Venezia. La mostra di Anish Kapoor, emotivamente sconvolgente

 

La monumentale esposizione retrospettiva a Palazzo Manfrin e alle Gallerie dell’Accademia fino al 9 ottobre 2022

Il colore dell’arte è rosso sangue, come nella mostra di Hermann Nitsch. Sangue che sgorga incontenibile, materia, corpo, sacrificio, uno tsunami emotivo dopo il quale non sarai più lo stesso. Non ci sono confini o spazi che possono contenere le emozioni o la crudeltà di una guerra, non puoi venirne che schiacciato, come dal magma che invade l’ingresso di Palazzo Manfrin: Mount Moriah at the Gate of the Ghetto (2022).

Mount Moriah at the Gate of the Ghetto (2022)
Mount Moriah at the Gate of the Ghetto (2022)

L’Anish Kapoor Foundation ha acquistato lo storico palazzo veneziano, alle Fondamenta Venier (Cannaregio), in cui l’artista ha allestito metà della sua mostra, curata da Taco Dibbits, storico dell’arte e direttore del Rijksmuseum di Amsterdam. Nel 1788 il Palazzo fu acquistato dal conte Girolamo Manfrin, ricco commerciante di tabacco. Il conte trasformò il primo piano dell’edificio in una galleria d’arte che divenne presto una delle attrazioni turistiche di Venezia.

Anish Kapoor Symphony for a Beloved Sun, 2013 Stainless steel, wax, conveyor belts Dimensions variable
Anish Kapoor Symphony for a Beloved Sun, 2013 Stainless steel, wax, conveyor belts Dimensions variable

Tra i suoi visitatori è possibile annoverare Antonio Canova, Lord Byron, John Ruskin ed Edouard Manet. Dopo la morte di Manfrin le opere della collezione furono vendute e le Gallerie dell’Accademia si arricchirono di ventuno dipinti. Tra questi La Tempesta e La Vecchia di Giorgione, opere del Mantegna, Hans Memling, Nicolò di Pietro, Girolamo Savoldo e Moretto. Proprio il legame tra questo palazzo e l’arte che Kapoor intende riportare in vita.

Anish Kapoor, Sacrifice, 2019, Steel, resin, 207x385x294 cm; sullo sfondo: Anish Kapoor, The Dark, 2021, Oil on canvas, 213x274 cm
Anish Kapoor, Sacrifice, 2019, Steel, resin, 207x385x294 cm; sullo sfondo: Anish Kapoor, The Dark, 2021, Oil on canvas, 213×274 cm

Anish Kapoor (68 anni), artista anglo-indiano (nato a Mumbai ma lavora a Londra), usa i pigmenti, come il nero, per far sparire la forma, creare vuoti e pieni, presenza e assenza, occultamento e svelamento. Le sculture rosso sangue in cera viscosa, dell’ultimo decennio, invadono gli spazi e le superfici degli ambienti. La quiete delle sale espositive esplode, un sacrilegio nel tempio dell’arte. Inevitabili le risonanze con le mitologie del mondo antico (indiano, egizio, greco e romano) ma che riverberano nei tempi moderni. Il rosso sangue richiama il tema del sacrificio, come quello dei morti nelle guerre che ancora oggi bagna la terra.

Portrait by George Darrell, 2021
Portrait by George Darrell, 2021

La mostra ospita sessanta opere e presenta anche un corpo di lavori inediti. Nella corte Turning Water Into Mirror, Blood into Sky (2003), vernice rosso sangue che gira vorticosamente evocando cielo e inferno. Il percorso si snoda tra opere specchianti che inghiottono il visitatore restituendogli un’immagine alterata e diversa dalle sue aspettative. Opere perturbanti che alterano la percezione e che interagiscono emotivamente con il visitatore. Fino ad arrivare all’installazione centrale, Symphony for a Beloved Sun (2013), con un sole rosso che sorge, o tramonta, su una massa di cera rossa che si raggruma sul pavimento, imbrattando questo edificio storico di materia macilenta, sostanza primordiale di cui è impastata la vita e la morte.

Anish Kapoor - Gallerie dell'Accademia
Anish Kapoor – Gallerie dell’Accademia

Alle Gallerie dell’Accademia nell’installazione Shooting into the Corner (2008-2009) un cannone vero esplode chili di cera rosso sangue che attraversano la sala per poi spiaccicarsi sulle pareti candide del museo. Poi le opere create con il Kapoor Black, materiale nanotecnologico innovativo al carbonio, ideato da Ben Jensen, e di cui Kapoor detiene l’esclusiva. Fatto che ha scatenato non poche polemiche nel mondo dell’arte. Si tratta di una sostanza talmente scura in grado di assorbire oltre il 99,9% della luce visibile, inghiottendo così l’oggetto. Era stato sviluppato per scopi militari, per dipingere gli stealth, aeroplani realizzati con tecnologie per renderli “invisibili” o, quanto meno, poco percettibili ai radar.

Anish Kapoor, allestimento alle Gallerie dell'Accademia
Anish Kapoor, allestimento alle Gallerie dell’Accademia

Le opere appaiono e scompaiono davanti ai nostri occhi, come in Pregnant White Within Me (2022), un gigantesco rigonfiamento bianco che trasforma la parete in un ventre materno. Kapoor ha dichiarato: “Creare non è come procreare. Per questo invidio la maternità”. Perfino l’architettura delle Gallerie sembra dilatarsi. Così i confini tra corpo, edificio ed essere si ridefiniscono. Le opere di Kapoor assorbono e dilatano lo spazio all’interno. Le sale delle Gallerie dell’Accademia diventano luoghi inquietanti come le sue opere.

Anish Kapoor, Shooting into the Corner (2008-2009)
Anish Kapoor, Shooting into the Corner (2008-2009)

L’artista plasma a suo piacimento la materia, creando dicotomie: luce e ombra, negativo e positivo, bianco e nero, materiale e immateriale, pieno e vuoto, concavo e il convesso, solido e liquido, nascondimenti e svelamenti. La pelle delle sue sculture si dissolve. Nella sua ricerca c’è la storia dell’umanità che oscilla tra violenza e bellezza. La dialettica tra aggressività e valore estetico è al centro delle riflessioni dell’artista. Così come la pittura fa apparire gli oggetti il suo “black material” li fa sparire.

Gallerie dell'Accademia, visitatori della mostra di Anish Kapoor
Gallerie dell’Accademia, visitatori della mostra di Anish Kapoor

Anish Kapoor afferma: “È un grande onore essere invitato a confrontarmi con le collezioni delle Gallerie dell’Accademia di Venezia; forse una delle più belle collezioni di pittura classica di tutto il mondo. Tutta l’arte deve sempre confrontarsi con ciò che è accaduto prima. Le Gallerie dell’Accademia rappresentano una sfida meravigliosa e stupefacente. Sento un profondo legame con Venezia, è l’architettura e la sua vocazione per l’arte contemporanea.”

Informazioni

Gallerie dell’Accademia
Campo della Carità, Dorsoduro 1050, 30123 Venezia
Vaporetto stop Accademia: linea 1
ORARI DI APERTURA: Lunedì: 8.15 – 14 – La vendita dei biglietti termina alle ore 13
Da martedì a domenica: 8.15 – 19.15 – La vendita dei biglietti termina alle ore 18.15

Palazzo Manfrin
Fondamenta Venier, Cannaregio 342, 30121 Venezia
Vaporetto stop San Marcuola o Ferrovia: linea 1
Vaporetto stop Guglie: linea 4.1, 4.2, 5.1, 5.2
ORARI DI APERTURA: Lunedì: 10.00 – 14 – Da martedì a domenica: 10.00 – 19.00
BIGLIETTIACQUISTA IL TUO BIGLIETTO
Intero: € 12.00 – Ridotto: € 2.00 (giovani 18 -25 anni)
Gratuito per i minori di 18 anni
È consigliata la prenotazione www.gallerieaccademia.it
Call center: 800150666 – per chiamare dall’estero: +39 41 5243354
– il biglietto delle Gallerie dell’Accademia dà accesso alla visita del museo e a entrambe le sedi della mostra di Anish Kapoor (Gallerie dell’Accademia e Palazzo Manfrin) ed è l’unico titolo di ingresso valido; – il biglietto per le Gallerie dell’Accademia è valido unicamente nel giorno e nell’orario scelto in fase di acquisto; la visita a Palazzo Manfrin può essere effettuata il giorno della visita alle Gallerie dell’Accademia o nei due giorni successivi. L’accesso è consentito 1 sola volta; – nella sede di Palazzo Manfrin si potrà acquistare il biglietto unicamente con pagamento elettronico, e si dovrà contestualmente scegliere la data e orario specifico per la visita alle Gallerie; la scelta dovrà essere fatta nel momento dell’acquisto con la possibilità di scegliere il giorno in corso o i successivi due; – si consiglia di iniziare la visita della mostra di Anish Kapoor dalle Gallerie dell’Accademia.