JR spalanca Palazzo Strozzi e apre La Ferita dell’arte

Contaminazione tra realtà e immaginario per rendere fruibile l’arte a tutti, anche quando i luoghi della cultura sono chiusi.

INDICE: La Ferita di JR – Alcuni progetti di JR: il Refettorio (2018); The Secret of the Great Pyramid, 2019; Giants, Kikito, US Mexico Border (2017) e Omelia Contadina (2020)

La Ferita di JR

Da ieri l’immagine di Palazzo Strozzi è cambiata attraverso l’intervento di JR, uno degli artisti contemporanei più famosi e che ha lavorato, nonostante la giovane età, in diverse città del mondo. Lo pseudonimo sono le iniziali del suo nome (Jean René) e alludono al protagonista della serie tv americana Dallas. L’artista ha reinterpretato la facciata di uno dei simboli del Rinascimento a Firenze attraverso una nuova installazione site specific dal titolo La Ferita, una stimolante riflessione sull’accessibilità ai luoghi della cultura nell’epoca del Covid-19.

La monumentale installazione, alta 28 metri e larga 33, è una lacerazione del prezioso bugnato della facciata del Palazzo ma che si apre alla visione di un interno reale e immaginato allo stesso tempo. Un’anamorfosi, una illusione ottica in cui ci si addentra, soprattutto da un punto preciso, come all’interno di una ferita. Si aprono così i diversi piani e ambienti di Palazzo Strozzi: il colonnato del cortile, un’immaginaria sala espositiva con le opere più note di Botticelli (la Primavera e La Nascita di Venere), del Giambologna (il Ratto delle Sabine) e la biblioteca dell’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento.

Così Arturo Galansino, Direttore Generale Fondazione Palazzo Strozzi, ha presentato il nuovo artwork di JR: “La nuova opera di JR rappresenta un segnale forte di riflessione sulle difficili condizioni di accesso alla cultura nell’epoca del Covid-19 ma allo stesso tempo un’occasione per un nuovo coinvolgimento del pubblico all’insegna di valori come libertà, immaginazione creativa e partecipazione. Nell’attuale difficoltà di offrire occasioni di fruizione dell’arte in spazi tradizionali, la scelta di creare un’opera visibile a chiunque sulla facciata di Palazzo Strozzi diviene un invito a ritrovare un rapporto diretto con l’arte e una sollecitazione per nuove forme di condivisione e partecipazione”.

L’artista, cresciuto in un sobborgo di Parigi e figlio da genitori tunisini, sulla sua pagina Instagram ha dichiarato: “Dicono che i musei siano chiusi. Ma sta a noi aprirli. Qui è Firenze, la città di Botticelli, Donatello, Machiavelli e Dante, abbiamo aperto Palazzo Strozzi per voi. In questi ultimi mesi siamo stati privati ​​della possibilità di stare insieme, ma abbiamo ancora la libertà di sognare, creare, immaginare il futuro. Forse non è molto, ma ce l’abbiamo!”. La sua missione: arte, bellezza, gusto ed emozioni per tutti per immaginare un futuro migliore.

JR La Ferita Palazzo Strozzi1 ©photo by JR crop

Alla presentazione dell’opera, sulla pagina Facebook di Palazzo Strozzi, Arturo Galansino ha sottolineato come la sua arte sia pubblica, sociale e politica e questo intervento sia anche time specific, con una durata determinata (La Ferita rimarrà visibile sulla facciata di Palazzo Strozzi fino al 22 agosto). Nella stessa occasione JR ha precisato: “Ho scelto l’anamorfosi per invitare la gente a venire anche se Palazzo Strozzi è chiuso. Il mio modo operativo è riunire la gente”.

L’artista ha sottolineato l’importanza dell’arte e le sofferenze dei giovani: “Io penso che l’arte sia una necessità perché quando abbiamo la sicurezza di mangiare, di bere, quando abbiamo tutto, arriva il momento di farsi domande sul nostro ruolo nel mondo e l’arte offre un modo per farlo. Oggi i giovani sono i più colpiti da questa situazione, è veramente un disastro e credo che il mio ruolo, come artista, sia pensare a un modo possibile per fare cose per la loro generazione”.

JR utilizza il collage fotografico come tecnica, lui stesso ha affermato: “Ho la più grande galleria d’arte immaginabile: i muri del mondo intero”. L’artista si differenzia per una forte connotazione pubblica e di partecipazione che lo ha portato a creare opere di grande impatto e coinvolgimento in luoghi e contesti diversi e spesso problematici come le favelas di Rio de Janeiro, Ellis Island a New York o la prigione di massima sicurezza di Tehachapi in California.

Alcuni progetti di JR

il Refettorio (2018)

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JR così racconta il progetto del refettorio dove le persone bisognose possono avere una cena: “Tutto è iniziato con lo chef Massimo Bottura che ha avuto la brillante idea di creare un luogo dove le persone bisognose potessero avere una cena gourmet in un’ottima posizione. Ho pensato che l’idea fosse fantastica e insieme al mio amico Jf Rial e all’artista @prune abbiamo deciso di replicarla a Parigi. Nel 2018 ho pensato che avrei solo aiutato a lanciare @refettorioparis. Avrei portato un contributo artistico e sarei passato a qualcos’altro. Ma sono stato intrappolato!! Il Refettorio è diventato un luogo straordinario, una calamita. Ogni sera accogliamo 100 ospiti e serviamo cibo straordinario con i migliori chef francesi. Sì, al Refettorio, i senzatetto, i profughi e ora gli studenti cenano con noi. Gratuitamente, ovviamente. Siamo aperti. Anche quando tutto il resto era chiuso, noi eravamo aperti.

Anche quando non c’era nessuno per le strade, siamo stati aperti. Durante il primo lockdown abbiamo consegnato fino a 5’000 pasti al giorno. Durante questi anni, abbiamo visto centinaia di volontari dedicare il loro tempo e le loro energie per servire cibo, cucinare o fare consegne. Abbiamo anche visto momenti sacri in cui Yo-Yo Ma, M o Bono hanno suonato per i nostri ospiti, quando la mia amica Agnes ha iniziato a discutere con tutti nella stanza, quando vediamo qualcuno nella stanza che canta una canzone di compleanno.

A volte mi chiedo. Come artista, perché sono coinvolto? Non ho una risposta definitiva ma forse il ruolo di un artista è quello di realizzare pezzi che verranno venduti a caro prezzo ai collezionisti nelle gallerie ma anche di mettere a disposizione di tutti arte, bellezza, gusto, emozioni. Forse, mi sento attratto da questo posto perché gli appartengo, perché questo fa parte della mia mission”.

The Secret of the Great Pyramid, 2019

JR at the Louvre. The Secret of the Great Pyramid, 2019

In occasione del trentesimo anniversario della Piramide del Louvre, JR ha creato un’opera d’arte collaborativa nella Corte di Napoleone. Tre anni dopo aver fatto sparire la Piramide l’artista ha realizzato un gigantesco collage, grazie all’aiuto di 400 volontari. Ogni giorno i volontari venivano per aiutare a tagliare e incollare le 2000 strisce di carta.

Le immagini, come la vita, sono effimere. Una volta incollata l’opera d’arte vive una propria vita. Il sole asciuga la colla leggera e le persone, ad ogni passo, strappano i pezzi di carta. Il progetto ha coinvolto così: volontari, visitatori e raccoglitori di souvenir. Questo progetto è sul presente, i ricordi e l’impermanenza.

Giants, Kikito, US-Mexico Border (2017)

JR, Giants, Kikito, US-Mexico Border, 2017

Nel 2017 JR ha realizzato una gigantesca installazione presso la recinzione di confine nella città messicana di Tecate in risposta alla notizia del progetto della costruzione di un muro permanente tra Stati Uniti e Messico. L’installazione era la gigantesca foto di Kikito, un bambino che scruta oltre il recinto presso cui sta la sua casa a Tecate. Prima che i lavori venissero smontati, JR ha organizzato un picnic su entrambi i lati della recinzione. Kikito, la sua famiglia e centinaia di ospiti dagli Stati Uniti e dal Messico si sono ritrovati per condividere un pasto, intorno a un lungo tavolo stampato con gli occhi di JR su entrambi i lati della recinzione. Le persone mangiavano lo stesso cibo, condividevano la stessa acqua e si godevano la stessa musica (metà della band suonava in entrambi i lati). Così la divisione è così scomparsa per qualche ora.

Omelia Contadina (2020)

Tra gli ultimi progetti di JR il corteo (2020) con i ritratti dei contadini presenti nel film Omelia Contadina alla Mostra del Cinema di Venezia. Il film nasce dalla preoccupazione di JR e Alice Rohrwacher per le difficoltà incontrate da tanti piccoli contadini e abitanti dell’altopiano dell’Alfina, in Italia. Il film denuncia il declino dell’agricoltura tradizionale a favore della monocultura, che mina sempre di più i paesaggi e gli ecosistemi esistenti.

L’artwork a Palazzo Strozzi è stato promosso e organizzato da Fondazione Palazzo Strozzi e Andy Bianchedi (sostenitore progetto Palazzo Strozzi Future Art) in memoria di Hillary Merkus Recordati.

Informazioni

Sede: Palazzo Strozzi
Firenze
Periodo: dal 19 marzo al 22 agosto 2021