Junun (Follia d’amore), la musica multiculturale diventa un film

Il chitarrista dei Radiohead Jonny Greenwood, dopo aver percorso i sentieri del rock, è arrivato la scorsa primavera a Jodhpur in India. Il documentario del suo viaggio musicale è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma.

Jonny Greenwood, polistrumentista e sperimentatore di nuove sonorità, è stato ospite del maharaja di Jodhpur al Mehrangarh Fort (XV secolo), insieme al gruppo Rajasthan Express e al compositore israeliano Shye Ben Tzur, interprete della tradizione del qawwali (canto devozionale in ebraico, urdu e hindi caratteristico del sufismo). Nella città-fortezza, che domina Jodhpur, è stato allestito uno studio di registrazione dove per tre settimane questi musicisti e cantanti di diverse culture hanno collaborato, suonato e sono stati filmati dal regista Thomas Anderson.
Greenwood (chitarra, basso e tastiere) aveva già collaborato con Anderson e qui dialoga, anche se in posizione defilata, con i cantanti, i fiati e i tabla.  Una testimonianza di come l’arte e la musica siano un luogo di incontro interculturale e interreligioso tra l’Islam (misticismo sufi), i musicisti gitani del Rajasthan, la musica qawwali e la poesia religiosa. Questa esperienza è stata registrata e Junun (Follia d’amore) è il titolo del brano musicale d’apertura dell’album.

Anche se altri famosi musicisti occidentali come i Beatles hanno cercato contaminazioni con l’antica cultura e musica indiana (il cui più famoso risultato è “Across the Universe”), qui il risultato è profondamente diverso. Non si tratta dell’incontro di una band con un musicista indiano e il suo sitar (Ravi Shankar) da cui si traggono stimoli e sprazzi creativi ma di un musicista occidentale che si integra in un gruppo di musicisti indiani, nella loro religiosità e musicalità. Un’operazione in direzione opposta alla precedenti, un’accettazione dell’Occidente da parte dell’Oriente, una ricerca di fusione e una integrazione tra mondi lontani.
La sacralità della musica, le stanze orientali del forte e il volo dei rapaci sopra la città, richiamati dall’offerta di cibo, creano un’atmosfera magica di sospensione rendendo le scene particolarmente suggestive.