Capri, glamour blu

Capri è speciale, ha dei sentieri lungo costa con panorami mozzafiato, è ricca di storia, siti archeologici, un’offerta turistica variegata in grado di accontentare anche i più pretenziosi, ha un mare con tutte le tonalità del blu, poche spiagge ed è incredibilmente fashion.

Per chi ha la ‘malattia dello scoglio’, e il mare nelle vene, ogni isola è ‘casa’. Anche gli abitanti di un’isola sono diversi, gente che ha scelto di vivere con il mare intorno e dipendere dai suoi umori. Ma ogni isola è unica, ha un’anima diversa da tutte le altre. Mi piace scoprirne il carattere, sentirne l’anima, riconoscerne i profumi. A occhi chiusi posso riconoscere quello di Stromboli (zolfo, mare e fichi) o quello di Capri: zagara (fiori di agrumi), garofano selvatico, pino marittimo e salsedine.

Se pensi a Capri visualizzi un arcobaleno con solo gradazioni di blu. L’icona dell’isola sono i suoi Faraglioni, quello di mare, o “di fuori” o “Scopolo” (h. 105 m), quello di mezzo (81 m) e quello di terra, o Stella (111 m). Sui primi due vive la famosa lucertola azzurra (come la nota grotta caprese), Podarcis sicula coerulea (sottospecie della lucertola campestre, endemica dei Faraglioni) che ha assunto questo colore per mimetizzarsi con la natura circostante (mare e cielo).
Alla famosa Piazzetta, con un panorama a 180 gradi, si arriva con la funicolare. A Capri ogni sguardo diventa panorama, un tuffo nel blu incorniciato dal verde di una vegetazione rigogliosa, mentre i profumi delle zagare e dello iodio sono il biglietto di ingresso nel mito.

Capri, via Krupp

La via Krupp, strada panoramica scavata nella roccia per arrivare al mare, che si snoda a zig zag, è chiusa dal 2016 per pericolo di caduta massi ma anche a vederla dall’alto ha il suo fascino.
Ad Anacapri merita una visita la Chiesa di San Michele, barocco napoletano e pavimento in maioliche su cui è raffigurata ‘la cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso’. Imperdibile Villa San Michele, eden del medico e scrittore svedese Axel Munthe. Conserva diversi reperti archeologici tra cui la sfinge di granito, simbolo di Anacapri (come lo sono i faraglioni di Capri). È affacciata su uno dei belvedere più emozionanti dell’isola, pista di decollo per una folla di sogni a occhi aperti. Da Anacapri si può salire, prendendo la seggiovia, fino a Monte Solaro, panorama a 360 gradi, da cui si vede la costiera amalfitana e punto di partenza per belle passeggiate, oppure scendere per fare un tuffo nella Grotta Azzurra.

Faraglioni da Punta Tragara

L’acqua al suo interno è così fosforescente che gli schizzi sembrano una pioggia di zaffiri. E’ un luogo emozionale da vivere soprattutto dentro l’acqua, possibilmente con la maschera per scoprirne il segreto. Quando la vista si è abiituata all’oscurità e immergi la testa nello zaffiro liquido scopri l’apertura reale della grotta, che nel tempo si è inabissata. Un arco sommerso da cui entra la luce del sole che si riflette sulla sabbia bianca del fondo. La luce subacquea accende l’interno della grotta con una luce azzurra come neon.
Dalla Grotta Azzurra parte il Sentiero dei Fortini, che deve il nome a tre fortini difensivi che si incontrano lungo un percorso che in tre ore porta fino a Punta Carena, dove si trova un faro spettacolare.

Grotta Azzurra

Nonostante Capri sia piena di turisti, e nota per la sua vita mondana, ci sono molti luoghi riservati dove è possibile ascoltare e contemplare la natura. Villa Jovis, sul Monte Tiberio all’estremità dell’isola, è l’espressione del periodo imperiale, così la Certosa di San Giacomo (1371-74) è l’espressione del periodo medievale. Fondata, nel 1371-74, per grazia ricevuta da Giacomo Arcucci, conte di Minervino e di Altamura (nobile famigia di Capri a cui appartenne un ammiraglio di Federico II), accolse come pellegrino il suo fondatore, colpito dalla crisi della monarchia angioina e privato di tutti i suoi beni. Nel tempo divenne sempre più ricca in virtù di rendite e tributi. Venne saccheggiata e incendiata dal pirata Dragut nel 1553 e fu poi restaurata e dotata di una torre di vedetta contro i corsari.

Certosa di San Giacomo, chiostrino

La Certosa incassò i lasciti dei deceduti per la peste del 1656 e, a differenza del clero dell’isola, era assai prospera. All’inizio dell’Ottocento divenne Ospizio per gli Invalidi. Il Chiostro Grande era lo spazio riservato alla clausura, intorno al quale erano disposte le abitazioni dei monaci. Un canale di raccolta di acque piovane corre intorno al suo perimetro e un pozzo poggia su un’enorme cisterna visitabile. Il suo fondo è a 21 metri sotto il livello di calpestio del chiostro.

Certosa di San Giacomo, chiostro grande

Passeggiare in questa enorme struttura, che ha perso la sua funzione originaria, isola dall’isola. È un altro dei luoghi pieni di suggestione di Capri, lontano dalla Capri fashion di via Camerelle. Nel parco della Certosa quasi si perde l’orientamente e non ci si trova all’improvviso su un panorama mozzafiato, a picco sul mare con i faraglioni davanti. Un luogo dove lasciar scorrere il tempo.

Villa Lysis

La splendida Villa Lysis è un luogo dell’anima, che al suo interno si scioglie. La residenza del barone Fersen (bene inestimabile acquisito dal Comune di Capri e aperto da soli tre anni) si trova nei pressi di Villa Jovis. Per raggiungerla (una passeggiata di circa 45 minuti) si percorre la stessa stradina che conduce all’antica villa romana. Non ancora scoperta dal turismo di massa è un luogo incantevole, da cui si rimane stregati perdendo la cognizione del tempo e dove gli occhi non sono abbastanza grandi per abbracciare tutto il panorama che da lassù si vede.

Panorama da villa Lysis

L’isola, di per sè eccentrica rispetto alla terraferma, è il luogo privilegiato dagli artisti e personaggi ‘eccentrici’ in fuga dal moralismo e perbenismo nordico. Così l’isola di Capri “dove le leggi stabilite dall’uomo sulla terraferma sembrano sospendersi, dove ognuno potrebbe essere chiamato a crearne nuove. L’isola è il luogo del cambiamento interiore, terminale di un sogno mediterraneo dove ricollegarsi ad una unità perduta…” (postfazione dell’Esule di Capri di Roger Peyrefitte, pubblicato nel 1959).

Finestra di villa Lysis

Peyrefitte, biografo di Fersen, descrive l’isola come raffinata, pagana ed eversiva e Capri di inizio Novecento aveva attirato una buona fetta del pianeta culturale e politico dell’epoca. Tiberio vi aveva trovato rifugio e piaceri, accanto alla sua villa Jacques d’Adelsward-Fersen vi aveva fatto costruire, in stile neoclassico, villa Lysis (1905) “dedicata alla gioventù d’amore”, evocazione di Liside (amico di Socrate) ricordato nell’omonimo dialogo di Platone sull’amicizia. Fino al 1952 la marchesa di Castelbianco, Gaby Bugnano (nipote di Fersen), usò la villa quale luogo di incontro di artisti che, durante la seconda guerra mondiale, vivevano sull’isola, tra i quali: Moravia, Morante e Guttuso.

Vista da villa Lysis

La famiglia di Jacques Fersen (nel suo casato vantava l’amante della regina Maria Antonietta) aveva fatto fortuna con le acciaierie del nonno. Il fidanzamento di Fersen con una giovane di alto rango si interruppe bruscamente per lo scandalo suscitato dal suo arresto per le equivoche attenzioni verso ragazzi della borghesia francese. Fu processato (1903) e condannato per “oltraggio alla pubblica morale e corruzione di minorenni”. Dopo questa triste esperienza decise di rinunciare al nome d’Adelsward (con cui era stato condannato) e iniziare una nuova vita a Capri.

Bagno con vasca

Qui Fersen coltivò due grandi passioni: quella per l’oppio, “In Oriente avevo conosciuto un dio più potente degli altri dei, perchè se gli altri danno la speranza, questo da l’oblio” (R. Peyrefitte, L’Esule di Capri), e quella per il compagno di tutta la sua vita, Nino Cesarini, giovane manovale incontrato a Roma. Si tolse la vita (1923) in modo teatrale sciogliendo 5 grammi di cocaina in una coppa di champagne. Le sue ceneri furono deposte nel cimitero acattolico di Capri, dove subì l’ultimo affronto da morto. A lui, poeta mancato che odiava i refusi tipografici, sbagliarono il cognome, il nome, la data di nascita (anticipata di un anno) e il giorno della morte, posticipata di un giorno.

Giardino di villa Lysis

Per la costruzione della villa si avvalse dell’architetto Edouard Chimot di Parigi. L’edificio è a tre piani, decorato con stucchi, marmi pregiati e decorazioni musive di gusto orientale. Sull’ingresso spicca l’iscrizione “Amori et dolori sacrum“. Le raffinate dorature del salone rinviano a Klimt e alla Secessione Viennese. Così  Roger Peyrefitte descrive nella sua biografia la villa.

Vista da villa Lysis

Una scalinata monumentale univa il giardino al peristilio. Nell’atrio, una scalinata di marmo con la balaustra in ferro battuto, adorna di pampini, portava al piano superiore; gli ingressi della veranda e del salone erano a sinistra; una biblioteca copriva le pareti di fronte… La veranda, lastricata di piastrelle azzurre con greche bianche, si stendava davanti al solone che, con tre larghe finestre, si apriva su una terrazza a balaustre verso il golfo di Napoli e il Vesuvio. Quattro colonne corinzie scannellate d’oro come quelle del peristilio, sostenevano un soffitto a cupola. In un angolo, c’era una stufa. Al piano di sopra, uno solo, c’era prima di tutto la camera di Nino, con una terrazza, poi la vasta camera di Jacques, che terminava a esedra, con tre finestre verso il golfo e tre verso il monte Tiberio. Dall’altra parte del corridoio, una camera per gli ospiti, chiamata la camera rosa, e la sala da pranzo, servita da un montacarichi. Al seminterrato, le camere del personale, una seconda camera per gli ospiti e la stanza più cara al cuore di Jacques: la fumeria d’oppio, chiamata la camera cinese (n.d.r. Al centro aveva posto un altare con un Buddha e simboli di una rinascita a nuova vita). Sulle pareti, scintillavano iscrizioni cinesi a lettere d’oro, incorniciate da mosaici.

Hotel Luna

L’incantesimo continua nel parco dell’Hotel Luna, prolungamento dei Giardini di Augusto. L’Hotel è situato in una posizione privilegiata, a pochi passi dalla Piazzetta, tra i Giardini di Augusto e la Certosa di San Giacomo. Entrarvi a piedi è un piacere, si attraversano i giardini profumati che isolano l’hotel, a picco sul mare, dalle vie di transito.

Ingresso Hotel Luna

L’hotel è un’isola nell’isola, all’interno di un eden nel cuore di Capri. La bella piscina panoramica immersa nel verde è un rifugio di assoluto relax. Sulla terrazza dell’hotel, a strapiombo sul mare, si trova il lounge bar dove sorseggiare un drink o un aperitivo con una indimenticabile vista sui Faraglioni.

Hotel Luna

L’angolo gym – con tapis-roulant, cyclette, wave, panche per pesi e addominali e un attrezzo polifunzionale – si affaccia sui faraglioni, a picco sul mare. Davanti a un panorama simile ci si dimentica della fatica.

Vista dalla camera n. 54

Gli spazi ovunque molto ampi, l’atmosfera rilassante, il parco, la piscina, i panorami a ogni sguardo, la bellezza che ti circonda rendono difficile lasciare questo paradiso. È più di un hotel, è una location che ti seduce, ti trattiene al punto da non volerne più uscire.

Hotel Luna, camera con vista sui Faraglioni

L’effetto speciale, il colpo di scena, è nella vista della camera (deluxe). Entri, vai verso il terrazzo e all’improvviso l’apparizione: i Faraglioni che ti sembra di toccare allungando le mani. La ringhiera, sapiente accorgimento, garantisce un panorama da terra fino al cielo.

Hotel Luna, lounge bar

Il terrazzo è a picco sul mare e davanti puoi godere di uno dei panorami più belli del mondo. Soltanto i versi dei gabbiani possono disturbare la quiete del regno delle sirene.

Palestra con vista

Le camere spaziose godono quasi tutte di vista mare e alcune della vista dei faraglioni. Sono luminose e dotate di tutti i comfort adeguati a un hotel di categoria elevata.

Non manca l’oasi benessere dove beneficiare dei trattamenti corpo e bellezza. In questo hotel l’orizzonte non è mai lo stesso, cielo e mare si toccano mescolando i loro colori.

Le Grottelle

L’Arco Naturale è una sosta obbligata, un luogo da meditazione. Il tempo sull’isola è slow e seduti davanti l’arco (una struttura calcarea di 18 metri), con le rondini e i gabbiani che lo attraversano, il tempo sembra fermo. Tornando indietro dopo pochi metri troverete una delle poche trattorie di Capri. Vista sulla Costiera Amalfitana per una cena particolarmente suggestiva al tramonto: Le Grottelle.

Scialatielli ai frutti di mare, Le Grottelle

Se poi siete dei bravi astronomi, o fortunati, e vi capita di veder sorgere la “luna rossa” dal mare avrete assistito a uno degli spettacoli più belli della vostra vita. Perchè la “luna rossa” esiste e non è solo una canzone… Il ristorante è nato negli anni Quaranta e, da allora, è a conduzione familiare. La cucina è genuina e i sapori mediterranei. Scialatielli ai frutti di mare, spaghetti alle vongole e secondi di pesce. Servizio cordiale e prezzi onesti.

Arco Naturale

Se invece volete un ristorante a Capri con vista sul porto, con un buon rapporto qualità/prezzo, prenotate un tavolo al Verginiello. Piatto consigliato: paccheri.
Non sarà facile andare via da questa isola che, come una sirena, ammalia ma forse portando con voi il suo profumo riuscirete a staccarvene.

Si narra che il priore della Certosa nel 1948, avendo ritrovato vecchie formule di profumi, le svelò, dopo averne avuto il permesso dal Papa, a un chimico che creò un piccolo laboratorio chiamandolo Carthusia, ovvero “Certosa”.

Verginiello

I metodi sono quelli usati dai frati certosini e le fragranze realizzate sono a base di materie prime naturali isolane: rosmarino di Monte Solaro per l’uomo e garofano selvatico di Capri per i prodotti femminili.

Carole Feuerman, scultura iperrealista

Portando con voi il “Mediterraneo” avrete a casa un profumo che servirà ad alleviare la nostalgia di Capri.

 

Foto di Marco De Felicis

Informazioni

Grotta Azzurra
Nel pomeriggio è possibile fare il bagno nella grotta quando termina il viavai dei barchini che trasportano le persone all’interno (verso le 17). Inoltre si risparmia il costo del biglietto (14 euro la barca per entrare in grotta + 15 euro il battello da Marina Grande per raggiungere la grotta oppure 4 euro per 2 biglietti per due autobus: Capri – Anacapri e Anacapri – Grotta Azzurra). Il vantaggio dell’autobus consiste soprattutto nell’evitare la lunga fila delle barche che arrivano alla grotta.

Certosa di San Giacomo
Via Certosa
Tel. 0818376218
Orari:10 – 16 (ultimo ingresso 15.30) chiusa il lunedì
Biglietti: 6 euro. Ogni prima domenica del mese l’ingresso è gratuito
Info per la visita: https://www.polomusealecampania.beniculturali.it/index.php/biglietti-orari-info-sangiacomo

Villa Lysis
Via Lo Capo 12 – Capri
Chiusura settimanale: mercoledì
Orari Villa: Aprile – Maggio – Settembre – Ottobre ore 10.00 – 18.00
Giugno – Luglio – Agosto ore 10.00 – 19.00
Novembre – Dicembre 10.00 – 16.00
Ingresso: 2 euro
Sito web
:https://www.villalysiscapri.com/
email:
info@villalysiscapri.com

Dove dormire
Hotel Luna
Viale Matteotti, 3 – 80073 Capri (Napoli)
Tel. +39 081 8370433 email: luna@capri.it
Sito web: https://www.lunahotel.com/
La camera consigliata: “Deluxe” con terrazzo privato con vista frontale su Faraglioni. Tra le camere con vista può essere annoverata tra le più belle del mondo.
Prezzi: camera doppia a partire da 225 euro; doppia Deluxe a partire da 380 euro.

Dove mangiare

Le Grottelle
Via Arco Naturale, 3, 80073 Capri NA
Telefono: 081 837 5719
email: luigivuotto@legrottelle.com
Prezzo: 50 euro
sito web 

Verginiello
Via Lo Palazzo, 25 – Capri
Tel. 081 8370944
Email: verginiello.capri@libero.it
Giardino e terrazza sul mare, panoramico
Prezzo: 40 euro

Shopping
Carthusia – i profumi di Capri
Factory – v.le Parco Augusto, 2
Show room Via Camerelle, 10

Lettura consigliata:
Peyrefitte Roger, L’Esule di Capri, Edizioni La Conchiglia, Capri 2004, (I° pubblicazione 1959), prefazione di Jean Cocteau, pp. 334.