Il film ‘Maria by Callas: in her own words’ e una mostra a Milano #RomaFF12

Nel titolo, Maria by Callas – in her own words, c’è la trama del film: la Callas raccontata attraverso le sue parole, la sua voce e le sue lettere. Mentre Milano dedica una mostra ai suoi anni alla Scala.

Questo film regala centotredici minuti di emozione e commozione facendo  riascoltare la voce della Callas, a quaranta anni dalla morte, nei suoi brani migliori. La cantante d’opera più famosa di tutti i tempi aveva una estensione vocale quasi infinita, vibrazioni che perforano l’anima, modulazioni che entrano nella spina dorsale e salgono al cervello mandando in estasi i sensi. Un film-documentario, che attraverso la voce suadente di Fanny Ardant (versione francese), ricostruisce la vita di Maria Callas attraverso immagini e documenti il 50% inediti, super8, lettere e rari filmati d’archivio. Unica perplessità la colorazione del materiale in bianco e nero al fine di attualizzarla.
La colonna sonora, protagonista del film, è stata realizzata mettendo insieme le registrazioni rare e inedite, ottenute da nastri rimagnetizzati resi disponibili da persone vicine alla cantante, da associazioni e club di fan. La sua vita è stata sulle pagine dei giornali, tra jet-set, drammi e scandali. Oscillava tra il desiderio di normalità e di fama universale. Nel mezzo la sua personalità fragile, desiderosa di una famiglia e di protagonismo sul palcoscenico. Nata a New York, cresce in Grecia con la madre, tornata nella Grande Mela ma raggiunge il successo in Italia. Tra il 1953 e 1954 da donna corpulenta si trasforma in snella e affascinante. La corrispondenza inedita è il filo conduttore del film.

Maria Callas, Ifigenia

Le lettere a suo marito, alla sua insegnante (Elvira de Hidalgo) e  l’unica d’amore a Onassis, poco prima della loro separazione. In conferenza stampa il regista, Tom Volf, ha raccontato il suo lavoro sulla documentazione: “Mi ci sono voluti quattro anni per mettere insieme i materiali. Sono stati ritrovati in tutto il mondo. Tutto ciò per realizzare il film come volevo: solo le parole di Maria Callas. Le parole altrui avrebbero impedito l’immersione.
La seconda parte del lavoro è consistita nell’ordinare tutto questo materiale, come per esempio le 400 lettere”.

Il pirata, 1958, con Corelli

Il regista ha lavorato in stretta collaborazione con l’amica intima di Maria Callas, Nadia Stancioff, che le aveva chiesto di raccontare alla gente chi era veramente, nel caso fosse venuta a mancare.
Tom Volf ha raccontato il suo ‘incontro’ con Maria Callas: “È stato il destino. Più di quattro anni fa conoscevo a malapena la Callas. Vivo a New York, una sera sono entrato al Teatro dell’Opera e per me è stata una rivelazione. Ho passato la notte su YouTube per cercare chi era Donizetti e ho trovato una registrazione di Maria Callas. Non riuscivo capire lei chi fosse e come era possibile che un giovane come me si era innamorato di lei, come è accaduto ad altri. Volevo fare qualcosa di inedito e nuovo. Volevo rendere accessibile l’opera e far conoscere chi era Maria Callas, sperando che altri si innamorassero di lei, come era accaduto a me”.

Regista, Tom Volf

Il giovane regista ha incontrato: “circa trenta suoi amici che si sono resi conto che stavo realizzando un film come lei avrebbe voluto. Il maggiordomo e la cameriera erano quelli che le stavano più vicini. Non cercavo pettegolezzi io intendevo rispettarla, come persona e artista. Una grande parte del film è realizzata con materiale inedito, come super8 e lettere. Ho faticato per trovare le registrazioni e le bobine originali che si riteneva fossero andate perse. Per esempio la sequenza iniziale, del 1970, intervista in bianco nero, era andata perduta. Ho trovato, negli Stati Uniti alcune persone che erano presenti a New York e che avevano le copie di questa intervista, in cui si apre come mai aveva fatto prima. Era più Maria che Callas. Due anni dopo la rottura con Onassis parlava con un’apertura speciale”.

Conferenza stampa, Tom Volf

Tom Volf ha spiegato come la Madame Butterfly (1955) è un ‘girato’ durante le prove e le lettere erano sparse in tutto il mondo. Dalla lettera a Onassis si comprende quanto Maria fosse fragile e innamorata.
Le immagini sono così pulite che sembrano girate ieri perché Tom ha cercato sempre le bobine originali che spesso non erano state digitalizzate. Il regista ha dichiarato di essere  contento che il film dia questa impressione di modernità “in modo che le nuove generazioni possano apprezzare Maria Callas. Nel montaggio ho deciso di tenere la parte in super8, la più privata e intima, così come era. Ho voluto comunicare l’originalità delle immagini. Con il super8 c’erano dei limiti di tempo x girare e io volevo comunicare quel periodo”.

Maria Callas

A chi ha domandato se non avesse trascurato gli aspetti più scabrosi o problematici della personalità della Callas, il regista ha risposto: “Non ho selezionato solo parti belle, ma ho dato voce solo alle sue parole. Non credo di averla presentata solo in una luce positiva. Avevo solo due ore e ho fatto una scelta di quali storie volevo raccontare Così non ho voluto sottolineare il problema del suo peso fisico. Penso che il film sia un ritratto di Maria Callas com’era. Spesso si raccontavano scandali su di lei che in realtà non erano scandali. Forse è una versione meno pettegola”.
La Voce del secolo (soprano drammatico) si è spenta a soli 53 anni nel suo appartamento parigino.

Dal 1950 al 1961 la Scala fu la scena prediletta di Maria Callas. Il teatro, per il quarantesimo anniversario della sua scomparsa, le dedica la mostra “Maria Callas in scena – Gli anni alla Scala” (fino al 31 gennaio) con i costumi che indossò. Maria Callas cantò in opere firmate da Visconti o Zeffirelli, dirette da Serafin, Karajan, Giulini. La mostra racconta la vita artistica della cantante nel teatro dove si trasformò in un mito. Da una parte l’esposizione dei costumi dei suoi spettacoli, con le citazioni dalla rassegna stampa di allora, dall’altra gli incontri artistici più importanti della sua carriera che hanno contribuito ad affinare il suo incredibile talento aiutandola a trasformare il canto in interpretazione, intesa come vero gesto drammatico.

Festa del Cinema di Roma
Auditorium Parco della Musica
Viale Pietro De Coubertin, 30
Roma, 00196 Italia
Telefono: 0640401900
Sito web: www.romacinemafest.org

Informazioni mostra
Maria Callas in scena – Gli anni alla Scala
Museo Teatrale alla Scala – Largo Ghiringelli 1 – Milano
Sito web: https://www.teatroallascala.org/it/museo-teatrale/visita-museo.html
Dal 15 settembre 2017 al 31 gennaio 2018
Orario: tutti i giorni dalle 9 alle 17.30
Il biglietto d’ingresso al Museo consente l’accesso gratuito alla Mostra.