Venezia 77. Cerimonia di apertura e “Lacci” di Daniele Luchetti

Inaugurazione del primo grande festival internazionale post covid e “Lacci”, contro l’ipocrisia della normalità (dal primo ottobre al cinema)

Alberto Barbera e Tilda Swinton

Congratulazioni alla Biennale Cinema che ha avuto il coraggio e la capacità di compiere uno sforzo organizzativo incredibile per assicurare lo svolgimento “in presenza” del primo grande Festival internazionale post-covid. Uno spot per il nostro Paese, per Venezia e per il cinema. Congratualzioni che, in occasione della cerimonia di apertura, sono pervenute anche dal direttore della giuria, la divina Cate Blanchett.

Alberto Barbera

Misure di sicurezza rigide, mascherine obbligatorie nell’area cinema e in sala, ma necessarie. Un’occasione per dimostrare che noi italiani sappiamo essere responsabili e che il nostro Paese ce la può fare. Possiamo essere un esempio per il mondo, saremo sotto gli occhi di tutti. Il pubblico non potrà assieparsi per vedere le star sfilare sul red carpet ma potrà seguirli sullo schermo.

Cate Blanchett, presidente della giuria

Nonostante il distanziamento fisico questa edizione della Biennale del Cinema è straordinariamente inclusiva. Coinvolti altri festival del cinema che hanno rinunciato alla competizione tra loro. Sono saliti sul palco con Alberto Barbera alcuni rappresentanti dei più importanti festival internazionali. Hanno letto un documento condiviso per affermare il valore culturale del cinema.

Tilda Swinton, Leone d’Oro alla carriera

Dopo un omaggio al maestro Ennio Morricone (a cura della Roma sinfonietta diretta dal figlio, il maestro Andrea Morricone) e la consegna del Leone alla carriera Tilda Swinton il pubblico ha potuto seguire la cerimonia e il film di apertura in numerose sale cinematografiche italiane.

Cate Blanchett

Il fim di Daniele Luchetti, regista de Il portaborse e Mio fratello è figlio unico, è tratto dall’omonimo romanzo di Domenico Starnone.
Ambientato in una Napoli anni Ottanta, dopo una festa “nostalgia” marito e moglie tornano a casa. Dopo i riti serali lui confessa alla moglie: “Sono stato con un’altra”. Un copione di famiglia unita a tutti i costi. Unica novità la “confessione” che rende più dignitoso il rapporto rispetto al canonico e squallido “tradimento”.

LACCI (THE TIES) – Luigi Lo Cascio and Alba Rohrwacher Credits Gianni Fiorito

“Lacci” sono il legame tra Aldo (Luigi Lo Cascio) e Vanda (Alba Rohrwacher) – Silvio Orlando e Laura Morante da anziani – e quello che unisce i figli (Adriano Giannini e Giovanna Mezzogiorno) ai genitori. Ma lacci sono anche quelli delle scarpe che il figlio impara a legare nel modo strano del padre.

LACCI (THE TIES) Linda Caridi, Luigi Lo Cascio e Alba Rohrwacher Credits Gianni Fiorito

Lacci sono i legami, quelli che legano una coppia sposta, i genitori ai figli, un marito all’amante. Ma sono legami che fanno star male, legami che impediscono di essere felici, sono il contrario del sentirsi liberi. Allo stesso tempo sono i legami, e ruoli, che tutti abbiamo sentito. Ma se i rapporti vengono vissuti non più come scelte ma come legami strozzano, diventano malsani.

LACCI (THE TIES) – Actor Luigi Lo Cascio Credits Gianni Fiorito

Molte famiglie stanno insieme a tutti i costi e ciò causa danni, rancori e rimpianti, malesseri che durano una vita. Dolori profondi che fanno star male fino al suicidio, fino alla negazione di se stessi. Luchetti squaderna questa famiglia-tipo che preferisce adattarsi piuttosto che confrontarsi, preferisce reprimersi.

LACCI (THE TIES) – Alba Rohrwacher e Luigi Lo Cascio Credits Gianni Fiorito

Altro luogo comune è quello del marito che esce di casa e non riesce a essere indipendente. In genere i mariti quando lasciano la famiglia vanno dai genitori o dagli amici. Proprio per questo, avendo bisogno di una casa, spesso ritornano dalla moglie (famiglia).

LACCI (THE TIES) Laura Morante and Silvio Orlando Credits Gianni Fiorito

Così la famiglia diventa una scelta “di comodo”, frustrante e alienante. Un serbatoio di rancori che impedisce la realizzazione e la maturazione dei suoi membri. Tranne quando qualcuno ne esce.

Lacci, Giovanna Mezzogiorno e Adriano Giannini

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Biennale Cinema

Daniele Luchetti