Hostiles, un western non convenzionale #RomaFF12

Hostiles, film d’apertura della Festa del Cinema di Roma. Un western revisionista, troppo furbo per essere credibile. Uscita nelle sale 8 febbraio 2018.

Dopo un passaggio al Festival di Toronto, Hostiles è stato scelto, per inaugurare la dodicesima edizione della Festa del Cinema di Roma, da Antonio Monda che lo ha definito in questi termini: “È un western dalla struttura epica, che parla con profondità di temi eterni, quali la violenza, il male che alligna nel cuore dell’uomo, ma anche la libertà e la possibilità di rinascita: un film importante e coraggioso”. Certamente ‘epico’ nella durata, oltre due ore, e per l’ambientazione nella stupenda e immensa natura selvaggia del Nuovo Messico e Colorado.

Christian Bale

È un western non convenzionale che esplora un tema importante, il rapporto con i nativi americani. Ma nel fare questo si astiene dal prendere qualsiasi posizione o fare approfondimenti. Resta fermamente, e furbescamente, ancorato al politically correct.  Tenta di fare di un capitano di fanteria, che in realtà determina la morte dei suoi e dei Cheyenne che averebbe dovuto proteggere, un eroe. Immancabile, e scontata, è la storia d’amore di cui si attende lo sbocciare per quasi tutto il film.

Hostiles, conferenza stampa,getty-images-1

La passione, che non poteva mancare, nasce, in modo improbabile, in una donna che all’inizio del film assiste al massacro brutale di tutta la sua famiglia, marito e tre figli. La bella Rosamund Pike (algida, bionda ed elegante moglie di un pioniere), dalla recitazione un po’ stucchevole, elabora il lutto e sceglie le braccia del capitano.

Rosamund Pike

Ambientato nel 1892, in piena rivoluzione industriale, quando ormai i nativi americani sono stati sconfitti. Hostiles (Ostili) racconta il viaggio di un capitano dell’esercito, Joseph Blocker (Christian Bale), che deve scortare un vecchio capo Cheyenne che sta per morire, Falco Giallo (Wes Study), e la sua famiglia fino alla terra natia nel Montana, ovvero in una riserva. Durante il viaggio si imbattono nella vedova Rosalee Quaid (Rosamund Pike) a cui i Comanche hanno da poco massacrato la famiglia. I Comanche non accettarono mai il governo americano e si riunirono in bande riuscendo a rimanere liberi ulteriori 20 anni, fino al 1890 quando scomparvero.

Regista Scott Cooper

Nonostante nei cuori dei protagonisti ci sia rabbia e diffidenza sono costretti, per sopravvivere al lungo viaggio, a confrontarsi con i loro pregiudizi. A poco a poco l’antagonismo si trasforma in tolleranza. Questo è il messaggio positivo del film che però risulta, nello sviluppo della trama, poco verosimile o credibile.

Wes Studi

Molti dei dialoghi sono in dialetto Cheyenne e sono state fatte ricerche per sapere come i nativi americani parlavano alla fine dell’Ottocento. Ma questo approfondimento sui dettagli dei personaggi non è stato accompagnato da uno analogo sulla storia dei Cheyenne, Comanche o degli ultimi anni in cui forse i capitani come Blocker si resero conto di aver combattuto a vantaggio di altri e di essere stati usati come pedine.

Festa del Cinema di Roma
Auditorium Parco della Musica
Viale Pietro De Coubertin, 30
Roma, 00196 Italia
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Sito web: www.romacinemafest.org