59. Esposizione Internazionale d’Arte, vento di cambiamento, creatività è donna

 

La Biennale di Venezia 2022 (Giardini e Arsenale), la 59. Esposizione Internazionale d’Arte, Il latte dei sogni, dal 23 aprile al 27 novembre 2022

Conferenza stampa 2 febbraio 2022 - 59 Esposizione Internazionale
Roberto Cicutto e Cecilia Alemani, Conferenza stampa 2 febbraio 2022

Presentata ieri in conferenza stampa, dal presidente Roberto Cicutto e dalla curatrice Cecilia Alemani, la tanto attesa – da tre anni – Biennale D’Arte. A causa della pandemia la 59. Esposizione Internazionale d’Arte è slittata – fatto che non succedeva dalla Seconda guerra mondiale – al 2022 (anno pari). Dal 23 aprile al 27 novembre 2022 il Padiglione Centrale, l’Arsenale e i Giardini di Venezia ospiteranno il gotha della creatività internazionale.

Leonora Carrington, The Milk of Dreams - 59 Esposizione Internazionale
Leonora Carrington, The Milk of Dreams

Il presidente ha sottolineato come “Per il 2022 l’obiettivo è quello di estendere il raggiungimento della certificazione della ‘neutralità carbonica‘, ottenuto nel 2021 per la 78. Mostra del Cinema, a tutte le attività programmate dalla Biennale: la 59. Esposizione Internazionale d’Arte, i Festival di Teatro, Musica e Danza e la 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. Tutta l’energia utilizzata è di fonti green”.

Ithell Colquhoun, The Pine Family, 1940. Photo The Israel Museum Jerusalem. The Vera and Arturo Schwarz Collection of Dada and Surrealist Art in the Israel Museum. SIAE
Ithell Colquhoun, The Pine Family, 1940. Photo © The Israel Museum Jerusalem. The Vera and Arturo Schwarz Collection of Dada and Surrealist Art in the Israel Museum. © SIAE

La Mostra include 213 artiste e artisti (di cui oltre130 non hanno mai partecipato alla Mostra Internazionale d’Arte) provenienti da 58 nazioni. Sono 26 le artiste e gli artisti italiani, 180 le prime partecipazioni alla Mostra Internazionale, 1433 le opere e gli oggetti esposti, 80 le nuove produzioni.

Jane Graverol, L’École de la Vanité, 1967 - 59 Esposizione Internazionale
Jane Graverol, L’École de la Vanité, 1967.

Novità. Cinque Paesi sono presenti per la prima volta alla Biennale Arte: Repubblica del Camerun, Namibia, Nepal, Sultanato dell’Oman e Uganda. Repubblica del Kazakhstan, Repubblica del Kirghizistan e Repubblica dell’Uzbekistan partecipano per la prima volta con un proprio padiglione.
Per la prima volta anche per il settore Arte è presente l’attività di College. Tre artiste e un artista, scelti fra i molti candidati da tutto il mondo, vedono le loro opere esposte fuori concorso nell’Esposizione Internazionale, con uguale dignità rispetto ai loro colleghi già affermati, selezionati dalla curatrice.

Baya Mahieddine, disegni - 59 Esposizione Internazionale
Baya Mahieddine, disegni

La Biennale d’Arte di Venezia di quest’anno ha per titolo The Milk of DreamsIl latte dei sogni, dall’omonimo libro per bambini dell’artista surrealista Leonora Carrington (1917-2011). Fuggita durante la Grande guerra in Messico inizia a disegnare storie fantastiche di creature ibride direttamente sui muri della propria casa e poi le riporta in un taccuino. La mostra è legata al tema del corpo, alle sue metamorfosi e al suo legame sempre più stretto con la tecnologia, un mondo in cui tutti possono divenire altro. Come sta cambiando la definizione di umano? Quali sono le nostre responsabilità nei confronti dei nostri simili? La mostra affonda le proprie radici nella filosofia post-umana.

Chiara Enzo, Torso, 2018

Molti artisti stanno mettendo in discussione l’essere umano bianco occidentale come misura di tutto. La figura dell’uomo al centro del mondo è in crisi. Al suo posto emergono mondi fatti di nuove alleanze tra specie diverse, abitati da esseri permeabili, ibridi e molteplici, come le creature fantastiche
inventate da Carrington. Presenti in questa Esposizione un gran numero di artiste donne. Altra tematica affrontata è la relazione tra umano e tecnologia. Ci saranno piccole mostre tematiche, chiamate “capsule del tempo” che raggruppano artisti su alcuni temi in particolare. L’allestimento delle capsule è stato realizzato da Formafantasma.

Ulla Wiggen, Iris XVIII Line, 2021
Ulla Wiggen, Iris XVIII Line, 2021

La mostra inizia al Padiglione Centrale con la Culla della Strega, con una trentina di artiste, danzatrici, scrittrici che usano la metamorfosi, l’ambiguità e la frammentazione del corpo per contrastare l’idea dell’uomo unitario rinascimentale e il dualismo del pensiero occidentale. Opere in favore dell’ibridismo e individualità fluttuanti, corpi disubbidienti. In mostra artiste connesse ai movimenti d’avanguardia di primo Novecento. Oltre a opere della Carrington sarà presente anche Eleonor Fini.

Minnie Evans, Untitled, 1967

Ci sono artiste, come la scozzese Ithell Colquhoun, che raffigurano le amputazioni fisiche di tre corpi: uno femminile, uno maschile e uno intersex. Ci sono artiste che recuperano figure mitologiche come la sfinge di Jane Graverol resa in chiave tecnologica. Nei disegni di Baya Mahieddine (algerina) donne principesche stanno in rapporto con animali e natura. Chiara Enzo è un’artista italiana che in una serie di piccoli dipinti raffigura dettagli iperrealistici di frammenti del corpo ed epidermici.

Carla Accardi, Assedio rosso n. 3, 1956 - 59 Esposizione Internazionale
Carla Accardi, Assedio rosso n. 3, 1956

Nelle Tecnologie dell’incanto è evidenziato il tema del rapporto tra corpo e tecnologia. La svedese Ulla Wiggen dopo aver raffigurato gli interni di computer su tessuti continua a dipingere le iridi di amici e conoscenti in modo iperrealistico. Nella terza capsula è Corpo Orbita sono presenti artiste e scrittrici del XIX e XX secolo.

Paula Rego, Metamorphosis After Kafka, 2002, particolare - 59 Esposizione Internazionale
Paula Rego, Metamorphosis After Kafka, 2002, particolare

Sono presenti anche artiste medium che hanno usato il loro corpo per comunicare con altre dimensioni. Minnie Evans raffigura visioni, allucinazioni anche mistiche in composizioni floreali. Presenti anche i grafemi di Carla Accardi. Una stanza è dedicata all’artista portoghese Paula Rego che ha portato avanti cause sociali e politiche come i diritti per le donne e la lotta per l’aborto in Portogallo.

Alexandra Pirici, Aggregate, 2017 - 2019
Alexandra Pirici, Aggregate, 2017 – 2019

La grande installazione performativa della rumena Alexandra Pirici presenterà una grande coreografia che si spera possa essere accessibile a tutti.
All’Arsenale l’atmosfera cambia completamente con artisti che guardano al rapporto tra uomini e terra. Si inizia con l’artista cubana Belkis Ayón che già ha esposto alla Biennale di Venezia nel 1993 e presenta opere su carta, con la tecnica della collografia, per descrivere una immaginaria comunità matriarcale riferita a tradizioni afro-cubane.

Belkis Ayón, La Consagración III, 1991, particolare - 59 Esposizione Internazionale
Belkis Ayón, La Consagración III, 1991, particolare

Il rapporto tra la natura, l’uomo e la terra è descritto come un incantesimo negli arazzi di un’artista sami, Britta Marakatt-Labba, in cui raffigura, con minuscoli punti, scene di vita della popolazione del nord della Svezia.

Britta Marakatt-Labba, Felled, 2021
Britta Marakatt-Labba, Felled, 2021

Segue la prima capsula storica riferita a diversi contenitori. Un’artista di Haiti, Frantz Zéphirin, dipinge la nave che ha rapito dalle coste dell’Africa centinaia di abitanti per portarli in America. Qui i colonizzatori hanno sembianze animalesche.

Frantz Zéphirin, The Slave Ship Brooks, 2007 - 59 Esposizione Internazionale
Frantz Zéphirin, The Slave Ship Brooks, 2007

L’ultima capsula storica si chiama La seduzione di un cyborg. Sono esposte opere legate al Bauhaus, al Futurismo e al movimento Dada.

Marie Vassilieff, Mask and doll portrait, c. 1928 - 59 Esposizione Internazionale
Marie Vassilieff, Mask and doll portrait, c. 1928

L’artista e fotografa russa Marie Vassilieff ha giocato con l’identità mutante tramite maschere diverse. All’esterno ci saranno diverse installazioni, come quella dell’italiana Giulia Cenci (vincitrice del MAXXI Bvlgari Prize). Come ha evidenziato Cecilia Alemani: “La pressione della tecnologia l’acutizzarsi di tensioni sociali lo scoppio della pandemia e la minaccia di incipienti disastri ambientali ci ricordano ogni giorno che in quanto corpi mortali non siamo né invinvincibili né autosufficienti, piuttosto siamo parte di un sistema di dipendenze simbiotiche che ci legano gli uni con gli altri ad altre specie e all’intero pianeta”.

Nel Padiglione Arti Applicate continua la collaborazione con il Victoria & Albert Museum. Continua anche la collaborazione anche con Forte Marghera, dove sarà presentato un progetto dell’artista Elisa Giardina Papa.

Informazioni

59. Esposizione Internazionale d’Arte
Sito web ufficiale della Biennale Arte 2022