MAXXI L’Aquila, un fiume d’arte nel capoluogo abruzzese

 

Il MAXXI L’Aquila ha aperto le sue porte con la mostra PUNTO DI EQUILIBRIO

Con un mare di gioia siamo tornati nel capoluogo abruzzese dopo la visita del 2016, per ammirare la nuova sede del MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo, ospitata negli spazi barocchi di Palazzo Ardinghelli. Il prestigioso edificio, con parti del Medioevo e successivi interventi del Cinquecento e Settecento, si trova in pieno centro, vicino alla Fontana Luminosa.

Palazzo Ardinghelli, facciata

Con queste parole Giovanna Melandri, presidente Fondazione MAXXI, ha aperto le porte del MAXXI L’Aquila: «Tutti i fiumi si gettano nel mare, eppure il mare non è mai pieno». Che gioia oggi aprire le porte di #MAXXIlAquila. Il 28 maggio 2010 inauguravamo il MAXXI, e oggi a 11 anni dall’inaugurazione del MAXXI, il MAXXI raddoppia. Un progetto nato grazie ad una felice intuizione del Ministro Franceschini nel 2014: portare un polo della contemporaneità in un gioiello del barocco italiano e nel cuore della città ferita”.

MAXXI L’AQUILA, Palazzo Ardinghelli

Il progetto è stato presentato (L’Aquila il 28 maggio 2021) da: Dario Franceschini (Ministro della Cultura), cui si deve la prima felice intuizione di dotare L’Aquila di un polo per le arti contemporanee, Giovanna Melandri, Presidente Fondazione MAXXI, Bartolomeo Pietromarchi, Direttore MAXXI L’Aquila e MAXXI Arte, Margherita
Guccione
Direttrice MAXXI Architettura, Hou Hanru, Direttore Artistico MAXXI e Pietro Barrera, Segretario generale del MAXXI. Nell’occasione era presente anche Sergey Razov, Ambasciatore in Italia della Federazione Russa, che ha contribuito con una generosa donazione di 7,2 milioni di euro al restauro di Palazzo Ardinghelli. Un edificio barocco che torna a a nuova vita come nuovo polo del contemporaneo. Le risorse pubbliche per l’avvio del progetto ammontano a due milioni di euro l’anno.

MAXXI L’AQUILA, ingresso, la chiesa di Santa Maria Paganica

Giovanna Melandri ha evidenziato: “Siamo più di un progetto “per” il territorio, siamo un progetto “con” il territorio. Non una vetrina estranea alla città, alle forze sociali culturali e civili, ma un luogo d’incontro, di scambi e collaborazioni, uno spazio aperto a tutti. Siamo qui per lavorare con la ricchissima comunità artistica, culturale e scientifica dell’Abruzzo, per fare di questo museo un centro di ricerca che, come a Roma, tenga insieme arte, architettura, fotografia e tutti i linguaggi della creatività contemporanea, sperimentando in particolare modo le connessioni tra arte e scienza”. La collaborazione con le istituzioni del territorio sarà alla base delle politiche culturali di MAXXI L’Aquila, come i progetti di residenza e committenza d’artista che prevedono, oltre alla produzione di nuove opere, incontri, laboratori, approfondimenti.

Palazzo Ardinghelli, corte interna

È emozionante entrare nel settecentesco Palazzo Ardinghelli, aperto regolarmente al pubblico dal 3 giugno e sapientemente restaurato dai tecnici del Ministero della Cultura. Le emozioni sono però contrastanti, di fronte alla splendida facciata sta, in attesa di restauro, la chiesa di Santa Maria Paganica per metà ancora divelta dal terremoto. Speriamo, dopo 12 anni, che si intervenga al più presto per restituire alla popolazione una piazza, inclusa la sua fontana, che potrebbe essere pedonalizzata e diventare un salotto d’arte.
Palazzo Ardinghelli è un progetto (1732 -1743) dell’architetto romano Francesco Fontana, figlio del più celebre Carlo autore di Palazzo Montecitorio a Roma. Dal suo cortile parte un borrominiano scalone dal soffitto dipinto dal veneziano Vincenzo Damini (1749).

Palazzo Ardinghelli, corte, tracce di affreschi

LA MOSTRA INAUGURALE: PUNTO DI EQUILIBRIO. Pensiero spazio luce da Toyo Ito a Ettore Spalletti

A palazzo Ardinghelli, nella mostra PUNTO DI EQUILIBRIO. Pensiero spazio luce da Toyo Ito a Ettore Spalletti, a cura di Bartolomeo Pietromarchi e Margherita Guccione, sono esposti i lavori di otto artisti contemporanei che dialogano con oltre 60 opere tra le più iconiche della Collezione nazionale del MAXXI. L’esordio è con le committenze speciali di Elisabetta Benassi, Stefano Cerio, Daniela De Lorenzo, Alberto Garutti, Nunzio, Paolo Pellegrin, Ettore Spalletti e dell’artista russa Anastasia Potemkina. Autori di otto produzioni site specific in stretto confronto con le più famose opere della collezione pubblica nazionale di arte architettura e fotografia del MAXXI. Risultano particolarmente suggestivi i rapporti tra arte contemporanea e gli spazi barocchi del Palazzo.

Palazzo Ardinghelli, corte

Le opere commissionate per questa occasione interagiscono con i lavori di famosi artisti come Alighiero Boetti, Monica Bonvicini, Maurizio Cattelan, William Kentridge, Maria Lai, Piero Manzoni, Liliana Moro, Maurizio Nannucci, Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto, Allora & Calzadilla e Juan Muňoz, Yona Friedman, Superstudio e Toyo Ito, Iwan Baan e Gabriele Basilico.

Maurizio Nannucci, The missing poem is the poem, 1969

Bartolomeo Pietromarchi ha spiegato come: “Questa mostra che inaugura MAXXI L’Aquila è dedicata a Ettore Spalletti. Il punto di equilibrio è uno statement: ha un significato etico ed estetico, politico e sociale. In un periodo di grandi sconvolgimenti, di emergenze, drammi, incertezza, confusione, l’arte ci aiuta a ritrovare un punto di equilibrio, una stabilità esistenziale. La mostra svela innanzi tutto uno spazio prima sconosciuto, dove le opere entrano in punta di piedi, silenziose e con rispetto del luogo, della sua storia passata e recente, e si connettono con il palazzo, l’intera città e il paesaggio che la circonda per immaginare altri equilibri tra le forze che governano il mondo. Nella programmazione futura, sarà dedicata particolare attenzione all’arte italiana nel contesto globale”.

Alighiero Boetti, Mimetico, 1968, elementi di tela mimetica su telaio montati su pannello in compensato dipinto, 6 elementi di cm 21×29,5 su pannello di cm 43×90,5, Foto: Paolo Pugnaghi

Superata la corte ad esedra (unico esempio a L’Aquila), dalle pareti arrotondate come fossero di pergamena, sta la scultura Senza titolo di Jaun Muñoz. Questa sembra invitare i visitatori a continuare il percorso verso il maestoso scalone illuminato dal neon The Missing Poem is the Poem di Maurizio Nannucci. L’opera è posta in stretto confronto con gli affreschi di Vincenzo Damini che sovrastano la scala. Al piano nobile sfilano sedici sale espositive dove le opere site-specific dialogano con quelle della collezione MAXXI e gli ambienti storici.

Nel ballatoio ad anello sulla corte sono esposte due opere di Maria Lai: Senza titolo, pagine di stoffa cucite con filo nero su un grande tessuto (della serie Lenzuoli) e Il viaggiatore astrale, uno dei suoi libri cuciti.

Camino monumentale

Nel salone con uno splendido camino monumentale decorato da preziosi stucchi sono esposte: Mother (performance del 1999 in occasione della Biennale di Venezia) di Maurizio Cattelan, Mimetico di Alighiero Boetti e Quadro di fili elettrici di Michelangelo Pistoletto e La città sale dell’artista romana Elisabetta Benassi. Una scultura di sale che l’artista definisce “deposito di memoria”. Ispirata a La città che sale di Umberto Boccioni, capolavoro futurista espressione della forza dinamica della città moderna. L’artista mette in scena i carrelli della ricostruzione e la percarietà delle città nonostante le solide stratificazioni di passato e presente, storia e futuro. Gli strati di sale, sedimentati nel tempo, rappresentano gli strati del deposito di memoria necessari al capoluogo abruzzese per conservarsi.

Palazzo Ardinghelli, allestimento Punto di equilibrio, Elisabetta Benassi – La città sale 2020, Foto Agostino Osio – AltoPiano

Nel salone successivo, con un altro camino monumentale, Alberto Garutti espone Accedere al presente. Una lunga tela scorre su cinque rulli lentamente e, a poco a poco, svela i suoi colori. Impiega 24 ore per fare un giro completo. A confronto Achrome di Piero Manzoni e Wireless Fidelity di Luca Trevisani.
La Sala della Voliera è dedicata a William Kentridge con una selezione di arazzi tra cui North Pole Map. In mostra quattro arazzi dell’artista bianco sudafricano, figlio di avvocati che difendevano gli africani. In Shower Woman una donna sta sotto una doccia da cui sgorga sangue. Sono sagome tagliate su carta e poste su cartine dell’Ottocento.

Ettore Spalletti, Colonna nel vuoto, L’Aquila, 2019

Il Maestro abruzzese Ettore Spalletti (m. 2019) ha scelto l’ex cappella del palazzo per ambientare il suo capolavoro: Colonna nel vuoto, L’Aquila, che rimarrà nel museo in modo permanente. L’artista, in questa sua ultima opera, ha posto una colonna al centro dello spazio, in corrispondenza del lanternino della cupola. Questo elemento architettonico e mistico, simbolo universale, esprime il legame tra mondo terreno e ultraterreno.

Cappellina, Affresco con lo Spirito Santo

Nelle sale successive sono esposti i lavori provenienti dalla collezione di architettura dedicati al tema della città. Dalle Cartoline postali di Venezia e due maquette de La Ville Spatiale di Yona Friedman, al modello de La Città Compatta di Franco Purini e Laura Thermes. Anche alcuni disegni di Bernard Khoury dedicati a Beirut, gli Elementi di Città di Giovanni Michelucci e due modelli di Toyo Ito. Le cartoline del 2009 della Friedman sono incentrate sulla laguna di Venezia su cui si sovrappongono costruzioni utopistiche.

Allestimento Punto di equilibrio Sala della Voliera, William Kentridge, North Pole Map, 2003 e Porter Series: Expedition de Jeune Cyrus et retraite des dix mille (wit Wrought Iron)

Interessante il progetto L’Aquila di Paolo Pellegrin in due serie parallele. Un grande polittico formato da 140 scatti in bianco e nero dedicati alla città ferita che servono a non dimenticare. E poi le fotografie a colori che ritraggono montagne e borghi (Rocca di Calascio) ripresi in una notte di luna piena. Foto particolarmente suggestive che, in qualche modo, rinviano al paesaggismo romantico ottocentesco.

Kentridge, Porter Series: Carte de L’Europe divisée en ses different états (Shower Woman), 2006 – 2007

Segue la stanza con il progetto dell’artista russa Anastasia Potemkina, Untitled. Due elementi in relazione: una vasca idroponica con una pianta spontanea autoctona e una serie di specchi incisi con il profilo di piante infestanti. Questi saranno poi disposti in luoghi cittadini significativi per la comunità. Le piante infestanti rappresentano la riappropriazione della città da parte della natura. Quest’ultima è vista quale forma di resistenza e, allo stesso tempo, di rigenerazione.

Camino monumentale, particolare

Per tutta la durata della mostra Punto di equilibrio ogni sabato e domenica le visite sono arricchite da un servizio di mediazione culturale. Sono gli studenti dell’Accademia di Belle Arti e del corso di laurea in Beni Culturali dell’Università dell’Aquila a rendere la visita al museo un’esperienza attiva e partecipata.

Yona Friedman, Cartoline postali (Venezia), 2009

Tra gli appuntamenti in programma a Palazzo Ardinghelli, a giugno e luglio, ci saranno quelli del palinsesto Libri al MAXXI. Tra i protagonisti: Costantino D’Orazio (25 giugno), Valerio Valentini (26 giugno), Franco Arminio (1 luglio), Chiara Valerio (2 luglio).
Dopo l’estate gli appuntamenti d’arte. L’omaggio al maestro Ettore Spalletti avverrà con la proiezione del docufilm di Alessandra Galletta Sempilcemente Ettore Spalletti. Poi gli incontri con Elisabetta Benassi e Paolo Pellegrin e il Festival della Performance.

Giulio Paolini, Studio per “Eco nel vuoto”, matita e collage su carta nera, 2017

Tante le iniziative realizzate insieme alle istituzioni del territorio: incontri d’artista, attività educative, corsi di formazione, progetti di committenza. Oltre al workshop Città come cultura che si terrà a L’Aquila in estate, dedicato ai professionisti del settore e allo sviluppo sostenibile dei territori, sono in programma anche due corsi di alta formazione MAXXI KNOW HOW organizzati dal museo e rivolti a giovani professionisti per creare competenze nei mestieri dell’arte: Progettare l’effimero (iniziato già a maggio) e Narrare con la fotografia (ottobre).

Paolo Pellegrin, L’Aquila, polittico ocmposto da 140 fotografie, 2018

Il 24 giugno si svolgerà un workshop dedicato a Maria Lai, rivolto agli studenti dell’università e dell’accademia aquilane e ai mediatori del nuovo museo, nell’ambito del progetto Maria Lai. Los diarios del alma realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council della DG Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.

MAXXI L’AQUILA, Palazzo Ardinghelli, esterno

Gli studenti delle Scuole Secondarie di secondo grado del capoluogo abruzzese saranno inoltre protagonisti, da settembre, di una nuova edizione aquilana di MAXXI A[R]T WORK. Un percorso per le competenze trasversali e l’orientamento organizzato in collaborazione con la Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia.

Informazioni

MAXXI L’Aquila sarà aperto al pubblico dal giovedì alla domenica
con ingresso gratuito per gli abitanti di L’Aquila e dell’Abruzzo per tutto il 2021
www.maxxi.artwww.maxxilaquila.art

MAXXI L’Aquila
Piazza Santa Maria Paganica 15, L’Aquila
Info: maxxilaquila@fondazionemaxxi.it
Apertura: giovedì (ore 15.00 – 19.00), venerdì, sabato e domenica (ore 12.00 – 20.00)
Biglietto: 7 Euro intero, 5 Euro ridotto; ingresso gratutito per aquilani e abruzzesi fino al 31
dicembre 2021 e per i possessori della membership card myMAXXI