Sardegna 9. Spiagge da sogno dal Sinis fino a Bosa

Un tuffo tira l’altro. Le spiagge più belle dell’Oristanese. Nuotate dietro di me (nel video).

INDICE: San Giovanni di Sinis – Mari Ermi – Is Arutas – Isola Mal di Ventre – Maimoni – S’Arena Scoada – Putzu-Idu – Sa Mesa Longa – Is Arenas – S’Archittu – Santa Caterina di Pittinuri – Agriturismo S’ispiga – Bosa – Informazioni

San Giovanni di Sinis

San Giovanni di Sinis

Premesso che il mare in Sardegna è ovunque bello e le spiagge stupende, la penisola del Sinis ha un fascino speciale. Le spiagge sono libere, pulite, il mare cristallino è area marina protetta. Da Oristano fino a Bosa si incontrano chilometri di spiagge, dove il distanziamento fisico non è un obbligo ma una fantastica realtà: in riva al mare potete leggere un libro e riposare con la sola musica delle onde. Ci sono spiagge per tutti i gusti – sabbia, scogli, mista, falesia (come quella di Su Tingiosu) – non attrezzate e quindi prive di tutti i rumori e noie degli stabilimenti.

Falesia di Su Tingiosu

San Giovanni di Sinis ha circa quattro chilometri di spiaggia e in alcuni brevi tratti sono presenti rocce. Andando verso Capo San Marco è possibile scegliere una caletta dove il mare è sempre calmo – il litorale rivolto all’interno del golfo di Oristano chiamato “Mare morto” – oppure il litorale più ventilato e battuto dalle onde, il “Mare vivo”.

Mari Ermi

Mari Ermi, fenicotteri

Percorrendo la costa verso nord si trova la mia spiaggia del cuore: Mari Ermi. Come non innamorarsi di chilometri di sabbia bianca dove a darvi il benevenuto, spesso, sono i fenicotteri rosa? Non riesco a immaginare un risveglio migliore. I fenicotteri sostano lungo gli stagni e le pozze d’acqua in prossimità del mare e sembrano aggreziate ballerine in tutù rosa.

Mari Ermi, fenicotteri a 20 metri dal mare

Salutati i fenicotteri si apre alla vista una spettacolare spiaggia di quarzo di un candore accecante, bagnata da un’acqua azzurrina, limpida, una piscina che sfoggia fino all’orizzonte celestiali sfumature di colore. Una spiaggia che si stende per circa due chilometri e mezzo.

Granelli di quarzo della spiaggia di Mari Ermi

Ciò che rende famose queste spiagge sono i chicchi di quarzo bianchi e rosa (detti anche “chicchi di riso”) che conferiscono all’acqua una varietà di sfumature, dall’azzurro al blu al celeste e soprattutto una incredibile trasparenza cristallina. Questi chicchi di quarzo hanno la particolarità di non surriscaldarsi mai e quindi si può passeggiare a piedi nudi sulla spiaggia a ogni ora del giorno. Sono chiamate dai geologi “paleospiagge” (ne esistono poche al mondo) perchè sono l’esito dell’erosione della piattaforma quarzifera dell’Isola di Mal di Ventre (che si vede in lontananza) avvenuta migliaia e migliaia di anni fa.

Is Arutas

Spiaggia di Mari Ermi

Lungo questa costa si stendono spiagge per centinaia di metri o chilometri e sono di una bellezza difficile da descrivere. Is Arutas (a sud di Mari Ermi) è una mezza luna bianca di chicchi di quarzo. Questa spiaggia è una delle più rinomate della Sardegna.

Is Arutas

Per chi preferisce la spiaggia attrezzata qui c’è uno stabilimento in cui non manca nulla. Ancora più nord, di fronte a Mari Ermi, si trova l’isola di Mal di Ventre, l’unico antico affioramento granitico rimasto.

Isola Mal di Ventre

Mal di Ventre, dal campidanese malu entu ‘cattivo vento’, a causa dei repentini cambiamenti meteorologici. Un paradiso naturalistico, raggiungibile in barca, dove persino le tartarughe marine scelgono di sbarcare.

Spiaggia di Mari Ermi

Nei suoi fondali riposano relitti di tutte le epoche, tra cui uno romano di 36 metri affondato tra 80 e 50 a.C. con duemila lingotti di piombo a bordo.

Maimoni

S’acqua mala, spiaggia Maimoni

A sud di Is Arutas si trova la spiaggia di Maimoni. Una distesa bianca di circa due chilometri dove godere del mare in tutta tranquillità. All’arrivo, alle spalle della spiaggia, la trattoria migliore che si trova lungo il litorale da Mari Ermi a Maimoni: S’acqua mala.

S’acqua mala, Spaghetti bottarga e arselle

Oltre a una pausa al bar qui è possibile gustare anche qualche piatto gustoso di mare. Conisglio gli Spaghetti bottarga e arselle.

S’Arena Scoada

S’Arena Scoada

Proseguendo verso nord s’incontra la spiaggia di S’Arena Scoada. Originariamente il nome era s’aena scoada, l’asina senza coda. Qui le formazioni rocciose sono piuttosto facili a sfaldarsi. Si tratta di un breve litorale di sabbia e scogli ma nel periodo del mio soggiorno il mare era piuttosto mosso e ha riempito la spiaggia di tappeti soffici di alghe scure. Non ultimo su questa spiaggia si affacciano molte villette.

Putzu Idu

Putzu Idu (Marina di San Vero Milis)

Una spiaggia candida, caraibica, lunga quasi due chilometri che separa il mare azzurro dallo stagno sa Salina Manna, è Putzu Idu, chiamata anche ‘cala Saline’. Riparata dal maestrale vanta un mare quasi sempre calmo. Il fondale sabbioso è poco profondo per decine di metri e questo la rende adatta ai bambini e alle famiglie.

In spiaggia sono disponibili punti ristoro, noleggio attrezzatura balneare e possibilità di escursioni in barca all’isola di Mal di Ventre. Il bar Stella del mare (servizio gentile e location incantevole), raggiungibile lungo la spiaggia, è particolarmente suggestivo al tramonto per sorseggiare un aperitivo. Ma qui è piacevole anche gustare una pizza o un piatto di pesce, con i piedi nella sabbia e di fronte al mare (si trova all’estremità sinistra della spiaggia).

Sa Mesa Longa

Sa Mesa Longa

A nord di Putzu Idu c’è un’altra spiaggia tra le mie preferite: Sa Mesa Longa (‘la tavola lunga’). Una lunga spiaggia, mista e multicolore, tra il giallo ocra della sabbia, il rosato della battigia di sassolini e conchiglie e il nero degli scogli che dividono in due l’arenile. Alle diverse ore del giorno il mare sprigiona tutte le sue sfumature di blu, verde e azzurro. La baia, una laguna selvaggia, sembra una enorme piscina naturale grazie a una barriera, leggermente al largo, che frena le onde. Questo “barriera naturale”, a pochi metri dalla riva e raggiungibile a nuoto, affiora dal mare e consente, soprattutto con la bassa marea, di salirci sopra. Si può provare la sensazione di camminare sull’acqua e farsi fotografare in tale impresa.

Is Arenas

Spiaggia di Is Arenas

Proseguendo verso nord troviamo una spiaggia spettacolare, lunga sei chilometri, di cui non si vede la fine: Is Arenas. Queste dune sabbiose sono tra le più estese d’Italia. In questa area verde sorge una bella pineta e un campo da golf. La spiaggia è adatta anche per belle passeggiate.

S’Archittu

S’Archittu

Poche spiagge sono suggestive come quella di S’Archittu. Questa insenatura è stata spesso un set cinematografico, Lina Wertmuller (1986) ha ambientato qui la scena iniziale di Notte d’estate con profilo greco, occhi a mandorla e odore di basilico.
Una scogliera bianca cinge una deliziosa spiaggetta, il cui accesso però è, purtroppo, vietato a causa del pericolo di frane. Lungo la scogliera si apre un arco, dovuto all’azione erosiva del mare sulle rocce calcaree. In origine l’arco era una grotta. La cala si raggiunge dal borgo con una passeggiata attraverso un sentiero lastricato a nord delle case.

S’Archittu

L’arco è particolarmente suggestivo al tramonto, quando il sole sembra incastrarsi dentro, e anche di notte, illuminato dalle luci artificiali. I più audaci si tuffano dalla sua cima (un’alteza di circa 15 metri). Questa località turistica è dotata di parcheggio al di fuori dell’area pedonale, accesso per disabili, noleggio canoe e pattini, punti ristoro, hotel, ristoranti e attività commerciali.

Santa Caterina di Pittinuri

Santa Caterina di Pittinuri

Un borgo (frazione di Cuglieri) che si affaccia su una spiaggia di ciottoli circondata da scogliere. Il suo nome deriva dalla cinquecentesca torre di Pittinuri. Un’insenatura di rocce calcaree ripara una spiaggia dove il mare è poco profondo e adatto ai bambini. A tre chilometri verso sud-est si trovano le rovine di Cornus di epoca punica (purtroppo nell’estate 2020 erano chiuse alle visite). La località era nota per i floridi commerci e lotte contro Roma.

Memorabile la battaglia del 215 a.C. in cui un esercito sardo-punico di 5000 uomini attaccò a sorpresa le legioni romane di 22.000 soldati e 1200 cavalieri, comandate da Tito Manlio Torquato. Nonostante gli appelli del padre (Amsicora), di attendere i rinforzi delle navi cartaginesi in arrivo, Josto non aspettò ad attaccare e il suo esercito fu massacrato. Durante la battaglia Amsicora (a cui fu dedicato lo stadio di Cagliari dove i sardi nel 1970 vinsero lo scudetto) fu catturato e si suicidò. Così la Sardegna, tranne la Barbagia dove i “pelliti” (vestiti di pelli) si arroccarono, divenne romana.

Agriturismo S’ispiga

Agriturismo S’ispiga, lumache

I sardi sono persone corrette, fiere, educate e rispettose che facilmente ti lasciano una impronta sul cuore. La loro ospitalità è gentile e mai invadente. Tutte queste qualità sono moltiplicate in una donna speciale, di cui mi è impossibile descrivere tutte le qualità: Annamaria di Sa Rocca Tunda. Mi ha colmato di premure e le sono grata per avermi aiutato a scoprire il meglio della zona di Oristano. A lei devo la scoperta anche di questo agriturismo. Bella innanzi tutto la famiglia che lo gestisce, una squadra affiatata, che non si risparmia e lavora con amore: Antonangelo, Lilly, Federica, Lorenzo ed Edoardo. Soggiornare qui a pochi minuti dal mare, che si vede all’orizzonte, è garanzia di tranquillità e pace.

Agriturismo S’ispiga, tramonto

Un agriturismo autentico, una rarità in una Sardegna sempre più turistica: orto, animali e materie prime a chilometro zero. Il menù è basato sulla produzione propria e i piatti sono radicati nella cucina tipica locale. Si consiglia l’orario della cena coincidente con il tramonto quando si gode dalla veranda una vista mozzafiato che arriva fino al mare. Tra i piatti più gustosi: il Carpaccio di melina (il color miele della razza bovina bruno-sarda allevata allo stato brado, dalle carni dal gusto naturalmente sapido per i pascoli vicino al mare); le Cipolle in agrodolce; le Zucchine alla menta; i fantastici Ravioli di ricotta e bietole con pomodori e basilico (pasta fatta in casa) e la Petza imbinada (carne invinata). Completano il tutto l’accoglienza e la simpatia. Intrattenersi a fare due chiacchiere, dopocena, nel giardino sotto le stelle è un piacere. Provato una volta si torna volentieri.

Bosa

Bosa

La colorata cittadina di Bosa, sul fiume Temo, era abitata, per la sua posizione ideale tra mare, terra e fiume, già dai Fenici. Interessante il quartiere tardomedievale di Sa Costa con i suoi vicoli e scalinate. Dall’anno Mille Bosa è documentata come feudo dei Malaspina, casata longobarda. Nell’Ottocento si sviluppa qui la lavorazione delle pelli e dei metalli preziosi. Da questa costa la Spagna, di cui si sentono gli influssi anche linguistici, dista appena 300 chilometri.

Bosa, quartiere Sas Conzas

Da visitare il castello Malaspina, sul colle di Serravalle, è stato edificato dagli omonimi marchesi nel 1112. Lungo il camminamento si può ammirare un panorama a 360 gradi, vedendo Bosa dall’alto fino al mare. All’interno della piazza d’armi la chiesa di Nostra Signora de sos Regnos Altos mostra degli affreschi trecenteschi particolarmente affiscinanti (1350-70). Il ciclo su tre pareti è suddiviso in due registri.

Bosa, Castello Malaspina

Tra i santi raffigurati vediamo: Giorgio, Martino, Costantino e la madre Elena, Cristoforo, Ludovico da Tolosa, Lucia e Marta. In una scena cortese si vede anche un personaggio coronato con un falco.

Bosa, Castello Malaspina, caccia con il falcone

Su una riva del Temo si stende il quartiere artigiano di Sas Conzas. La sfilata di edifici che, dal Settecento fino agli anni Sessanta del secolo scorso, erano destinati alla concia delle pelli, costituiscono, oggi, un esempio di archeologia industriale. Sottoposti a tutela alcuni di questi, oggi, sono usati a scopo residenziale e a fini commerciali.

Al Galeone, ristorante

Al piano terra si trovavano le vasche per la lavorazione delle pelli con canali di scolo favoriti dalla pavimentazione in pendenza verso il fiume. Sul soppalco in legno, al piano superiore, le pelli venivano fatte asciugare.

Al Galeone, seada

Il ristorante “Al Galeone” è facile trovarlo perchè non è soltanto un nome di fantasia ma un galeone in cui si entra per arrivare ai tavoli quasi sulla spiaggia. Location piacevole, fronte mare, servizio cortese, buon ristorante dove ho gustato la seada più buona del viaggio: cottura e croccantezza perfetta, buon miele e scorzette d’arancio per donare un tocco di freschezza alla dolcezza del miele e del formaggio all’interno.

Video di Marco De Felicis e musica di Dario Petino

Informazioni

Dove dormire e mangiare

Agriturismo S’ispiga
Pagina Facebook
Agriturismo a Cuglieri km 97+400, loc. Tega, Cuglieri, Strada Statale 292 Nord Occidentale Sarda, Cuglieri OR
Telefono: 347 302 2768 – 347 939 2278

Dove mangiare

Al Galeone
viale Mediterraneo, 14
08013 Bosa [OR]
Telefono +39 0785 373525
mobile +39 347 4000518

Ristorante Bar Pizzeria “Stella del mare”
Via Benedetto Sanna
09070 Putzu Idu OR
Telefono 342 311 8005