“L’acqua microscopio della natura Il Codice Leicester di Leonardo da Vinci” in mostra agli Uffizi

 

Con la mostra “L’acqua microscopio della natura Il Codice Leicester di Leonardo da Vinci” torna a Firenze per regalare un fiume di emozioni l’unico codice leonardesco di proprietà privata (Bill Gates). Alle Gallerie degli Uffizi dal 30 ottobre 2018 al 20 gennaio 2019.

Gallerie degli Uffizi

Il Codice Leicester di Leonardo da Vinci (dal nome del suo proprietario Thomas Coke, conte di Leicester, che lo acquistò da Giuseppe Ghezzi nel 1717) è protagonista di una grandiosa anteprima delle celebrazioni leonardiane che si svolgeranno in tutto il mondo nel 2019 in occasione dei 500 anni dalla morte (Amboise, 2 maggio 1519) di un genio della storia dell’umanità. Il termine ‘codice’ (codex) indica un libro manoscritto composto da più fogli (dal II sec. a.C.) diverso sia dal rotolo, che lo ha preceduto, che dal libro a stampa, successivo.

Allestimento

Quello di Leicester (noto anche come codice Hammer, dal nome del penultimo proprietario, il miliardario americano Armand Hammer) è formato da 36 fogli, 72 pagine (30 cm x 22 cm) scritti a penna e bistro, con una straordinaria grafia minuta (di chi ha una buona vista) ‘mancina’, da destra verso sinistra, in scrittura mercantesca. Il  codice fu acquistato nel 1994 da Bill Gates, (fondatore di Microsoft) per 30,8 milioni di dollari.

Apparato multimediale della mostra

La mostra è accompagnata da un eccezionale apparato multimediale in grado di offrire ai visitatori la possibilità di una lettura approfondita e una comprensione del testo, scritto da Leonardo tra il 1504 e il 1508. L’emozione più grande si prova nello sfogliare e nel leggere ciò che Leonardo scriveva, nel suo eloquio cinquecentesco, grazie al Codescope. Un sussidio tecnologico digitale che consente, rovesciando specularmente la scrittura mancina di Leonardo, di leggere la trascrizione della sua grafia minuta scorrendo tutte le pagine del manoscritto, corredate da altre informazioni.

Il Codescope è un supporto educativo sostenuto da Bill e Melinda Gates, ideato da Curtis Wong, prodotto da Fred Schroeder e Second Story. Un  apparato multimediale immerge il visitatore nell’arte, la scienza e la conoscenza del genio. Modelli digitali consentono di seguire i ragionamenti di Leonardo, i suoi esperimenti, quelli eseguiti e quelli immaginati. “Il movimento e la permutazione sono i criteri fondamentali del metodo di Leonardo, sia nell’interpretazione della realtà che nella prassi intelletturale artistica” (Claudio Vecce). Su questi fogli – ricchi di appunti, teorie e disegni che l’artista-ingegnere non ha mai voluto riordinare – è possibile leggere le sue penetranti osservazioni della natura, le sue riflessioni, la sua empatia con la natura, la sua “visione del mondo integrata” (Manni). Le ossa e il sangue corrispondono alle rocce e all’acqua del macrocosmo di Leonardo.

Leonardo da Vinci, Origine della luce lunare, Codice Leicester, 2r, particolare, Courtesy Bill Gates/©bgC3

Un codice redatto in una stagione incredibile di Firenze che Benvenuto Cellini definì “Scuola del mondo”.
Il tema centrale dell’esposizione è l’acqua, elemento di cui Leonardo era particolarmente attratto. L’artista ha svolto indagini approfondite per comprenderne la natura, sfruttarne l’energia e controllarne i potenziali effetti rovinosi. Il Codice Leicester contiene spunti innovativi anche su altri temi come la costituzione materiale della Luna, la natura della sua luminosità, l’illuminazione del Sole, della Luna e della Terra con le sue trasformazioni.

Codice Leicester, f. 2r Disco lunare, particolare, Courtesy Bill Gates/©bgC3

In dettaglio il lumen cinereum, la parte in ombra della Luna quando è nuova, che è dovuto, secondo Leonardo, al rilfesso indiretto della luce lunare, la luce riflessa dai mari della Terra, anticipando di cento anni ciò che verrà confermato da Galileo.
La mostra, curata da Paolo Galluzzi (direttore del Museo Galileo) e risultato di oltre due anni di preparazione, è un progetto delle Gallerie degli Uffizi e del Museo Galileo (con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze).

Leonardo da Vinci, Studi sull’equilibrio degli uccelli in volo, Codice sul volo degli uccelli, f. 7v., particolare, Biblioteca Reale, Torino

Eike Schmidt (direttore delle Gallerie degli Uffizi), in occasione della conferenza stampa, non ha trattenuto il suo entusiasmo e buonumore: “Leonardo diventerà nel 2019 il nome di battesimo più diffuso. Al visitatore degli Uffizi è data inoltre l’opportunità – unica e straordinaria – di mettere in rapporto uno dei capisaldi della trattatistica di Leonardo con la sua attività pittorica, nuovamente allestita nella sala che gli è stata dedicata alle Gallerie. Già portare i tre quadri di Leonardo dal primo al secondo piano degli Uffizi è stato un po’ come un viaggio dalla terra alla luna. Sono stati posti sotto teche che garantiscono una temperatura e umidità uniformi”.

  • Eike D. Schmidt
  • Paolo Galluzzi
  • Dario Nardella
  • Umberto Tombari
  • Leonardo Bassilichi
  • L. Borgonzoni

Paolo Galluzzi, curatore della mostra, ha sottolineato come il “prezioso manoscritto documenta l’ossessione conoscitiva di Leonardo per l’elemento acqua, per i suoi movimenti vorticosi, per la forza plasmatrice e la potenza distruttrice che la caratterizzano. Nella locandina della mostra, a ognuno dei raggi corrisponde una disciplina: l’arte, la musica, la matematica, l’idraulica etc. Secondo Leonardo l’acqua quando scende compone una musica. L’acqua ‘Microscopio della natura’ è una metafora cara a Leonardo. Acqua come lente di ingrandimento.

L’osservatore che guarda l’acqua vede l’intera natura. Le regole dell’acqua riguardano tutti i fluidi. Nella prima pagina del codice K (Parigi) Leonardo scrive: ‘L’acqua è il vetturale della natura”. Il vetturale è il cocchiere, guida la natura. Si propone di tradurre graficamente gli infiniti movimenti dell’acqua, un vero e proprio catalogo. Studi per progettare e realizzare interventi di ambizione inaudita, come il canale per rendere l’Arno navigabile da Firenze alla foce”.

Leonardo afferma che non c’è stato solo un diluvio ma ci sono stati più diluvi. Osserva che i fossili di creature marine, “nichi marini”, si trovano sulle montagne pur pesando più dell’acqua che non può averle sollevate fin lassù: “Della stoltizia e semplicità di quelli che vogliano che tali animali fossi in ali lochi, distanti dai mari, portati dal diluvio. Come altra setta d’ignoranti affermano la natura o i celi averli in tali lochi creati, per infrussi celesti […]” (CL, f. 10r).  Il motivo è che quelle montagne sono state per molto tempo sotto il livello del mare, una dimostrazione della natura marina della Terra, che solo dopo l’abbassamento delle acque è emersa.

Francesco di Giorgio (Siena 1439-1501) e Leonardo da Vinci, Trattato di architettura: tirari e alzari, con note autografe di Leonardo, XV secolo, Codice Ashburnham, f. 44v, particolare, Biblioteca Medicea Laurenziana, Firenze

La mostra sul prezioso codice leonardesco è arricchita dalla presenze di altri manoscritti di pari bellezza e importanza come il Codice sul volo degli uccelli della Biblioteca Reale di Torino, redatto da Leonardo negli stessi anni di quello di Leicester. In mostra anche i disegni de La Luna, dei Sei diagrammi di Terra, Luna e Sole, e di Studi di macchine elevatrici e impianti di scavo del Codice Atlantico (della Biblioteca Ambrosiana di Milano); gli Studi per la canalizzazione d’Arno e sui moti del vento del Codice Arundel della National Library di Londra e il Trattato di Architettura di Francesco di Giorgio Martini (Biblioteca Laurenziana) su cui compaiono dodici annotazioni autografe di Leonardo che ne fu il proprietario. Esposto anche il Naturalis Historia di Plinio il Vecchio (Biblioteca Medicea Laurenziana), testo che fu tra i primi cinque libri in possesso di Leonardo.     

Plinio il Vecchio (Como 23 d.C. – Stabia 79 d.C.), Ricciardo di Nanni, miniatore
Naturalis Historia: ritratto ideale di Plinio 1458, manoscritto membranaceo, miniatura a bianchi girari, f. 3r, particolare Biblioteca Medicea Laurenziana, Firenze

In occasione della mostra è stato annunciato il ritrovamento di 7000 lastre fotografiche in vetro – del primo e secondo decennio del Novecento dedicate ai Codici di Leonardo all’epoca conosciuti (tranne quelli di Madrid) – della Commissione Vinciana, ora custoditi al museo Galileo, che si trovavano nella Biblioteca Nazionale di Roma. La scoperta è rilevante sia per la storia della fotografia, le relazioni tra matrice e stampa, che per i cambiamenti dello stato di conservazione dei codici. La loro acquisizione digitale è stata già avviata e le loro riproduzioni ad altissima definizione saranno su internet a disposizione degli studiosi.

Claudio Tolomeo (attivo ad Alessandria, II secolo d.C.), Cosmographia: raffigurazione dell’ecumene, 1466-1468, manoscritto membranaceo, ff. 75v – 76r Biblioteca Medicea Laurenziana, Firenze

Come dichiarato da Eike Schmidt il catalogo è il risultato di un “immane lavoro di ricerca su ogni pagina del codice, una ricchezza di novità. I saggi, la meticolosa ricostruzione codicologica ripropone la struttura originale dell’oggetto. Su un ricco sito web dedicato, che costituità uno strumento fondamentale per la ricerca nei prossimi anni, saranno pubblicate le pagine del codice”.

Informazioni

L’acqua microscopio della natura Il Codice Leicester di Leonardo da Vinci
La mostra segue l’orario di apertura del museo ed è inclusa nel biglietto delle Gallerie degli Uffizi
SEDE: Aula Magliabechiana, Uffizi, Firenze
PERIODO: 30 ottobre 2018 – 20 gennaio 2019
PREZZO BIGLIETTO:  intero € 12.00; ridotto € 6.00 per i cittadini dell’U.E. tra i 18 e i 25 anni.
ORARIO: martedì – domenica ore 8.15 – 18.50; la biglietteria chiude alle 18.05. Chiuso il lunedì
Info e prenotazioni telefono: Firenze Musei 055.290383
e-mail: firenzemusei@operalaboratori.com
Sito web: www.uffizi.it