Ospedale di Santa Maria della Scala a Siena

Di fronte al Duomo di Siena si trova uno dei più antichi e grandi ospedali di Europa. Oggi l’ospedale di Santa Maria della Scala è un complesso museale che ospita collezioni antiche e il Pellegrinaio, con uno straordinario ciclo di affreschi del Quattrocento senese. Fino al 29 ottobre 2017 nell’ospedale la mostra: “La Bellezza ferita. Norcia, Earth Heart Art Quake. La speranza rinasce dai capolavori della città di San Benedetto”.

Il nome dell’ospedale fa riferimento alla leggenda, affrescata, secondo cui la madre del Beato Sorore (un calzolaio) ebbe una visione in cui i bambini abbandonati (i ‘gettatelli‘) salivano su una scala miracolosa per essere accolti in paradiso.

Domenico di Bartolo, Il governo degli infermi (1440 – 1441)

L’ospedale (XII secolo), voluto dai canonici del Duomo sulla via Francigena, svolgeva diverse funzioni, ben rappresentate negli affreschi: cura dei bambini abbandonati, accoglienza dei pellegrini e assistenza a poveri e malati. L’istituzione divenne ben presto ricca grazie a lasciti e donazioni, tanto da commissionare opere d’arte. Dopo il Duomo e il Palazzo Pubblico era il terzo polo artistico. Qui Santa Caterina da Siena e San Bernardino svolsero la loro attività caritatevole.

Domenico di Bartolo, La limosina (1441)

Il Pellegrinaio, un salone enorme con un ciclo di affreschi del Quattrocento (opera di Domenico di Bartolo, Lorenzo Vecchietta e altri), illustrando le attività quotidiane all’interno dell’ospedale è un importante documento storico oltre che artistico. Gli affreschi sono collocati in quattro delle sei campate della lunga corsia. I temi illustrati sono gli atti di solidarietà praticata dall’istituzione: la consegna del pane ai bisognosi, l’accoglienza ai pellegrini e le balie che allattano i ‘gettatelli’.
Nell’affresco, Il governo degli infermi, sono posti al centro il rettore (con copricapo nero e mantello marrone), i frati dell’ospedale e il chirurgo. Sulla sinistra un assistente sta adagiando un malato sulla barella e due medici si stanno consultando sulle urine contenute nel recipiente di vetro. Al centro un ragazzo ferito a una coscia viene lavato da un inserviente prima dell’intervento del medico cerusico con il mantello rosso e sulla destra un monaco confessa un paziente.

Domenico di Bartolo, Il maritare delle fanciulle (1441-42)

L’affresco La limosina, attesta un’altra disposizione statutaria trecentesca a cui era preposto l’ospedale di Santa Maria della Scala. La distribuzione dei pani interi, una volta a settimana alle famiglie indigenti, e del pane rotto (avanzato durante i pasti) più volte a settimana. Al centro un giovane ignudo viene rivestito con un mantello. Un nobile signore (forse l’imperatore Sigismondo) è accompagnato da due paggi di cui uno reca un falco.
Nell’affresco Il maritare delle fanciulle è testimoniata un’altra attività dell’ospedale: l’accoglienza, la cura e l’educazione dei bambini abbandonati (i ‘gettatelli’). La scena mostra il momento in cui i piccoli venivano accolti dalle balie, lo svezzamento, l’istruzione (l’uomo vestito di rosso è il maestro) fino al momento del matrimonio, celebrato sulla destra.

Domenico di Bartolo, Papa Celestino III concede l’autonomia all’Ospedale o il Papa concede l’indulgenza, 1442 – 1444

Il rettore tiene in mano un sacchetto con la dote della sposa. Il personaggio retrostante con espressione risentita è forse un riferimento agli insegnamenti di San Bernardino che vedeva nel matrimonio un antidoto alla sodomia.
Nell’affresco Papa Celestino III concede l’autonomia all’Ospedale, è rappresentata la soluzione della vertenza tra i canonici della cattedrale e i frati laici che operavano nell’ospedale. Celestino III diede ragione a questi ultimi, dando nuovo impulso all’ospedale e la possibilità di nominare un rettore.

Domenico di Bartolo, Papa Celestino III concede l’autonomia all’Ospedale o il Papa concede l’indulgenza, particolare, 1442 – 1444

Particolarmente raffinato ed elegante è l’abbigliamento del personaggio ritratto di spalle quasi al centro della scena. Qui sotto una foto d’epoca ritrae i piccoli ospiti dell’ospedale nei loro lettini posti sotto gli affreschi quattrocenteschi.

Sala dell’ospedale con gli ospiti nei lettini

Ma l’ospedale conserva diversi piani di tesori d’arte. Tra questi i rilievi originali della Fonte Gaia (1409 – 14199 di Jacopo della a Quercia. I rilievi sono molto danneggiati a causa del materiale impiegato, il marmo della Montagnola senese. Ma le copie realizzate in marmo di Carrara da Tito Sarocchi, oggi in piazza del Campo, non reggono il confronto. La morbidezza dell’incarnato, la delicatezza dei lineamenti e le espressioni naturali dei volti rendono vive e palpabili le sculture di Jacopo della Quercia.

Jacopo della Quercia,

L’ospedale di Santa Maria della Scala conserva un altro tesoro, un nucleo di importanti reliquiari con i loro contenitori in oro, argento e pietre preziose. Il nucleo proviene dalla cappella imperiale di Costantinopoli e furono acquistate, nel 1357, dal commerciante fiorentino Pietro di Giunta Torrigiani. Tra queste il Sacro Chiodo della Croce e un’ampolla con il Sangue di Cristo.

Jacopo della Quercia, La Sapienza

Il Museo Archeologico Nazionale è allestito nei sotterranei ed ricco di reperti, a volte non ben illuminati.

Evangelario

Non ultimo è possibile visitare, fino al 29 ottobre 2017, la mostra: “La Bellezza ferita. Norcia, Earth Heart Art Quake. La speranza rinasce dai capolavori della città di San Benedetto“.

La Bellezza ferita. Norcia, Earth Heart Art Quake. La speranza rinasce dai capolavori della città di San Benedetto

Le più importanti opere salvate dal terremoto del 30 ottobre 2016, tra cui quelle della Basilica di San Benedetto e delle altre chiese di Norcia, sono custodite, e rese visibili, nella Cripta del Duomo di Siena e nell’ospedale di Santa Maria della Scala, luogo deputato all’accoglienza di pellegrini, infermi, bambini abbandonati, indigenti o senza tetto.
La Protezione Civile, il Corpo Nazionale Vigili del Fuoco, il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, insieme con l’Ufficio Beni Culturali dell’Archidiocesi di Spoleto-Norcia, hanno provveduto alla messa in sicurezza delle opere d’arte del territorio, che saranno visibili insieme ad alcuni video, concessi dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e da materiali fotografici di fotoreporter locali che consentono la visione delle fasi di recupero delle opere dopo il terremoto.

 

Foto di Marco De Felicis

Dove Dormire: Hotel Athena ****
A 10 minuti da piazza del Campo, posizione tranquilla  e terrazza panoramica
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Dove Mangiare: Casato Ristorante Wine bar
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Tel. 0577 282301
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Informazioni
Ospedale Sanata Maria della Scala
Sede: Piazza Duomo, 1 Siena
Orari_ lun-mer-giov 10.00-17.00; venerdì 10.00-20.00; sab-dom 10.00-19.00
martedì chiuso
Ingresso intero € 9.00 ridotto € 7.00 biglietto famiglia € 20.00
Contatti
Email infoscala@sms.comune.siena.it
T +39 577 534511
Il Museo è chiuso dal 1° al 28 febbraio 2017.
Sito web: https://www.santamariadellascala.com/