Puglia. Margherita di Savoia, nella terra dei cristalli rosa, dei fenicotteri e della dama bianca

 

INDICE: Il litorale – Le Terme – La Salina e il Magazzino Sali di Pier Luigi Nervi – I fenicotteri rosa, una vita da monogami – Il Museo storico della Salina – L’agricoltura degli arenili e le eccellenze del territorio salinaro – La Cipolla Bianca di Margherita – “Il lungomare delle eccellenze agroalimentari” – I ristoranti

Margherita di Savoia, spiaggia

Al primo sguardo sai che sei in Puglia: ad accoglierti la luce del Sud! Bianca, bella, abbagliante, sembra riflettersi ovunque, sui muri, sull’acqua e anche sulla pelle. In fuga dalla città respiri aria pulita a pieni polmoni e dalla finestra del tuo hotel puoi ammirare uno degli arenili più spettacolari dell’Adriatico: sei Margherita di Savoia, località marina della BAT (provincia di Barletta-Andria-Trani) a sud del Gargano che può vantare le 3 “S”: sole, sale e salute. Sole perchè a Margherita di Savoia non piove quasi mai, l’evaporazione dell’acqua dell’enorme salina sembra tener lontane le nubi. Sale perchè c’è la più grande salina d’Europa, seconda in tutto il mondo e qui il mare, è il più salato d’Europa. Salute per la presenza delle terme.

Margherita di Savoia, Hotel Margherita

Il litorale

Margherita di Savoia vanta ben 72 lidi. Un litorale pedonale lungo chilometri piacevolissimo da percorrere a piedi o in bicicletta e dove i bambini giocano tranquilli. Ha ottenuto, per l’ottavo anno consecutivo, la Bandiera Blu assegnata dalla Foundation for Environmental Education. L’iconica Bandiera Blu è uno dei marchi ecologici più riconosciuti al mondo. È assegnata a spiagge, porti turistici e operatori del turismo nautico sostenibile. Per avere la qualifica di Bandiera Blu devono essere mantenuti rigorosi criteri ambientali, educativi, di sicurezza e di accessibilità.

Dal 2021 Margherita è anche Bandiera verde (spiaggia per i bambini). A stilare questa classifica sono i pediatri italiani che assegnano le bandiere verdi alle spiagge migliori d’Italia per le famiglie con prole al seguito. Tra i criteri: un arenile molto ampio, dotato di ombrelloni sufficientemente distanziati l’uno dall’altro (a Margherita ce ne sono circa 30.000) e di attrezzature riservate ai più piccoli, fondali bassi e acque chiare e pulite.

La Porta dei Leoni, spiaggia

Sulla spiaggia, inoltre, devono essere sempre presenti: una squadra di soccorritori, bagnini e diverse strutture pensate per la famiglia (ristoranti, pizzerie, gelaterie e parchi giochi). Anche servizi e comodità per i genitori sono importanti, perché, come dicono i pediatri, “Quando stanno bene i genitori stanno bene anche i bambini”.

Margherita di Savoia, inaugurazione lido per persone con disabilità (Courtesy Igor Schirinzi)

Quindi vacanze al mare per tutti, per tutta la famiglia e per tutte le esigenze, ideali anche per persone con disabilità con dotazione di attrezzature e comode pedane fino al mare. L’accoglienza a Margherita di Savoia non è un modo di dire ma di essere.

La Porta dei Leoni, crudi di pesce

Le Terme

Il termalistmo a Margherita è strettamente connesso alla salina, da cui derivano sia l’”acqua madre” che i fanghi salini. Si chiama “acqua madre” in quanto ‘partorisce’ il sale. La nascita del moderno stabilimento termale risale al 1947 grazie a un accordo tra la società “Terme di Margheirta di Savoia” e il Comune che si impegnava a vendere l’area edificabile, a consentire la costruzione di uno stabilimento termale e a cedere il diritto di utilizzare le acqua madri della salina. A sua volta la società si impegnava a costruire uno stabilimento idrotermale e la conduttura per la derivazione dell’acqua allo stabilimento.

Terme Margherita di Savoia

Le acque salso-bromo-solfo-iodiche, batteriologicamente pure, hanno un’azione antisettica e sono particolarmente efficaci per curare le malattie delle vie respiratorie. I fanghi di limo salinico, a contatto per decenni con le “acque madri”, sono fortemente mineralizzati. Risultano particolarmente efficaci per prevenire e curare patologie osteo-articolari e per i trattamenti anticellulite. I fanghi sono naturali e mai riciclati. Il Grand Hotel Terme, ubicato sul lungomare, è funzionale e accogliente. Nella SPA “Acqua di Sale” è possibile fare trattamenti di benessere e relax.

La Salina e il Magazzino Sali di Pier Luigi Nervi

Margherita di Savoia, Salina

Fino al 1878 erano le Saline di Barletta, poi il nome cambiò in onore della prima regina d’Italia. In un periodo antecedente al Primo Conflitto Mondiale il Lago Salpi venne trasformato in salina. Si passò così da una superficie salante di 54 ettari a una di 500. La salina di Margherita di Savoia è spettacolare per la sua vastità (una ventina di chilometri di lunghezza per 5 di larghezza e un’estensione di 4500 ettari). Colpisce soprattutto per i suoi colori, un luogo dove mare e cielo si incontrano. Una distesa di specchi del colore del cielo, della neve dei cumuli di sale, delle sfumature rosa delle acque madri. Entrare nella salina è come arrivare su un altro pianeta di una bellezza sconvolgente, selvaggio e solitario. Eppure erano in migliaia a lavorarci…

Salina, rotaie

Visitarla è vivere una esperienza di autentica archeologia industriale: vedi i piloni della teleferica che trasportava il sale a chilometri di distanza, il carro-ponte degli anni Sessanta. Vedi lo splendido, e malandato, padiglione di Pier Luigi Nervi, le rotaie che scorrono tra montagne di bianco sale nel bacino di ammassamento su cui vorresti correre e scivolare come sulla neve. Cerchi di immaginare sotto al sole tutta la fatica dei salinari adibiti all’estrazione.

Salina vista dall’alto

La salina si divide in tre zone evaporanti (dove l’acqua è più chiara) e una salante, di cristallizzazione, dal colore rosa. Il colore rosa è dovuto alla presenza di un’alga alofila (Dunaliella salina) che, quando arriva nelle vasche salanti, muore rilasciando il suo caratteristico pigmento rosa. Una particella di acqua prima di diventare sale si dice che percorre circa 200 chilometri.
In queste distese immense l’acqua è alta solo 20 cm, entra a 3,5 gradi di salinità e arriva a 7 gradi, nella zona salante raggiunge i 28 gradi. La salina, progetto di Lugi Vanvitelli ma realizzata successivamente, si sviluppa in discesa per favorire il deflusso delle acque. Oggi è demaniale ma la raccolta del sale viene fatta da un’azienda privata francese che paga l’affitto allo Stato. Produce annulamente oltre cinque milioni di quintali di cristalli di sale.

Magazzino Sali di Pier Luigi Nervi, esterno

Trovarsi all’interno del Magazzino Sali di Pier Luigi Nervi, denominato “Capannone Nervi”, è emozionante. Dall’esterno potrebbe sembrare un mammut adagiato sulla salina ma quando sei al suo interno sembra di entrare in un’astronave abbandonata, tanta è la sua modernità o in una cattedrale tanta è la sua ampiezza. Si resta a bocca aperta nel vedere uno spazio enorme senza colonne o pilastri a sorreggerne la copertura.

Magazzino Sali di Pier Luigi Nervi

È costituito da due corpi di fabbrica: il Magazzino per la sofisticazione del Sale, a “navata unica” con uno sviluppo longitudinale e la Torre tecnica. La navata è formata da diciannove campate ad arco paraboidale, con una apertura (luce netta) di quasi 21 metri, una lunghezza di circa 91 metri e un’altezza di 16 metri. Ogni arco è formato da due semiarchi che si poggiano l’uno sull’altro autosostenendosi. Le campate garantivano una totale fruibilità dello spazio sottostante per le lavorazioni e per essere riempito da enormi montagne di sale.

Magazzino Sali di Pier Luigi Nervi, foto del progetto di riqualificazione

Un importante investimento di 20 milioni di euro ne prevede un restauro di tipo conservativo, attraverso un consolidamento strutturale, per farne un Museo del Sale e di arte contemporane. Unica variazione l’apertura di una testata sul lato breve per far entrare la luce della salina e poter ammirare il panorama anche dall’interno.

I fenicotteri rosa, una vita da monogami

Margherita di Savoia, Torre delle Saline

Le bonifiche hanno mutato nel tempo un paesaggio ricco di paludi. È stata istituita una Riserva statale, visitabile, che consente lo svernamento di molte specie di uccelli (airone cinerino, il cavaliere d’Italia, il falco di palude etc.), tra cui gli eleganti fenicotteri rosa.

Margherita di Savoia, Museo storico della Salina, il pagliaio dei salinari

Una trentina di fenicotteri rosa sono arrivati a Margherita di Savoia nel 1996 dalla Sardegna. Quando si accoppiano restano fedeli per tutta la vita e cooperano durante il periodo riproduttivo. Nascono bianchi ma si nutrono di artemia salina (piccoli crostacei che si alimentano con la dunaliella salina) e da questi ricavano i carotenoidi, i pigmenti che conferiscono il colore rosa alle loro penne.

Margherita di Savoia, Museo storico della Salina, Gaetano Pesce

I fenicotteri sono adulti all’età di tre anni e vivono una cinquantina di anni. Entro i tre anni scelgono quello che sarà il loro compagno per tutta la vita e se uno dei due spira l’altro non si accoppia con nessun altro e muore di nostalgia. Si accoppiano a metà marzo, nidificano a maggio e il piccolo (pullo) nasce ad agosto. Fanno soltanto un uovo e tornano a nidificare dove sono nati. Attualmente a Margherita sono circa 6000.

Il Museo storico della Salina

Il museo ospita attrezzature e strumenti per la raccolta, il trasporto e la lavorazione del sale marino. A farci da guida, qui e nel villaggio dei salinieri, è stato Gaetano Pesce, ma se chiedete di lui cercatelo con il nome con cui tutti lo conoscono: “Nino Taragnola”, membro di una famiglia di salinari. Nino ci ha descritto, nel Museo, le vari fasi della raccolta. Il sale grezzo viene trasportato nell’impianto di lavorazione, qui viene fatta la vagliatura (per eliminare le impurità). Quindi passa al lavaggio in acqua satura dove il sale non si scioglie e le impurità cadono nelle vasche di decantazione. Nei passaggi di vasca in vasca il sale si pulisce. Viene lavato (ha il 4% di umidità) poi va in una centrifuga per l’espulsione dell’acqua. L’ultima fase è l’essiccazione, dove è asciugato e raggiunge il 2% di umidità. Attraverso nastri trasportatori è poi confezionato.

Saline e orti sull’arenile

I racconti e gli oggetti servono a ricostruire la dura vita dei salinieri. Un tempo il guadagno di una giornata di lavoro corrispondeva a mezzo chilogrammo di sale. Nel Museo ci sono interessanti sculture di sale, dovute alla caduta del cloruro di sodio e dopo qualche giorno restano i cristalli.

L’agricoltura degli arenili e le eccellenze del territorio salinaro

Margherita di Savoia tra i suoi primati ha anche quello della coltivazione di prodotti agricoli di alta qualità (come le patate bisestili e le cipolle bianche) negli arenili tra la salina e il mare. Più che agricoltori sono arenaioli, perchè qui si coltiva nella sabbia. Per creare terra coltivabile i contadini hanno dovuto faticare non poco per bonificare terreni che in origine erano improduttivi. Hanno prelevato sabbia dalle dune costiere e l’hanno fertilizzata con letame. per creare un fondo da coltivare.

La raccolta a mano delle cipolle bianche di Margherita Igp

Perciò l’agricoltura in questi arenili assume un valore esistenziale e culturale. Una volta l’esigenza era quella di nutrire la famiglia durante tutto l’anno. Spesso quando il fabbisogno nei campi diminuiva il contadino, per integrare il proprio reddito, lavorava come stagionale nella salina. Dopo la bonifica nell’ultimo secolo questa zona, da paludosa e disabitata, si è ripopolata.

I prodotti tipici dell’agricoltura degli arenili sono: la patata a pasta gialla, la carota e la cipolla bianca, riconosciuta (dal 2015) con il marchio europeo IGP (Indicazione Geografica Protetta). Negli ultimi anni la produzione si è attestata sui 65.000 quintali per le cipolle, 150.000 quella delle carote e 20.000 quella delle patate. La maggior parte degli appezzamenti ha una piccola estensione, tra 0,50 e 3 ettari.

Le Cipolle bianche di Margherita Igp

Le carote sono straordinarie: croccanti, dolcissime, senza alcun retrogusto amaro. Le migliori carote mai assaggiate, ne puoi mangiare crude a iosa. Delle altre ne mangi una o due e spesso rimangono i pezzettini tra i denti, quelle di Margherita non necessitano di una lunga masticazione grazie alla loro tenerezza.
Anche le patate hanno caratteristiche pregevoli. Sono pastose, dalla consistenza perfetta. Cotte al vapore sono morbide ma non si sfaldano o spezzano. Sembrano un miracolo: morbide, soffici e gustosissime. Questi prodotti, a causa della loro deperibilità, non consentono una lunga conservazione.

La Cipolla Bianca di Margherita

Margherita di Savoia, Fiori di cipolla

Il sapore della cipolla è unico e inconfondibile, gusto, dolcezza, freschezza e sapidità. Queste cipolle, ricche d’acqua (si conservano al massimo 20 giorni), sembrano trattenere tutto il calore del sole che a Margherita non manca quasi mai. La Cipolla bianca di Margherita Igp, prodotto identitario dell’agricoltura salinara, ha un’alta resa unitaria anche grazie al trapianto manuale delle piantine una a una nella sabbia, operazione meticolosa e faticosa. Queste poi vengono riparate dall’erosione del vento con la paglia. Le cipolle si seminano a novembre e dicembre, si raccolgono a marzo, maggio, giugno e agosto. Andare sui campi per vedere il lavoro di questi “arenaioli eroici” è stata una esperienza unica. Dal lavoro e dalle lumachine sulle piante, che garantiscono l’assenza di chimica, si comprende tutta la qualità di questi prodotti.

“Il lungomare delle eccellenze agroalimentari”

Il sindaco di Margherita di Savoia, Bernardo Lodispoto, taglia il nastro de “Il lungomare delle eccellenze agrolimentari”

Il 5 giugno il sindaco di Margherita di Savoia, Bernardo Lodispoto, ha tagliato il nastro della gustosa manifestazione: Il lungomare delle eccellenze agroalimentari. Tutti prodotti di eccellenza pugliesi convocati dal Consorzio di tutela e valorizzazione della Cipolla Bianca di Margherita Igp. Presente il Consorzio Pane di Altamura Dop (Denominazione di Origine Protetta). Un pane fragrante simbolo della cultura agricola dell’Alta Murgia. Il poeta latino Orazio (I sec. a.C.) lo definiva “il pane migliore del mondo”. Un tempo il pane veniva impastato, con lievito madre, dalle donne ma poi veniva marchiato con le iniziali del capofamiglia e veniva cotto nei forni pubblici.

Il pane di Altamura DOP al “Il lungomare delle eccellenze agrolimentari”

Succulenta l’oliva da mensa Dop La Bella della Daunia, varietà Bella di Cerignola, coltivata in un numero ristretto di comuni. Dalla polpa consistente e dal gusto piacevole si presta ad essere utilizzata in diverse occasioni. Un altro prodotto, forse meno famoso, è la Lenticcchia di Altamaura Igp, prodotta nell’area appulo-lucana che comprende alcuni comuni oltre quello di Altamura. Gustosa ha una buona consistenza, un alto contenuto di ferro e proteine.

Oliva da mensa D.O.P. La Bella della Daunia, varietà Bella di Cerignola

Più assaggi questi prodotti e più nel palato ritrovi la storia e la cultura di questo territorio, come il sale e la cipolla bianca di Margherita Igp. Anche l’olio extravergine di oliva Dop è stato apprezzato dal pubblico. Molti bis sono stati richiesti in occasione della degustazione della Burrata di Andria Igp presentata dall’omonimo Consorzio. Un sacchetto di pasta filata a mano che all’interno ha un cuore di stracciatella. La freschezza del prodotto ha lasciato tutti a bocca aperta. La sua invenzione nasce in inverno, durante una forte nevicata che impedì di portare il latte delle masserie in città.

Consorzio tutela Burrata di Andria I.G.P.

Per non sprecarlo il casaro andriese, Lorenzo Bianchino, creò un sacchetto di pasta filata in cui racchiuse sfilacci della stessa pasta immersi nella panna del latte (la stracciatella).
Il Parco Nazionale del Gargano si fregia di due marchi: Igp a tutela dell’Arancia del Gargano e del Limone Femminello del Gargano. Gli agrumeti del Gargano sono presidi Slow food, che garantiscono biodiversità e sostenibilità. Il Femminello del Gargano, di tre tipi, è la varietà di limone più antica d’Italia. I produttori del Presidio preparano, con gli agrumi del Gargano, anche ottime marmellate, canditi e limoncelli.

Arancia e Limone Femminello del Gargano IGP

I cosiddetti “giardini”, i terreni coltivati a frutta sul Gargano, sono un paesaggio agrario unico. Sono realizzati nei pressi di case padronali e sono protetti dai venti e dalla salsedine con muretti a secco o barriere di canne, di leccio e alloro. Anche al gusto questi agrumi sono diversi. Sia le arance che i limoni sono più dolci e i limoni meno acidi.

I ristoranti

Ristorante Canneto Beach 2, confettura extra a base di Cipolla Bianca di Margherita IGP

Al Ristorante Canneto Beach 2 abbiamo fatto un’esperienza multisensoriale. Il segreto del successo di questo ristorante, presente nella guida Michelin e nella guida delle Osterie Slow Food, è il lavoro di un team affiatatissimo: la famiglia Riontino, ristoratori da quattro generazioni. Salvatore Riontino, chef salinaro, la moglie Filomena Mastrapasqua (sous lady chef), il figlio maggiore Antonio (maître e sommelier, la cantina vanta una selezione di 600 vini), Giuseppe autore di pizze gourmet (premio speciale Gambero Rosso 2020 come miglior pizzaiolo emergente) e Rachele, responsabile del lavoro di sala e di accoglienza.

Ristorante Canneto Beach 2, Salvatore Riontino, Giuseppe Riontino, Rachele Riontino e Filomeno Pastrapasqua

Riontino abitava al piano di sopra e al piano di sotto c’era il bar/pasticceria. Nel 1964 è nata la pizzeria. A volte i figli si nascondevano e si addormentavano sul carrello vivande. Il ristorante ha un bel dehors sul lungomare e merita un bonus per l’impeccabile cucina a vista. Il ristorante fonda la sua qualità su un pescato freschissimo trattato ed elaborato con sapienza.

Ristorante Canneto Beach 2, cucina a vista

Abbiamo avuto modo di fare una degustazione di cipolle eseguite in vari modi. Calzoncino con cipolle, olive leccino con crema di ricotta di bufala DOP del Gargano, sapori in purezza. La Cipolla al forno in agrodolce, cottura a 150 °C con olio extravergine d’oliva, aceto di vino, sale e zucchero, con crema di vino nero di Troia e mandorle Filippo Cea ha creato momenti di autentico piacere.

Ristorante Canneto Beach 2, Il risotto autoctono a tre consistenze di seppia

La cipolla di Salvatore non fa piangere ma può creare dipendenza… Difficilmente riuscirete ad uscire dal suo ristorante senza la sua Confettura extra a base di Cipolla Bianca di Margherita IGP.
Anche le pizze non sono da meno. Tra quelle proposte ho trovato particolarmente golosa quella alta con burrata DOP di Andria, polpo, pomodorino al forno, salicornia delle saline, affumicata all’arancia. Un impasto con grano antico Solina (che cresce a ridosso delle Saline) idratazione all’80%, con una lievitazione di ben 74 ore.

Ristorante Canneto Beach 2, Pizza alta con burrata DOP di Andria, polpo, pomodorino al forno, salicornia delle saline, affumicata all’arancia

Un piatto di punta di Salvatore, che ama anche raccontare, è Il risotto autoctono a tre consistenze di seppia. Un “ragù di seppia della nonna” che viene fatto con salsa e teste della seppia. Mentre con lo scarto di uova, nero di seppia e fegatino viene fatta la salsa del nero. La parte nobile della seppia, invece, viene tagliata sottile e messa cruda sul risotto. Questo piatto racconta la storia di questo territorio e della famiglia Riontino.

Oasi Beach, ristorante sulla spiaggia

Salvatore: “Il ragù è quello povero dei nonni, in cui si usava tutto della seppia: testa, interiora, inchiostro etc. Per fare ammorbidire la seppia nel sugo questa veniva fatta cuocere al minmo per diverse ore. Alla fine il sugo si attaccava alla pentola rilasciando il sapore di bruciato”. In bocca, la dolcezza leggermente affumicata del ragù unita alla sapidità marina del crudo di seppia, crea una fusione di sapori unica.

Oasi Beach, Gamberi in crosta di bacon su morbido di patata e fonduta di Parmigiano reggiano crostone di pane

Dell’Oasi Beach abbiamo apprezzato i molti punti a favore. La location elegante sulla spiaggia (incantevole per celebrare matrimoni), l’accoglienza e gentilezza, il servizio impeccabile e la qualità dei piatti. I Gamberi in crosta di bacon su morbido di patata e fonduta di Parmigiano reggiano crostone di pane hanno celebrato un matrimonio riuscito tra sapori di terra e di mare.

Oasi Beach, Capuntino di grano arso frutti di mare salicornia e datterino giallo

Il Capuntino di grano arso frutti di mare salicornia e datterino giallo è un piatto notevole dalla sapidità gustosa. Il grano arso, oggi ottenuto per tostatura, era ricavato dalla bruciatura delle stoppie alla fine del raccolto.

Il Pirata è un ristorante-pizzeria sul lungomare con diverse proposte gustose. Piatto consigliato il mix di antipasti con salmone al pepe rosa, acciughe marinate e polpo.

Il Pirata, antipasto con salmone al pepe rosa, acciughe marinate e polpo

Grazie Puglia per tutte le bellezze e bontà scoperte con questo Educational Tour ‘Nella terra della Dama bianca e dei cristalli rosa’, promosso dal Comune di Margherita di Savoia in collaborazione con la Regione Puglia, l’Agenzia Puglia Promozione e il Patto Territoriale Nord Barese/Ofantino.

Informazioni

Ufficio Turistico
Via Principe Amedeo, 4
Telefono: 0883 654012
Stabilimenti attrezzati per accogliere persone con disabilità

Da visitare

Centro Visite Salina
Via Africa Orientale, 39
Telefono: 0883 657515

Museo Storico della Salina
C.so Vitt. Emanuele, 99

Terme

Terme Margherita di Savoia
Grand Hotel Terme
Piazza Libertà, 1
Telefono: 0883 655402
76016 Margherita di Savoia BT

Dove dormire

Hotel Margherita
Piazza Libertà, 4,
Telefono: 0883 654657
76016 Margherita di Savoia BT
Albergo pulito, efficiente. Camere consigliate: quelle con balcone vista mare.

Dove mangiare

Ristorante Canneto Beach 2
C.so Garibaldi, 159 – Via Amoroso, 11
76016 Margherita di Savoia (BT)
Telefono: +39.0883.651091 /+39.333.8426011/ +39.392.8944799 / +39.393.0798709

Oasi Beach
Lungomare Amerigo Vespucci
76016 Margherita di Savoia (BT)
Tel. +39.0883.656554

La Porta dei Leoni
Strada Provinciale 5 (ex S.S. 159 delle Saline km 40,490)
Telefono: 0883 656639
email: info@laportadeileoni.com
76016 Margherita di Savoia BT

Il Pirata
Ristorante pizzeria
Via Parini, 17, 76016
Margherita di Savoia BT
Telefono: 0883 654591