Fernando Botero e la sua gioia di vivere, in mostra a Roma

A Roma Fernando Botero in mostra al Vittoriano – Ala Brasini, fino al 27 agosto 2017.

Nella sala affollata della conferenza stampa dell’anteprima della sua mostra al Vittoriano era presente, oltre all’ambasciatore della Colombia, anche lui: Fernando Botero, 85 anni vissuti con fantasia e leggerezza.

Fernando Botero e Iole Siena

Un mito nel panorama artistico internazionale. Colombiano, ma vissuto in Europa per buona parte della sua vita. Già Lugano ha ospitato una mostra dedicata a lui e che ha avuto come direttore Rudy Chiappini, curatore anche di questa romana. Le sue figure – tutte rotondità, sensualità e volume – sono la sua cifra stilistica.
Il curatore ha messo in risalto l’aspetto della riconoscibilità e coerenza dell’artista: “Perché il suo stile è inconfondibile. È convinto che sia la forma a determinare lo stile”.  Coerenza perché “ha iniziato a dipingere negli anni in cui dominava l’Informale, poi la Pop Art, poi l’arte minimale. Botero è sempre rimasto fedele al suo stile. Dagli anni Cinquanta fino ad oggi si è costantemente dedicato al suo lavoro e la figura è sempre stato l’elemento caratterizzante”.

Botero e Crocifisso

La mostra è suddivisa sulla base di criteri tematici e non cronologici. Sette sezioni. All’inizio le sculture, segue un omaggio a Diego Velázquez e agli antichi maestri. Nelle sue pitture si mescolano le sue origini precolombiane, la sua cultura al suo arrivo in Europa e l’arte italiana. Si tratta di reinterpretazioni di capolavori del passato, a volte con un pizzico di ironia. Segue la sezione delle nature morte, quindi i temi religiosi. Ha sempre detto di non essere religioso ma ha sempre ritenuto la religione un tema importante.

Botero tra le due tele: Piero della Francesca (dittico), 1998

Nella sezione con scene della vita sudamericana si trovano opere sulla vita quotidiana e i ricordi di gioventù. Quindi la sala dei nudi, non privi di naturalezza e grazia nonostante l’abbondanza dei volumi. In Messico dove trascorre i mesi invernali l’artista si è innamorato del circo, un universo variopinto di colori e personaggi fantastici.
Si tratta di una mostra che permette una visione di insieme della sua opera.

Botero e La Fornarina (2008)

Botero (che parla benissimo italiano) è arrivato in Italia, a Firenze, come studente a 20 anni. L’amore per l’arte italiana fu immediato, soprattutto il 1300 e il 1400. Instaurò subito un legame molto forte con Roma. Apolide ma legato alla cultura della sua terra ha dichiarato: “La Colombia è molto presente nella mia immaginazione e sono preoccupatissimo di ciò che accade nel Paese. Seguo tutti i giorni le notizie. È un Paese moderno e penso che sarà un luogo di pace”. Secondo lui: “una figura umana maschile o femminile ha sempre la stessa forma. Cerco la sensualità perchè l’arte dà piacere. Tutto è lì presente senza bisogno di spiegazioni”.

Il Presidente e la first lady (dittico) 1989

Quella di Botero è una dimensione onirica, sospesa e fiabesca. Non priva di nostalgia e di un mondo che non c’è più o che sta svanendo. Un mondo dai colori brillanti che riconducono immediatamente all’immaginario visivo dell’America Latina. Attraverso cinquanta capolavori dell’artista – molti in prestito da varie parti del mondo – la mostra ripercorre cinquant’anni della carriera di Botero (dal 1958 al 2016).

Il club del giardinaggio, particolare, 1997

Nello spazio antistante la mostra, ad accogliere i visitatori, sta la gigantesca scultura in bronzo Cavallo con briglie (oltre una tonnellata e mezzo di peso e alta più di tre metri). Riassume e richiama, con la sua plasticità volumetrica, le forme tipiche dello stile di Botero e i giochi di infanzia.

Botero, Picnic (2001)

La volumetria è un suo canone: «Credo molto nel volume, in questa sensualità che nella pittura suscita piacere allo sguardo. Un quadro è un ritmo di volumi colorati dove l’immagine assume il ruolo di pretesto».  Le sue figure dalle forme abbondanti sono caratterizzate da un linguaggio che ne amplifica i volumi e la plasticità tridimensionale. Il colore è steso in grandi campiture piatte e uniformi, senza nè contorni nè ombreggiature.

Botero, Cavallo con briglie (scultura in bronzo)

L’artista non esprime giudizi di fronte ai protagonisti dei suoi dipinti, si limita a raffigurarne l’esistenza quotidiana. La sua pittura non è definibile in un genere o collocabile in una corrente. Ma Botero inventa un genere proprio sviluppando la propria poetica in oltre mezzo secolo di carriera.
Cinque anni fa 479 opere donate da Fernando Botero alla Colombia – al Museo Nazionale, al Museo Botero, al Museo di Antioquia, a Medellini e Cartagena – sono state dichiarate “Bene di Interesse Culturale di livello Nazionale”.

 

INFORMAZIONI
Sede: Complesso del Vittoriano – Ala Brasini Roma
Date: 5 maggio – 27 agosto 2017
Orario: Dal lunedì al giovedì 9.30 – 19.30
Venerdì e sabato 9.30 – 22.00 –  Domenica 9.30 – 20.30
(la biglietteria chiude un’ora prima)
Biglietti: Intero € 12,00 (audioguida inclusa)
Ridotto € 10,00 (audioguida inclusa)
Universitari € 6,00 (audioguida inclusa) ogni martedì escluso i festivi
Biglietto unico Botero + Boldini: Intero € 20,00 – Ridotto € 18,00 – Bambini € 8,00
Informazioni e prenotazioni gruppi
T. + 39 06 87 15 111
Sito:  www.ilvittoriano.com
Hashtag ufficiale: #MostraBotero
Mostra prodotta e organizzata da Gruppo Arthemisia MondoMostreSkira
a cura di Rudy Chiappini
Catalogo Skira/Arthemisia