo per questa), con il nome in greco e la ‘s’ finale, è quella del Polifemo 2010 di Tenuta Terraviva. Montepulciano 100% biologico, colore rubino intenso, vino succoso, riposa 18 mesi in barrique francesi e 18 mesi in acciaio. Per comprendere l’escalation della tenuta basta pensare che il suo Montepulciano d’Abruzzo Luì 2013 ha ottenuto quest’anno i Tre Bicchieri del Gambero Rosso. Ma anche il Trebbiano in purezza presenta un bel bouquet di profumi e sentore di mandorla.

Per la Spagna Lorenzo Valenzuela, proprietario dell’azienda Barranco Oscuro (Contraviesa-Alpujarra, vicino alla Sierra Nevada, a sud-est di Granada), ha presentato i propri vini, dagli aromi particolari. In pochi ettari (circa 12 con una produzione di circa 25.000 bottiglie) di terreni calcareo argillosi, troviamo una varietà di vitigni stupefacente: Tempranillo, Alicante, Garnacha o Grenache, Pinot Nero, Cabernet Franc, Merlot, Vigiriega, Riesling, Chardonnay, Vermentino, Viognier e Sauvignon Blanc.

Lorenzo Valenzuela

Vigneti che arrivano a un’altezza di 1368 m s.l.m., i più alti di Europa, con il mare (vicino lo stretto di Gibilterra) a 10 km di distanza. Il Valenzuela V di uve Viriega (quasi in estinzione) è ottenuto da uve raccolte a mano diraspate e poi spremute, passaggio in acciaio per la fermentazione alcolica e lieviti indigeni. Un mese dopo la vendemmia il vino viene fatto riposare un anno in botti di rovere prima di essere imbottigliato. Particolare soprattutto il gusto, un mix di terra (olive) e mare (sapido).

Barranco Oscuro, i vini in degustazione

A VinNatur il palato dei visitatori non è stato allietato solo dal vino ma anche da buona musica e food. Si sono esibiti Antonio Pappadà ed Emanuele Melisurgo, un duo eclettico, che spazia ha tra diversi generi senza mai perdere di vista la propria origine jazz.

Antonio Pappadà ed Emanuele Melisurgo duo.

Quanto al cibo i panini dar Ciriola’ (tipologia di pane quasi in estinzione) hanno rifocillato gli ospiti. Particolarmente appetitoso quello con porchetta e puntarelle. Tra le dolcezze i biscotti artigianali Lilià: frollini alle nocciole, tozzetti al pistacchio, biscotti al limone realizzati da una famiglia (Liliana è il nome della mamma) di panificatori di Ariano Irpino, con lievito madre e prodotti locali.

Dar Ciriola

Durante la manifestazione è stata realizzata una raccolta fondi per Norcia attraverso una lotteria in cui i vignaioli hanno offerto una o più bottiglie di vini naturali come montepremi. La cifra raccolta sarà devoluta al Comune di Norcia, colpito dal recente terremoto. Dopo le soddisfazioni romane l’appuntamento è a Villa Favorita a Monticello di Fara, Sarego (VI), per la XIV edizione (dall’8 aprile al 12 aprile), restate connessi!

Foto di Marco De Felicis

Sito: https://www.vinnatur.org/

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