Venezia 76. Joker di Todd Phillips vince il Leone d’Oro per il miglior film

Todd Phillips indaga le origini di uno dei più famosi cattivi dello schermo, Joker, e dirige uno straordinario Joaquin Phoenix. Dal 3 ottobre al cinema.

Joker, Leone d’Oro per il miglior film – Todd Phillips e Joaquin Phoenix

Vincitore della 76.ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, è Joker di Todd Phillips. Dopo le indimenticabili interpretazioni di Jack Nicholson in Batman (1989) di Tim Burton e di Heath Ledger ne Il cavaliere oscuro (2008) di Christopher Nolan, pensavamo di aver già visto tutto dell’affascinante e controverso Joker.
Questa volta però dobbiamo abbandonare i nostri ricordi e lasciarci trasportare nell’oscura e dolorosa vita dell’uomo Arthur Fleck, prima che si trasformi nel noto personaggio DC Comics.

Joker

Todd Phillips (regista, co-sceneggiatore e produttore) e lo sceneggiatore Scott Silver fanno quello che nessuno aveva mai osato finora, esplorare le radici di Joker: “Abbiamo potuto prendere alcuni elementi del fumetto e abbiamo utilizzato ciò che volevamo”.
La storia è ambientata tra gli anni Settanta e Ottanta nella fatiscente Gotham City. Qui, clown di giorno e aspirante comico di cabaret di notte, vive, con la madre malata di cui si prende cura, Arthur Fleck interpretato da Joaquin Phoenix, tre volte candidato all’Oscar (“The Master”, “Walk the Line”, “Il Gladiatore”).

Joaquin Phoenix (Photo by Niko Tavernise)

Arthur è un uomo solo, affetto da una strana patologia psichica che, nelle situazioni meno opportune, gli causa incontrollabili e inquietanti risate. Una risata quasi dolorosa, come se una parte repressa di Arthur volesse emergere. Nonostante l’emarginazione e i soprusi subiti ogni giorno, il protagonista, paradossalmente soprannominato dalla madre “Happy”, prova in tutti i modi a perseguire il suo obiettivo: far ridere le persone. All’ennesima ingiustizia patita però Arthur reagisce e la rabbia fa esplodere nello spettatore un: “Finalmente!”.

Joker, foto dal film

Seguono una serie di scelte sbagliate e la scoperta di un’agghiacciante verità sul suo passato che porteranno all’inevitabile trasformazione di Fleck in Joker. I toni del film si fanno sempre più dark e violenti.
“L’attrattiva nel fare questo film – ha dichiarato Phoenix – era che volevamo adottare un approccio totalmente nostro. Quindi non mi sono riferito a nessun’altra interpretazione del personaggio. Questa era la chiave per me. Non riferirmi a niente… a me piaceva la luce di Arthur, non solo il suo tormento; la sua luce interiore per cercare la felicità”.

Joaquin Phoenix

L’interpretazione di Phoenix è magistrale; assolutamente convincente nei panni del reietto. Incredibilmente dimagrito, riesce a esprimere la sofferenza, il disagio interiore del personaggio e lo accompagna nella sua continua evoluzione in un climax ascendente fino ad arrivare alla rivalsa e alla follia.
Robert De Niro, nei panni di Murray Franklin conduttore di un talk show che Arthur ammira e segue da sempre, è il degno antagonista, anche per il gancio a Taxi driver che è certamente uno dei modelli del film.
“Abbiamo scritto questa storia pensando a Joaquin Phoenix – racconta Phillips – perché quando recita è capace di trasformarsi e va sempre fino in fondo. Speriamo di aver creato un personaggio per il quale emozionarsi, per cui parteggiare, fino al punto in cui non sarà più possibile”.

Joaquin Phoenix a Venezia

Joker è un’opera riuscita e potente, in cui tutto funziona. Il giurato Paolo Virzì si è così espresso sul film: “Joker è un film pazzesco, è un ritratto molto potente del sentimento e della rabbia che circonda evidentemente il mondo. Interpretato in modo fenomenale da un attore che è inumano per il suo talento… un racconto che echeggia anche altre narrazioni cinematografiche. Un cinecomic in cui senti eco di Scorsese, Taxi driver, un comico che non fa ridere e diventa l’eroe della rabbia in una città piena di immondizia, non vi suona familiare?”. Protagonista assoluta resta l’incontenibile e straziante risata di Joaquin Phoenix che entrerà senz’altro nella storia. Il Leone d’Oro di questa Biennale Cinema 2019 è sicuramente meritato ed è una buona premessa per pensare all’Oscar.

INFORMAZIONI
Biennale Cinema 2019