L’incontro con il drago di Komodo

2. Indonesia. Il Varanus komodoensis, un drago che sembra venuto dalla preistoria  

Cervi di Timor

L’aspetto, come quello delle isole che abita (in un parco situato tra le isole di Sumbawa e Flores), è quello di un drago. Si tratta di un sauro (specie di cui fanno parte gechi, lucertole e iguane). Un predatore a sangue freddo, capace di avere la meglio anche sui bufali d’acqua (che pesano più di 1000 chilogrammi), di trovare una preda a 10 chilometri di distanza e di fare scatti a una velocità di 20 km l’ora. Una macchina da guerra sofisticata che fa presupporre una sua antica origine e una sua lunga presenza sulla terra, tranne che l’uomo non lo privi del suo habitat. Si nutre di animali di grossa taglia, come cinghiali, carogne e cervi di Timor (in estinzione).

Drago di Komodo

Recentemente gli scienziati californiani, insieme a studiosi dell’Università di Firenze e Padova, hanno mappato il suo genoma (studio pubblicato su Nature Ecology & Evolution) scoprendo adattamenti genetici capaci di migliorare le capacità aerobica del lucertolone. Il drago localizza, annusa e assaggia con la sua lunga lingua biforcuta. Si mimetizza bene nel suo ambiente ed è difficile vederlo.

Drago di Komodo

Il suo veleno è anticoagulante e causa dissanguamento. Gli basta dare un morso alla sua preda per infettarla, e portarla alla morte, con la sua saliva ricca di batteri letali. Lui è in grado di ritrovarla anche dopo giorni. Difficilmente attacca l’uomo ma se accade non c’è antidoto, o scampo, nella migliore delle ipotesi è necessaria l’amputazione.

Drago di Komodo (profilo)

Dopo tante ore di aereo non vediamo l’ora di incontrarlo. Un’emozione adrenalinica corre lungo la schiena ma accompagnati dai ranger non corriamo pericoli. Il primo incontro avviene appena sbarcati sulla spiaggia. Lui sembra distratto all’ombra, in realtà il suo sguardo di drago incute timore e scruta lo spazio circostante con la massima attenzione. La sua pelle squamosa ricorda quella di un coccodrillo, il suo aspetto giurassico non è rassicurante ma è un incontro che emoziona, sembra essere tornati nella preistoria.

Drago di Komodo a riposo

Nella nostra passeggiata, accompagnati dai ranger muniti soltanto di forconi, ci imbattiamo in un grande cumulo, il nido dei draghi. La femmina depone lì anche una decina di uova, che si schiudono dopo 7-8 mesi, in aprile, ma forse solo uno sopravvive ai predatori, come le aquile. I piccoli fino a tre anni trovano rifugio e cibo sugli alberi. Eccone uno che fugge nella vallata. Alla fine un paio di grandi esemplari, sonnolenti, disposti a farsi fotografare, poi all’improvviso uno sbuffa, sembra uscire fumo dalle narici, alza la polvere e inizia ad allontanarsi infastidito.

Drago di Komodo

Sembra il caso di non importunarlo oltre con la nostra presenza. Le isole del drago riprendono il loro letargo e noi partiamo a vele spiegate (con Star Clipper). La riserva marina in cui vive, a est di Bali e Lombok, è consigliata per lo snorkeling, il trekking sui vulcani e le immersioni, esistono almeno 40 siti di diving (vedi Sebayur Island).

Drago di Komodo

INFORMAZIONI

Komodo National Park
Stagione consigliata: secca, da giugno a ottobre 
Il Parco e le sue isole sono raggiungibili, in barca, dal porto di Labuan Bajo (Flores). Per vedere i draghi l’isola migliore è: Komodo
Il biglietto per il Parco ha una durata di 3 giorni

Drago di Komodo