Ischia, un romantico giardino nel golfo di Napoli

Alla scoperta di un’isola dei tesori: Ischia, un romantico giardino nel golfo di Napoli. Mare, terme, giardini tropicali e sapori vulcanici.

Solo a Ischia puoi salire di pochi metri verso l’interno, ammirare la luna piena vanitosa che si specchia nel mare, ubriacarti del profumo dei limoni e dei fiori di pitosforo che delimitano i terreni e ascoltare un tenore che intona “O sole mio” in onore di una festeggiata in qualche cortile. Ogni sera a Ischia è magia e a confermarlo decine di lucciole si accendono nelle vigne, che si affacciano sul mare. Basta lasciare il turismo sulla costa e allora la poesia dell’isola ti scorre nelle vene, la brezza marina ti accarezza la pelle e i profumi dei giardini e degli orti ti avvolge. La natura più autentica di Ischia, oltre il suo bel mare e le ambite terme, è ‘verde’, rurale, fatta di orti, che sul terreno vulcanico danno prodotti dai sapori incredibili, di cucina contadina e di giardini e orti botanici con una ricchezza e biodiversità che lascia a bocca aperta.

Ischia, Lacco Ameno

I GIARDINI La Mortella (da mirto da sempre sull’isola) hanno un fascino unico, sono un luogo dell’anima, sono tra i più belli di Europa e hanno conseguito diversi premi. Non sono soltanto un catalogo di biodiversità ma sono inseriti in un contesto naturale, a picco sul mare, fantastico e non solo. Sono l’espressione di una storia d’amore. Si trovano sul promontorio di Zaro nel comune di Forio, sono stati creati a partire dal 1958, inizialmente con l’aiuto e i consigli del paesaggista inglese Russell Page, da Lady Susana Walton (moglie del compositore inglese Sir William Walton, scomparsa nel 2010, le cui ceneri sono nel Ninfeo). Rimasta vedova (1983, anche le ceneri di Sir Walton sono custodite nel giardino) Lady Walton aprì, dal 1991, il giardino al pubblico e creò due fondazioni per far conoscere la musica del marito. Il Giardino racconta l’amore e la creatività che unì i coniugi Walton, che sull’isola trovarono il loro nido d’amore. A quarantasei anni William Walton, dopo una relazione di 15 anni con una signora dell’alta società più anziana di lui, incontrò (1947), in occasione di una conferenza stampa in Argentina, Susana Gil (di ben 22 anni più giovane) a cui propose la sera stessa dell’incontro di sposarlo. La lunga vita insieme sembra smentire la breve durata dei ‘colpi di fulmine”.

Serra di Victroria amazonica con le fioriture di Strongylodon macrobotris, Thunbergia mysorensis, orchidee e varie bromeliacee (courtesy of Giardini La Mortella)

Da proprietà privata i Giardini sono divenuti un ente culturale no-profit rivolto alla pubblica utilità. Il giardino ospita migliaia di piante rare ed esotiche. Alessandra Vinciguerra (Presidente della “Fondazione William Walton e La Mortella” e Direttrice dei “Giardini La Mortella”) ha raccontato così, a Grandi Giardini Italiani, la pianta a cui è più legata:

lo “Strongylodon macrobotrys”, la cosiddetta ‘Liana di Giada’ delle Filippine, che coltiviamo nella Serra della Victoria. Oltre ad essere di una bellezza memorabile, con i suoi lunghi racemi di fiori turchesi, mi coinvolge in modo particolare perché ricordo ancora l’emozione che ci regalò quando produsse il primo fiore, nel 2003. Lady Walton l’aveva piantata nel 1998 e la pianta ha impiegato 5 anni per raggiungere uno sviluppo tale da permetterle di fiorire. Quell’anno i fiori non furono molti, ma adesso fiorisce ogni primavera con una generosità che non manca di sorprenderci ogni volta.

Un terreno assolato, brullo e pieno di pietre vulcaniche oggi è un giardino a più livelli da cui si godono scorci stupendi e il cui clima varia, da un ambiente sub-tropicale nella valle (umido ed ombroso) alle zone esposte al sole in alto sulla collina, dove è situata la casa dotata di una Sala Concerti, in cui si svolgono concerti di musica da camera. Sempre in alto si trova il Teatro Greco, una cavea, il cui palcoscenico si affaccia sul panorama della baia di Forio, dove si tengono i Concerti delle orchestre giovanili nella stagione estiva.

L’eritrina (Erythrina crista-galli), albero sudamericano, noto anche come “albero del corallo” (Negombo)

Le TERME ischitane sono famose fin dal tempo dei Romani (Strabone e Plinio). Il Negombo è il parco, ideato dal duca Luigi Silvestro Camerini alla fine degli anni Quaranta (viaggiatore e antifascista, era stato mandato al confino a Ponza), in cui sono state incastonate diverse piscine termali. La ricchezza della sua flora e delle sue piante, soprattutto in primavera, è strabiliante. Una valle verde che si apre sulla baia, e spiaggia, di S. Montano. Partendo dall’alto si incontrano oltre una decina di piscine di diversa grandezza, di acqua marina e termale, dove godere del relax, del canto dei numerosi uccelli, delle amache e lettini disseminati ovunque.

Negombo, piscina e spiaggia

Tra le piscine più interessanti: Maya, piscina Kneipp (18°-38°) che, grazie allo sbalzo termico delle due vasche, stimola la circolazione e tonifica. Anche la piscina grande termale di 30° si affaccia sul mare. Non manca la spa. Nel parco si incontrano sculture di arte contemporanea, di Arnaldo Pomodoro (l’arco verde nel cielo), Gianfranco Pardi, Lucio del Pezzo e Laura Panno.

Castello Aragonese

Il CASTELLO Aragonese è uno dei simboli di Ischia. La prima fortezza fu costruita dal siracusano Gerone I (474 a.c.), che per aver aiutato, vittoriosamente, i Cumani contro i Terreni ottenne l’isola di Ischia. Seguirono i Romani e nel 1441 Alfonso d’Aragona congiunse, con un ponte artificiale, l’isolotto all’isola maggiore e fortificò il castello, in cui si rifugiò la popolazione durante le scorribande dei pirati. Nel XVI nella rocca vivevano 1892 famiglie, le Clarisse, i Basiliani, il vescovo e il principe con la guarnigione.

Castello Aragonese, vista dal terrazzo dell’Immacolata

Dopo il cessato pericolo dei pirati le famiglie preferirono luoghi meno impervi e iniziarono a popolare gli altri comuni. Nel 1851 il castello fu adibito a prigione politica. Oggi è proprietà privata. Il Castello offre l’opportunità di una interessante visita e di una bella passeggiata panoramica.
Arrivati al terrazzo dell’Immacolata, l’omonima chiesa non fu mai ultimata, si apre una vista sul Borgo di Ischia Ponte, fino alla zona collinare e alla vetta del monte Epomeo (789 m s.l.m.).

Orto nel Castello Aragonese

Nel convento di S. Maria della Consolazione  risiedevano, dal XVI secolo, le monache dell’ordine delle Clarisse, in gran parte figlie primogenite di famiglie nobili destinate alla clausura per lasciare l’intera eredità al primo figlio maschio. Gioacchino Murat, re di Napoli, emanò la legge di secolarizzazione e nel 1810 il convento fu soppresso e  le monache superstiti trasferite.

Castello Aragonese, cimitero delle monache

In una serie di stanze al si sotto della chiesa si trova il macabro Cimitero delle Monache, scolatoi, ovvero sedie in muratura sulle quali venivano messi i corpi senza vita delle suore morte. I corpi si decomponevano lentamente e quando gli scheletri erano essiccati venivano posti nell’ossario. Ogni giorno le monache si recavano in questi ambienti malsani, dove contraevano malattie spesso mortali, per pregare e meditare sulla morte.

Vista sui ruderi della Cattedrale dell’Assunta

Vicino all’entrata e al Convento si trova una terrazza caffè, Caffetteria del Monastero, dove fare una piacevole sosta ai tavolini tra i fiori. La vista spazia dai ruderi della Cattedrale dell’Assunta alla Baia di S. Anna. Passando attraverso la Casa del Sole si accede ai sentieri che consentono di fare il giro del castello. Si possono ammirare: un orto panoramico, i palmenti per la vinificazione, il carcere borbonico, la panoramica Chiesa S. Maria delle Grazie o dell’Ortodonico e la Chiesa della Madonna della Libera (XII sec.), così chiamata perché avrebbe salvato il popolo di Ischia durante l’eruzione dell’Epomeo del 1301. A quest’ultima si arriva percorrendo il “sentiero del sole”, tra i profumi di finocchietto selvatico, fichi, fichi d’india e fiori.

Chiesa della Madonna della Libera

La Cattedrale dell’Assunta, con pregevoli stucchi settecenteschi, è crollata a causa delle cannonate degli inglesi (1809) contro i francesi che occupavano il castello. Vi furono celebrate le nozze, 1509, tra Vittoria Colonna e Ferrante d’Avalos, marchese di Pescara. La cripta dedicata a S. Pietro (XI – XII sec.) è decorata con una serie di affreschi di scuola giottesca del XIV sec. Per uscire dal castello si percorre una galleria scavata nella roccia viva a colpi di scalpello commissionata da Alfonso d’Aragona nel 1441. I lucernai in alto che la illuminano avevano anche funzione difensiva, servivano per gettare pece bollente sui nemici.

Cattedrale dell’Assunta

Il più ampio parco termale di Ischia (60 ettari) è il Poseidon (gestione tedesca), ben curato, aiuole, piante e pulizia. Manca la naturalezza dell’ambiente che si gode negli altri parchi e giardini dell’isola. Si trova tra la spiaggia di Citara e un’alta parete di tufo, nei pressi di Forio. Numerose le piscine termali coperte e scoperte. Bella la sauna naturale in grotta.

Poseidon, ingresso

Oltre ai percorsi Kneipp, la piscina più spettacolare è l’Arethusa a 36°, a sfioro, con stupenda vista sulla baia. Inoltre la posizione del parco termale consente di godere del sole fino al tramonto.  Punto a sfavore del Poseidon è l’armadietto, deposito dei propri effetti personali, che trattiene un euro ad ogni apertura costringendo a lasciare per l’intera giornata ogni cosa fino all’uscita, non fosse altro che per le diverse monete da un euro di cui ci si dovrebbe munire. Sarebbe più accettabile un ritocco del prezzo del biglietto d’ingresso che includesse anche l’uso dell’armadietto.

Poseidon, piscina

Con sorgenti termali che sgorgano a 90°, che devono essere necessariamente raffreddate, e con piscine coperte, non si comprende perché gli stabilimenti termali non siano aperti anche durante il periodo invernale, in cui l’acqua calda e le proprietà terapeutiche delle terme sono appetibili anche per il turismo nordeuropeo. Non ultimo a Ischia, in alcune spiagge (Sorgeto e Maronti), l’acqua del mare è riscaldata dalle sorgenti consentendo i bagni anche in inverno. 
I VIGNETI sull’isola sono davvero spettacolari, molti con vista mare e la maggior parte con pendenze da farli annoverare tra quelli eroici. I vitigni tipicamente ischitani sono: Biancolella, Forastera, San Lunardo (bianchi) e Piedirosso (rosso).

Pietratorcia, vigneto

Abbiamo visitato Pietratorcia alle falde del monte Epomeo. Vito Verde, uno dei soci dell’azienda, ci ha raccontato come: “Dei 3000 ettari di vigne ora sull’isola ne restano 200. Negli anni Cinquanta e Sessanta al posto del Poseidon c’erano orti innaffiati con acqua termale raffreddata, per cui le primizie a Ischia non mancavano mai”. Dell’azienda ci piace il buon rosso Vigne di Janno Piro 2015 (Uve: Piedirosso 50%, Guarnaccia 50%). Prodotto a Forio; terreno formato da materiali detritici derivanti dal distaccamento del tufo verde Epomeo e terrazze esposte verso il mare. Viticoltura biologica. Fermentazione a contatto con le bucce. Parte dell’affinamento avviene in botti di rovere. Imbottigliamento a 8 mesi dalla vendemmia. Si presenta di colore rubino intenso, vinoso, speziato e morbido al palato, di buona gradazione alcolica e corpo.

Serrara Fontana, vista su Sant’Angelo

Il Vigna del Lume 2017 (in dialetto ‘O lummo’, punta dominata da un costone di roccia che sembra un lume) delle cantine Antonio Mazzella, interpretazione dell’anima ischitana fatta di terra vulcanica e mare, è stato premiato quest’anno come Miglior Vino Bianco d’Italia, nel corso della 52ma edizione del “Vinitaly” di Verona. Il successo arriva da “5 Star Wines -The Book” (guida della Fiera. Una giuria internazionale ha valutato il vino isolano, tra i migliaia di vini in concorso, con un punteggio di 96 su 100. Un vino identitario che racconta la storia della coltivazione eroica dei vigneti su terrazzamenti a picco sul mare, la pigiatura del mosto nelle grotte scavate nel tufo (la roccia vulcanica dell’isola) e il trasporto con barchette di legno fino a Ischia Ponte per la vinificazione nella cantina di Campagnano.

Vigna del Lume 2017

Tre generazioni di viticoltori, le cantine furono fondate nel 1940 da nonno Nicola. Molti terreni, a 150 m s.l.m. con pendenze superiori al 50%, sono raggiungibili solo a piedi attraverso antichi sentieri, all’insegna della sostenibilità. Spesso queste pendenze costringono all’uso della monorotaia. L’area di produzione aziendale è di dieci ettari sparsi in appezzamenti a sud-est. La produzione di Vigna del Lume è limitata, solo seimila bottiglie grazie a una vendemmia eroica. Le uve vengono raccolte nella prima decade di ottobre, ben mature. Il mosto ricavato rimane per 12 ore al fresco nelle grotte, poi viene trasportato via mare e dopo in cantina a Campagnano è vinificato con la classica tecnica per i vini bianchi.

Casa Colonica 1930

Vinificazione in bianco di uva biancolella, decantazione, fermentazione a temperatura controllata per 50 giorni circa, successivamente viene affinato prima in acciaio e poi in bottiglia. Colore giallo paglierino, profumo di ginestra e fiori bianchi, frutta quasi matura. Gusto fresco, delicato, gradevolmente sapido che premierà chi riuscirà a trovarlo.

Casa Colonica 1930

La Casa Colonica è situata all’interno del parco del Negombo. Ambiente curato, portico immerso nel verde, ospitale e accogliente. Antipasto consigliato: tartare Jack con zucchine, melanzane, pomodoro, pinoli e pangrattato. Primo piatto da leccarsi i baffi: Spaghetti alla Sarchiapone, con alici, foglie di menta, arance, angostura, succo di arancia, aglio e peperoncino. Sfiziosa la cassettina dei dolci a fine pasto.

Il Focolare, pergolato

Il Focolare è la prova che la tradizione ischitana è fatta di terra, viti e orti. È un piacevole ristorante in collina, a conduzione familiare, di un convinto sostenitore Slow Food. Molti i prodotti dell’orto. Il piatto consigliato: il coniglio all’ischitana, cotto nei cocci di terracotta, sfumato con vino bianco, pomodoro, aglio e piperna montana. Appetitosto anche l’antipastino misto: spaghetti fritti con patate, polpettine di scarola (ottime), mozzarellina con pomodorini e basilico.

Il Focolare, antipastino misto di benvenuto

All’interno di Lacco Ameno e in posizione sopraelevata, da cui si ammira, di giorno, un bel panorama, il ristorante Francischiello (anche pizzeria) propone piatti tradizionali e ben fatti, come i fritti o i paccheri ai frutti di mare, a prezzi onesti.

Francischiello

Terra Madre, all’origine solo forno, punta sulla qualità delle materie prime. Locale moderno, tavoli esterni circondati da fiori, apparecchiatura non banale.

Terra Madre, tavoli esterni

Molto buoni i primi piatti sia i paccheri che i vermicelli alle vongole. I piatti di pesce profumano di mare. Buona la carta dei vini, con i migliori vini ischitani.

Terra Madre

Foto di Marco De Felicis

 

Informazioni

Castello Aragonese
Orari: Aperto tutto l’anno, 7 giorni su 7.
Dalle ore 9 alle 16 d’inverno. Dalle ore 9 alle 20 d’estate.
Biglietto: 10 euro.
Sito: https://www.castelloaragoneseischia.com/it

Giardini La Mortella
Orari: aperti al pubblico da aprile ad ottobre nei giorni: Martedì, Giovedì, Sabato e Domenica dalle ore 9.00 alle ore 19.00 (le biglietterie chiudono alle ore 18.00)
Apertura Stagione 2018: da Giovedì 29 Marzo a Martedì 30 Ottobre
Per ulteriori informazioni: Fondazione William Walton e La Mortella, via Francesco Calise 45, 80075, Forio (Na), Italy
Tel: +39 081-986220 fax: +39 081-986237
Email: info@lamortella.org – eventi@lamortella.org (prenotazione dei concerti)
Biglietti: : € 12,00 – Intero; € 10,00 – Ridotto. Le biglietterie chiudono un ora prima dell’orario di chiusura. Superficie: circa 2 ettari. La durata della visita è libera (si consigliano minimo 2 ore). Parcheggio gratuito disponibile presso l’ingresso superiore in Via Zaro
Programma stagione concertistica: https://www.grandigiardini.it/eventi-scheda.php?id=2151
Sito: https://www.lamortella.org/

TERME

Parco Negombo
Baia di S. Montano – Lacco Ameno
Tel. 081 986152 email: negombo@negombo.it
Facebook: https://www.facebook.com/negombo
Sito in manutenzione

Poseidon – Giardini Poseidon Terme
Via G. Mazzella snc – Forio d’Ischia (NA)
Tel81 9087111 – email: info@giardiniposeidonterme.com
Sito: www.giardiniposeidonterme.com

VIGNETI

Cantine Antonio Mazzella
Via Serbatorio 2 – 80070 — Ischia (NA)
Tel: +39 081 901541
Sito: https://www.ischiavini.it/
E-mail: ischiavini@ischiavini.it

Pietratorcia – anche ristorante
Via Provinciale Panza, 311 – FOrio
Tel. 081 908206
Sito: https://www.pietratorcia.it/
Email: info@pietratorcia.it

DOVE MANGIARE

Terra Madre
Corso Angelo Rizzoli, 22 – Lacco Ameno (NA)
Tel. 081 995082 – email: info@terramadreischia.it
Prezzo 40 euro

Il Focolare
Via Cretajo al Crocefisso, 3
Tel. 081 902944
Prezzo 35 euro

Francischiello ristorante – pizzeria
Via Pannella Vecchia, 71 – Lacco AMENO (NA)
Tel. 081 994785 – email: francischielloischia@gmail.com
Bel panorama cucina tradizionale
Prezzo 35 euro

La trattoria del Negombo Casa Colonica 1930
Parco Negombo, via S. Montano – Lacco Ameno
Tel. 081 986055 Email: jack-ischia@libero.it
Prezzo 50 euro

Corbaro Park
Via Corbaro 24, 80075 Forio, Isola di Ischia
Telefono: +39 388 150 9941
Sito: https://www.corbaro.it/
Ristorante con vista spettacolare. Percorso emozionale: degustazione di formaggi di capra con latte da allevamento proprio.

DOVE COMPRARE

La Bottega del Pane
C.so Luigi Manzi, 33 Casamicciola Terme (NA)  – di fronte al porto
Tel. 081 996777 – email:  info@bottegapane.it
Sito: www.bottegapane.it

DOVE DORMIRE

Hotel Terme Villa Svizzera ****
Via Litoranea, 1 – Lacco Ameno – Isola d’Ischia (NA)
Tel. +39 081 994263 Email: info@villasvizzera.it
Sito: https://www.villasvizzera.it/
Posizione comoda e centrale, con fermata dell’autobus adiacente. Stanze pulite, piscina termale a disposizione, centro benessere, bel giardino con piscina. Wifi e cassaforte. Si consiglia stanza distante dagli spazi comuni per maggior tranquillità.
Doppia con colazione a partire da 70 euro