Sardegna 4. La spiaggia di Tuerredda e la splendida Nora

La costa sud-occidentale della Sardegna custodisce due gioielli: la spiaggia di Tuerredda, simbolo dell’isola, e Nora, un fantastico parco archeologico sul mare.

Lasciata Sant’Antioco (direzione Cagliari) e puntando a sud si percorre uno dei tratti di costa più belli della Sardegna (comune di Teulada). Molti i punti in cui fermarsi per godere il panorama e scattare foto, del resto anche l’itinerario fa parte del viaggio. Non a caso l’immagine simbolo scelta, lo scorso anno, dall’Assessorato del Turismo della Regione Sardegna, che abbiamo avuto modo di ammirare su copertine e cartelloni, era la spiaggia di Tuerredda, un’insenatura fra Capo Malfatano e Capo Spartivento. A guardare la pubblicità sembra non possa esistere una baia e un mare così spettacolare e invece quando ci sei davanti scopri che è proprio come il poster. Magnifica sabbia bianca per una lunghezza di circa 600 m, cinquanta sfumature di blu incastonate nella macchia mediterranea e l’isolotto di Tuerredda che la fronteggia, mare limpido e cristallino, caraibico.

Tuerredda

È bene evitare l’alta stagione e i giorni festivi. Il parcheggio si riempie facilmente e la spiaggia, anche a fine settembre, ha una densità di bagnanti che non è quella del poster (probabile immagine invernale). Purtroppo è una insenatura, anche per le numerose barche che vi sostano in rada, che potrebbe risentire dell’eccessiva pressione antropica e, se non controllata, mettere a rischio questo ambiente naturale. Inoltre la costa è disseminata di spiagge e calette belle e quasi deserte, preferibili per una sosta. A seguire, verso est, le spiagge di Cala Cipolla, di Su Giudeu e di Chia. Proseguendo lungo la costa, dopo Santa Margherita di Pula, si arriva a Nora, spettacolare parco archeologico sul mare a cui dedicare due ore circa per una piacevole e suggestiva visita guidata.

Nora, strada romana

Fondata dai Fenici (IX-VIII sec. a.C.), vide la presenza dei Cartaginesi (509 – 238 a.C.) e quindi dei Romani (238 a.C. – 456 d.C.). Fu abbandonata nel VII secolo a causa delle continue incursioni di pirati arabi. Sorge sulla spettacolare penisola di Capo Pula. Il contesto paesaggistico è stupendo e appena varcato l’ingresso si torna indietro nel tempo. I Punici distrussero quello che era il patrimonio culturale delle popolazioni preesistenti e colonizzarono la zona. Fu l’esercito sotto il comando di Sempronio Gracco ad occupare la costa.
I Norensi per molto tempo opposero resistenza alla dominazione romana. Nora era considerato un centro incline alla ribellione e persino Cicerone (seconda metà del I sec. a.C.) descrisse l’ostilità dei Sardi in una sua orazione. Solo verso il 79 d.C. i Norensi acquisirono la cittadinanza romana e lo status di “municipium”.

Nora, casa dell’atrio tetrastilo

In epoca imperiale Nora conobbe un grande sviluppo e fu dotata di terme, templi e cloaca. La rete fognaria era costituita da condutture a galleria costruite con muri, pavimentazione e copertura in laterizio. Di epoca punica il tempio di Tanit, divinità protettrice, e l’officina fusoria per la lavorazione di oggetti in vetro. Alla sua sinistra un edificio romano di cui rimane una sola colonna. Spettacolare il teatro romano (I sec. d.C.) con cavea (gradinata semicircolare divisa in quattro sezioni corrispondenti alle diverse classi sociali), orchestra e scaena, ovvero il palcoscenico costituito di un tavolato a copertura di un ambiente. Gli spettatori, in caso di maltempo, trovavano riparo sotto grandi teloni. 

Mosaico pavimentale con Nereide (forse Galatea) della Casa dell’atrio tetrastilo

Nora ospitava ben quattro edifici termali, diversi per censo. Le terme erano costituite da un calidarium (ambiente riscaldato fino a 40° grazie alla circolazione di acqua e aria calda sotto il pavimento), il tepidarium (bagno con acqua tiepida) e frigidarium (bagno con acqua fredda). Del frigidarium delle terme Centrali è rimasto un raffinato mosaico (seconda metà del II sec.) il cui disegno ripropone il moto ondoso. Le terme, oggi semisommerse dal mare, di epoca imperiale (II sec. d.C.), presentano un portico e un latrina pubblica.
Le case delle classi più agiate erano abitazioni piuttosto lussuose, con al centro un atrium, intorno al quale erano disposte le stanze, illuminate dall’apertura sul soffitto dell’atrium.

Nora, Torre del Coltellazzo

Si rimane incantati davanti ai mosaici della Casa dell’atrio tetrastilo, così chiamata per le quattro colonne che ne sorreggevano l’atrio. Nei pressi del teatro si trovano i resti del Foro, centro della vita commerciale e amministrativa della cittadina. La visita si conclude alla Torre del Coltellazzo da cui si domina quasi l’intera Nora.
Prima di lasciare la zona è bene fare una visita, fuori del parco, alla chiesa di Sant’Efisio dell’XI sec. (santo molto popolare in Sardegna) con una interessante cripta paleocristiana.

Vista dalla Torre del Coltellazzo, resti sommersi

Questo video del Dipartimento Beni Culturali Università di Padova ricostruisce  l’antico aspetto di Nora a partire dalla zona delle Terme, fino alla piazza del Foro, il tempio e il teatro; poi il suburbio, il porto e in lontananza le arcate dell’acquedotto che dall’entroterra arrivava in città.

Foto di Marco De Felicis

Informazioni

Indirizzo
Località Nora, 09010 Pula CA
Telefono
070 920 9138 – cellulare 3881949754
Email
info@coptur.net
Occorre tener presente che si arriva a Nora attraverso un breve tratto a piedi. Il sito è dotato di passerelle che consentono la visita a persone diversamente abili. Le visite, compresa quella all’interno della Torre del Coltellazzo sono guidate e partono ogni mezz’ora.
Orari (dalle 10 al tramonto)
Dall’ultima domenica di ottobre al 15 febbraio 10 – 16.30
dal 16 febbraio all’ultimo sabato di marzo 10-17
dall’ultima domenica di marzo al 30 settembre 10-19
dal 1° ottobre all’ultima domenica di ottobre 10-17.30
Biglietti
Intero 7,50 € ridotto 4,50 €
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