“Geisha – l’arte e la persona” al Museo delle Civiltà e a Euroma2

 

Geisha – l’arte, la persona, il mondo femminile in Giappone in mostra al Museo delle Civiltà (Roma – Eur), fino al 30 ottobre, e in un percorso espositivo parallelo all’interno del mall Euroma2, fino al 30 settembre.


La mostra Geisha – l’arte, la persona ripropone al pubblico il percorso dell’esposizione Oggetti per passione – Il mondo femminile nell’arte giapponese (a cura di Anna Maria Montaldo e Loretta Paderni) che si è tenuta a Cagliari nel 2013. L’esposizione rappresenta la femminilità e il senso estetico giapponese attraverso gli oggetti raccolti in Giappone dallo scultore palermitano Vincenzo Ragusa (tra il 1876 e il 1882) e le foto, tra tradizione e modernità, di Fabrizio e Federico Bonifazi che hanno dedicato dieci anni al loro progetto. 

Geisha – l’arte e la persona, locandina

Gli oggetti sono accompagnati dalle immagini di Suzuki Harunobu. Nei suoi volumi Illustrazioni delle Bellezze delle Case Verdi  (Ehon seirō bijin awase) è descritto l’ukiyo – “il mondo fluttuante”, la cultura e la società del periodo Edo (oggi Tokyo, 1603-1868), i suoi valori estetici e la particolare visione del mondo basata sulla consapevolezza e apprezzamento dell’impermanenza. La condizione della donna era fortemente sottomessa al potere maschile, soprattutto durante lo shogunato Tokugawa (1600 – 1868). Unica eccezione le geishe, cortigiane colte e raffinate, abili nell’arte della conversazione e intrattenimento. Le mogli erano relegate in casa e gli uomini d’affari amavano intrattenersi e rilassarsi con le cortigiane.

Foto di Fabrizio e Federico Bonifazi

Nelle immagini e gli oggetti esposti si vede come le donne si prendevano cura del proprio corpo, il trucco del viso, le elaborate acconciature dei capelli e l’abbigliamento con i suoi accessori. Tutto quello che le rendeva così affascinanti agli occhi dei clienti. Fondamentale per una geisha era la dedizione al perfezionamento delle arti indispensabili per l’attività di intrattenitrici nei ricevimenti: musica, danza, composizione floreale (ikebana), poesia e calligrafia. Strumenti di una seduzione più sottile e necessaria per la conquista di un ruolo privilegiato.

La minarai (secondo grado di apprendistato per diventare geisha) Mizuno rientra nella propria okiya. Ogni okiya riporta i nomi delle geisha residenti su delle tavolette di legno apposte all’entrata

Dietro lo schermo invalicabile dei silenziosi pannelli scorrevoli era celato, a sguardi estranei, il mondo privato (svago, fumo, lettura etc.) di questo universo femminile. Le geisha, come altre icone della cultura giapponese, rappresentano un ponte tra il mondo passato e quello contemporaneo. Oggi donne (non solo giapponesi) continuano a mantenere vivo questo ruolo, anche se con modalità diverse, considerato che nel mondo contemporaneo si tratta di una scelta spontanea. Il mondo delle geisha è mutato, anche se osservano regole per quanto concerne l’abbigliamento, le acconciature, il trucco, la musica, la danza e il canto.

Kimono imbottito, seta stampata e ricamata, filo metallico, XIX secolo

Nonostante la diffusa idea di una società giapponese chiusa in se stessa, nel corso degli anni diverse influenze straniere, come quelle della Cina, hanno contaminato la cultura del Giappone contemporaneo.
In occasione della conferenza stampa il direttore Filippo Maria Gambari ha dichiarato: “Abbiamo cercato di aprire il Museo nel quartiere con una collaborazione con Euroma2 e Federcommercio”.
La dott.ssa Loretta Paderni a proposito della mostra ha precisato: “Vincenzo Ragusa andò in Giappone per insegnare arte. Ha raccolto 4000 oggetti di arte e artigianato. Aveva concepito, negli anni del suo soggiorno, questa mostra accanto a una scuola applicata (1882, data del suo rientro). Mandò i semi dell’albero di lacca all’orto botanico ma non attecchì. Avrebbe voluto che si affermasse a Palermo una scuola di lacca. La scuola chiuse e lui riuscì in due puntate a vendere la sua collezione al Museo. Alla cultura della fine del periodo Edo si affiancano delle foto scattate durante viaggi”.

Set per il trucco, XIX secolo

Nella sezione degli strumenti musicali è possibile con touch screen ascoltare la musica e ritirare, con un documento, un tablet con cui seguire la mostra, che sarà accompagnata da eventi.
Fabrizio Bonifazi e Federico Bonifazi sono due fotografi fratelli. Le foto in mostra presentano principalmente Gion, un quartiere di Kyoto, dove, tra moderne insegne al neon e luci di auto, si può ancora ritrovare un’antica atmosfera. Le foto rappresentano le iconiche figure delle geisha, mentre camminano, sorridono o scendono da un taxi. La geisha è una professione che dura da 500 anni. 

Uchiwa, ventaglio, bambù, carta, pigmenti, legno, metà XIX secolo

Euroma2, il concept mall dell’Eur, in collaborazione con il “Museo delle Civiltà” dell’Eur MuCiv, è stato inaugurato un percorso espositivo parallelo alla mostra in corso al Museo Pigorini fino al 30 settembre 2018.
Il progetto nasce dall’intento comune di rendere fruibile l’arte integrandola negli spazi del quotidiano come stimolo e intrattenimento per il grande pubblico. Questo approfondimento propone un doppio percorso iconografico all’interno di Euroma2, uno tradizionale e uno attualizzato. 

Go-ban, tavola da go, legno, lacca nera, lacca oro, Gohe, scatola porta pedine, lacca nera, lacca oro, Go-ishi, 28 pedine nere, ardesia; Gohe, scatola porta pedine, lacca nera, lacca oro; Go-ishi, 32 pedine bianche di conchiglia. XVIII-XIX secolo

All’ingresso principale del concept mall è possibile ammirare l’immagine di una geisha riprodotta su grande scala che apre la retrospettiva sull’iconografia antica. Diciannove pannelli sospesi – selezionati dai volumi della serie “Ehon seirō bijin awase”, l’opera del 1770 sulle cortigiane delle Case Verdi, di Suzuki Harunobu – accompagneranno il pubblico in una passeggiata immersiva alla scoperta delle attività delle geisha del periodo Edo negli appartamenti privati.
Le giovani cortigiane praticavano un’attenta disciplina che associava la cura dell’estetica allo studio dei classici e delle arti, come la danza tradizionale (Nihon buyō), il canto, la recitazione, la musica, la calligrafia (shodō), l’arte di disporre i fiori (ikebana) e la cerimonia del tè. La sezione dedicata al mondo contemporaneo si sviluppa nei viali del piano terra raccontata dalle suggestive fotografie di Fabrizio e Federico Bonifazi, che svelano come la figura della geisha sia cambiata nel corso degli anni e si sia adattata al mondo contemporaneo, pur rimanendo legata alle regole di un tempo.

Grazie alla collaborazione di Euroma2 con il Museo delle Civiltà coloro che sono interessati a visitare la mostra Geisha, l’arte e la persona, presso il Museo delle Civiltà, usufruiranno di uno sconto del 50% sul prezzo del biglietto, presentando la Gift Card o la APP Euroma2 alla biglietteria del Museo.

L’esposizione, in italiano e in inglese, è visitabile anche tramite QR-Code.

Gianfranco Calandra ha curato il progetto grafico della mostra.

Museo delle Civiltà
Piazza Guglielmo Marconi, 14 – 00144 Roma EUR
+39 06 549521
Email: mu-civ@beniculturali.it
Sito: museocivilta.beniculturali.it
Martedì-Domenica 8:00-19:00; intero 10,00 €, ridotto 5,00 €

EUROMA2
Via Cristoforo Colombo, angolo Viale dell’Oceano Pacifico (Roma)
Tel. +39 06 5262161
Sito: euroma2.it

La Compagnia della foto
+39 0692929569
Email: info@lacompagniadellafoto.it 
Sito: lacompagniadellafoto.it