Damien Hirst, Tesori del relitto Incredibile

A Venezia Pinault Collection presenta la prima grande personale di Damien Hirst, Treasures from the Wreck of the Unbelievable, nei 5000 metri quadrati espostivi di Palazzo Grassi e Punta della Dogana. Fino al 3 dicembre 2017


Venezia in questo periodo è senz’altro una calamita, destinazione privilegiata per gli appassionati d’arte. La mostra di Damien Hirst è un progetto durato circa dieci anni. L’esposizione, attraverso duecento opere, racconta la storia del naufragio della nave Unbelievable (Incredibile)Apistos, il nome originale in greco antico – il cui carico (la collezione del liberto Aulus Calidius Amotan, noto come Cif Amotan II) era destinato a un tempio in Oriente dedicato al Dio Sole.

Ingresso Palazzo Grassi

Le opere in mostra sono presentate come il prezioso carico ritrovato nel 2008 al largo della costa orientale dell’Africa. Cif Amotan II – ex schiavo di Antiochia vissuto tra la metà del I e l’inizio del II secolo d.C. – era un personaggio famoso per le enormi ricchezze accumulate. Appena divenuto uomo libero iniziò a collezionare oggetti pregiati (gioielli, monete, sculture e manufatti) provenienti da ogni parte del mondo che caricò su una nave enorme, Apistos, diretta in un luogo dove Amotan aveva fatto erigire un tempio. Ma la nave naufragò.

Atrium: Damien Hirst, Demon with Bowl (Exhibition Enlargement). Photographed by Prudence Cuming Associates © Damien Hirst and Science Ltd. All rights reserved, DACS/SIAE 2017

I reperti affiorati dalle acque marine presentano un nuovo aspetto, il mare li ha rivestiti di coralli variopinti, gorgonie, spugne, come fossero gioielli. Il corallo, creato dalle gocce di sangue cadute dalla testa della Gorgone contenuta nella bisaccia di Perseo che si pietrificano a contatto con l’aria, aggiunge mito e fascino alla storia e ingioiella le sculture e le opere d’arte.

Damien Hirst, Aspect of Katie Ishtar ¥o-landi Beneath the Sea (photography Christoph Gerigk).Photographed by Prudence Cuming Associates

Nella monumentale esposizione alcune opere sono state presentate come ripulite, altre hanno accanto le copie fedeli dell’originale, mentre altre, le più affascinanti, sono mostrate nelle condizioni in cui erano al momento del loro ritrovamento e recupero. A queste creazioni dell’uomo la natura ha aggiunto le proprie impreziosendo i manufatti. Senza questa narrazione, questo storytelling che ci introduce in un racconto mitologico, queste opere potrebbero essere una serie di copie ben realizzate, fake art.

Damien Hirst, Aspect of Katie Ishtar ¥o -landi. Photographed by Prudence Cuming Associates

Sculture greche, egiziane, anfore, opere azteche, gioielli in oro di diverse epoche. Quando attraversano le ere e arrivano al mondo contemporaneo, vedi la scultura di Topolino o The collector with Friend, autoritratto dell’artista che tiene per mano Topolino, allora l’inganno è svelato. La narrazione, le opere, si collocano nella mitologia ed escono, per sempre, dalla quotidianità, dal mondo reale.

Damien Hirst, Hydra and Kali (two versions), Hydra and Kali Beneath the Waves (photography Christoph Gerigk). Photographed by Prudence Cuming Associates

Damien Hirst vuole stupirci, destare meraviglia, metterci davanti all’Incredibile, come la grandiosità di Demon with Bowl, una scultura (alta 18 m in finto bronzo, realizzata in resina dipinta) che sembra bucare il tetto di Palazzo Grassi, che a stento la contiene. 

Room 1

Se ci lasciamo trasportare da questa fascinazione (in scala anche il modellino della nave Apistos) entriamo nella storia, o meglio nella leggenda. Del resto l’arte, bellezza oltre la morte, è immortale. La morte è il tema costante dell’arte di Hirst e in questa mostra la esorcizza facendo riemergere dei reperti che, nel mare, avevano trovato una nuova vita. Pezzi di arte classica, ricoperti da vivo corallo, licheni, alghe e conchiglie, che fanno parte del mito e a cui dona, proponendoli come opere d’arte in mostra, l’immortalità.

Vista sul Canal Grande e in controluce Female Archer

L’artista, non a caso, racconta questa storia dispiegandola sull’acqua, a Venezia. Ritrovamenti usciti dal mare e posti sull’acqua. Una riflessione anche sul collezionismo. Appoggiato dal collezionista e pubblicitario anglo-iracheno Charles Saatchi negli anni Novanta, l’artista inglese diventò famoso per le sue opere provocatorie. Mise dentro una vetrina uno squalo tigre di quattro metri in formaldeide, The Physical Impossibility Of Death In the Mind Of Someone Living (L’impossibilità fisica della morte nella mente di un vivo, 1991). Nel 2007 esegue un calco in platino di un teschio con 8.601 diamanti purissimi, For the Love of God.

(left to right) Damien Hirst, Pair of Masks (left), Sphinx (right). Photographed by Prudence Cuming Associates

Oggi gode dell’appoggio della Fondazione Pinault che ha concesso per la prima volta sia Palazzo Grassi che Punta della Dogana (mirabilmente restaurata da Tadao Ando) a un solo artista. Pinault è passato dal commercio del legname al settore dei beni di lusso (gruppo Gucci) fino al collezionismo d’arte contemporanea. Nel 2005 acquisisce Palazzo Grassi e nel 2007 ottiene in concessione Punta della Dogana.

La spettacolarità di questa mostra contribuirà ad alzare le quotazioni delle opere di Hirst. C’è da scommettere che molti collezionisti tenteranno di aggiudicarsi i molti oggetti preziosi esposti. La vendita del suo squalo lo rese uno degli artisti viventi più quotati sul mercato. A Punta della Dogana il visitatore è accolto dalla gigantesca scultura, The Warrior and the Bear, e a Palazzo Grassi da Demon with Bowl, mentre sulle pareti immagini retro illuminate mostrano le scene del recupero dei tesori ad opera dei sub.

Vista sul canale

Per ogni personaggio e scultura l’artista attinge dalla mitologia. La seducente Ishtar è una delle divinità mesopotamiche più complesse dell’Oriente. Dea della fertilità, dell’amore sessualità e poi della guerra, rappresenta opposti significati. L’artista veste il suo busto in bronzo con foglie d’oro come quelle applicate dai devoti nei templi asiatici.

Damien Hirst, Skull of a Unicorn. Photographed by Prudence Cuming Associates

“Giù a cinque braccia giace tuo padre. / Le sue ossa ormai son corallo, / e perle gli occhi son già. / Di lui quanto mai può perire / un mutamento marino subisce / in ricca cosa, in cosa strana.” (William Shakespeare, La Tempesta).

La mostra è curata da Elena Geuna. 

Le foto, tranne dove diversamente indicato, sono di Marco De Felicis.

INFORMAZIONI

Palazzo Grassi
Campo San Samuele 3231 30124 Venezia
fermata vaporetto: san samuele (linea 2), sant’Angelo (linea 1)
Punta della Dogana
Dorsoduro 2 30123 venezia
fermata vaporetto: salute (linea 1)
Teatrino di palazzo Grassi
San Marco 3260 30124 venezia
fermata vaporetto: san samuele (linea 2), sant’Angelo (linea 1)
Telefono: + 39 041 523 1680
fax: + 39 041 528 6218
Informazioni sul sito: www.palazzograssi.it
Orari: Aperto dalle 10.00 alle 19.00 chiuso il martedì
ultimo ingresso alle 18.00
Biglietto di ingresso per visitare la mostra a Palazzo Grassi e Punta della Dogana
è valido fino alla chiusura della mostra.
‒ tariffa intera: 18€
‒ tariffa ridotta: 15€
Telefono dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 18.00
e il sabato dalle ore 9.00 alle ore 14.00
tel: +39 041 2001 057
Email (per visite guidate): visite@palazzograssi.it