Pittura di luce. Burano e i suoi pittori

Al Museo del Merletto di Burano in mostra le opere della collezione della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Ca’ Pesaro, fino all’8 gennaio 2020.

Museo del Merletto

Le isole della laguna di Venezia hanno tutte una poesia e colori unici. Basta perdersi come un flâneur per le calli di Burano per dimenticare gli splendori della Serenissima e ritrovare l’intimità, la pace, la dimensione umana, la poesia dei quadri dei pittori esposti in questa piccola mostra-gioiello al Museo del Merletto.

Al centro: Simone Venturini (Assessore Comune di Venezia) e
Chiara Squarcina (Fondazione Musei Civici di Venezia) Sulla parete: Umberto Moggioli, Merlettaie a Burano

In occasione dell’inaugurazione della mostra l’assessore Simone Venturini ha raccontato gli abitanti dell’isola: “I buranelli sono persone di cuore, le mie segretarie sono di Burano e conosco tutto dell’isola. Spesso la pittura di Burano non è conosciuta al di fuori dell’isola, per questo è importante che questi tesori siano esposti in omaggio a Burano e ai suoi artisti. Queste opere sono in rapporto e comunicano con l’isola. La ricchezza di Burano non sono solo i merletti ma anche la sua pittura”.

Elisabetta Barisoni (Ca’ Pesaro, Galleria Internazionale d’Arte Moderna)

“È un ritorno a casa di Gino Rossi, Umberto Moggioli, – racconta Elisabetta Barisoni, la curatrice che ha estrapolato dalla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Ca’ Pesaro le opere esposte – l’avanguardia dei Ribelli di Burano, così li definì allora la critica. Sono opere quasi tutte realizzate a Burano. Occorre far conoscere, e tramandare, ciò che è successo in questi luoghi. Moggioli era trentino. Gino Rossi, il più ribelle di Ca’ Pesaro, va direttamente in Bretagna sulle orme di Gauguin ma non ha nulla da invidiare al suo ‘cugino’ più famoso”.

Gino Rossi, Douarnenez (1912)

Rossi prese parte alle mostre di Ca’ Pesaro, che avevano l’obiettivo di rinnovare la cultura italiana, opponendosi in tal modo alle esposizioni ufficiali della Biennale di Venezia. I paesaggi bretoni e le vedute di Burano rivelano diverse influenze che vanno dal sintetismo (semplificazione delle forme, linee e colori puri) di Gauguin a stilizzazioni di stile liberty. La sua “fase blu” degli anni Dieci del Novecento sembra aver come riferimento il suo soggiorno in Bretagna e la scuola di Pont Aven: bidimensionalità, pennellate piatte, contorni netti, colori innaturali, suscitati dai sentimenti dell’artista.

Gino Rossi, Burano 1914

Le opere di Rossi di quegli anni hanno una spiccata vena poetica. Era interessato alla vita di tutti i giorni. Dai suoi dipinti traspira la poesia della laguna sospesa tra terra e cielo. Elisabetta Barisoni non ha mancato di sottolineare come “Rossi, quando incontra Moggioli (n.d.r. suo vicino di casa), sente forte il richiamo con la terra del merletto. Questi pittori, molto diversi fra loro, condividono la voglia di rifondare l’arte moderna”.

Umberto Moggioli, Merlettaie a Burano, Venezia, sec. XIX fine

Nel 1948 Nino Barbantini, primo direttore di Ca’ Pesaro racconta: “Tutti una famiglia, legati a doppio filo da una passione tale per l’arte, da una fede tale nella vita e in noi stessi, che quando si ripensa, tra i conti d’oggi, alla rarità delle vendite e ai prezzi d’allora, viene da supporre che di quella passione e di quella fede i più dei nostri campassero”.

Scarpine, opera di Sandra Mavaracchio, merlettaia del Museo di Burano

L’isola dell’isola, Burano, divenne il palcoscenico prediletto di artisti come Gino Rossi, Umberto Moggioli e Pio Semeghini, anche lui “capesarino”. Artisti che conoscevano, o avevano frequentato, il panorama internazionale e che avevano scelto di dipingere su tela la luce di Burano. L’isola diventa così la Pont-Aven veneziana. Gli artisti dipingono en plain air catturando la luce dell’isola e i suoi colori. A questa fortunata stagione artistica pone termine l’avvento della Prima Guerra mondiale e la scomparsa prematura di Umbero Moggioli (1919).

Maestra merlettaia, Romana Memo

In occasione dell’anteprima stampa erano presenti alcune delle rare maestre merlattaie che vantano una lunga tradizione nell’arte del merletto. Romana Memo, oltre a offrire una breve dimostrazione della sua arte, ci ha raccontato che ricama da quando aveva 10 anni e che occorrono almeno 15 giorni per realizzare una piccola farfalla. La mostra è un’occasione per ammirare anche i piccoli e grandi capolavori di questo artigianato artistico.

Burano

INFORMAZIONI

Museo del Merletto
Piazza Galuppi 187 – Burano
Tel. +39 041 730034
Orari: dal 1 novembre al 31 marzo 10.30 – 16.30 (biglietteria 10.30 – 16.00) dal 1 aprile al 31 ottobre 10.30 – 17.00 (biglietteria 10.30 – 16.30)
Biglietto: prezzo intero: 5,00 euro Biglietto prezzo ridotto: 3,50 euro
Pianifica la tua visita: https://museomerletto.visitmuve.it/it/pianifica-la-tua-visita/prenota-on-line/
Sito: museomerletto.visitmuve.it