Il Primitivo di Manduria conquista Roma

Successo al di sopra delle aspettative per la grande degustazione del Primitivo di Manduria alla Città del gusto del Gambero Rosso a Roma. I nostri migliori assaggi.

Locandina

Presenti alla Città del gusto di Roma, all’evento “Roma incontra il Primitivo di Manduria“, circa trenta cantine con il loro nettare in degustazione per far conoscere agli enoappassionati, attraverso le proprie etichette, le tre anime della grande doc pugliese: Primitivo di Manduria Dop, Primitivo di Manduria Dolce Naturale Docg e Primitivo di Manduria Dop Riserva.
Da una passata reputazione di vino da taglio, come molti altri vini pugliesi utilizzati per rinforzare i vini del nord, il Primitivo (vitigno a bacca rossa che deve il suo nome a una maturazione precoce) si è affermato come vino di qualità in breve tempo. Quest’anno tra i vini pugliesi che sono stati premiati dal Gambero Rosso con Tre Bicchieri 2020 ben cinque sono “Primitivo di Manduria”.

Serata dell’evento

Di questi premiati quattro sono stati protagonisti in questo evento: Lirica 2017 – Produttori di Manduria, Piano Chiuso 26 27 63 Riserva 2016 – Masca del Tacco, Raccontami 2017 – Vespa Vignaioli per Passione e Sessantanni 2016 – Cantine San Marzano.
Le origini di questo vitigno restano incerte e remote. Si racconta che furono i Greci a portarlo in Puglia oltre duemila anni fa. In epoca romana accanto alla parola vinum si utilizzava anche la parola merum per indicare il vino puro, differente dal primo che che era un vino miscelato con acqua, miele, resine e altri addittivi. La parola vinum è diventata di uso comune mentre la parola merum è rimasta legata ai dialetti pugliesi. Lì ancora oggi il buon vino si chiama mieru.

Marco Sabelico e Mauro di Maggio

Recenti analisi del DNA hanno stabilito un’origine comune per il Primitivo e lo Zinfandel, coltivato in California e Australia. In America sembra sia arrivato nel 1820 attraverso una collezione austriaca contenente diversi vitigni, di cui si persero le etichette.
Nel 1967 un professore californiano, arrivato in Puglia, collegò il Primitivo allo Zinfandel, ma come era arrivato? C’è una forte parentela con il vitigno croato Plavac mali. Ma uno studio del DNA rivela che quest’ultimo sia un prodotto di un incrocio spontaneo tra Zinfandel-Primitivo e poi con il Dobricic. Vitigni rari che oggi sembrano scomparsi. I ricercatori ne hanno individuato l’origine in un gruppo di vigneti della zona di Spalato che, all’epoca, era sotto il dominio austriaco. Infatti lo Zinfandel fu introdotto in America dalla collezione austro-ungarica di Vienna.

Cantine San Marzano

Anche Marco Sabelico, curatore della guida Vini d’Italia,ha introdotto il seminario sul Primitivo accennando alle sue origini: “Ancora non si conoscono i genitori del Primitivo. In Dalmazia, Croazia e Montenegro si trovano vitigni simili al Primitivo. Da noi, in Puglia, arriva verso la metà del Settecento e attecchisce a Gioia del Colle per poi diffondersi a Manduria. In California credevano che lo Zinfandel fosse autoctono, invece era il Primitivo di Manduria”. Negli ultimi 25 anni è cresciuto e la DOC di Manduria – 57 aziende in 18 comuni, tra la provincia di Taranto e Brindisi, con 3140 ettari di vigneti – è il vino più prodotto in Puglia. Il 65-70 % è venduto all’estero (Sudest asiatico e America latina).

Vespa Vignaioli per Passione

Nell’area Primitivo di Manduria ci sono vari stili, secchi e dolci. È un vino con una ricchezza degustativa appagante. La categoria riserva è la parte del primitivo più sinfonica. Un vino con 14 gradi di base, inoltre quelli più pregiati mantengono un frutto sorprendente seppure con un alto grado alcolico. Il vitigno è coltivato sulla fascia costiera ed entroterra, su una terra rossa per la presenza di scheletro ferroso e con un sottosuolo calcareo fresco. Spesso si tratta di vecchi vigneti ad alberello con radici che penetrano nel sottosuolo. I vini più invecchiati perdono il frutto della gioventù per sviluppare l’eleganza di sentori di fichi e frutta secca.

Lirica 2017 – Produttori di Manduria

Sabelico ha precisato che nel Primitivo: “Pur non essendo ricco di tannini, è presente la fragola selvatica e la ciliegia matura. Alcuni vinificano ancora nei tradizionali capasoni” (n.d.r. un recipiente di creta, simile ad una grande giara di colore giallo o giallo/bruno).
I dieci assaggi del seminario si sono rivelati di qualità medio alta, vi propongo quelli che per me sono stati i migliori. Come ha evidenziato il presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria (nato nel 1998), Mauro di Maggio: “I vigneti più antichi hanno una maturazione non omogenea con acini di uva passa. Il rendimento del primitivo è di 0,6. Si tratta di un’uva da vino ma anche buona da mangiare”.

Onorevole Dario Stefàno e Marco Sabelico

Il Primitivo di Manduria Oro di Eméra ’17 di Claudio Quarta Vignaiolo proviene da un vigneto sulla costa a circa 500 m dal mare, a Lizzano. Una selezione di sei ettari di viti ad alberello tra i 50 e i 60 anni. Con una resa bassa del 60%. Dodici mesi di affinamento in botti di rovere. Colore rosso vivo, profumo di ciliegia selvatica e macchia mediterranea, gusto lungo e persistente.
Vittorio Moscogiuri, direttore generale dei Produttori di Manduria, ha presentato un’azienda antica, espressione della cultura della civiltà contadina pugliese. Una cooperativa nata nel 1932 con 400 soci con circa 900 ettari di vigneti, per la maggior parte: Primitivo. Una cooperativa con una storia ma anche con una Certificazione Equalitas. Lo standard Equalitas prevede un approccio integrato alla sostenibilità secondo i tre principi: sociale (capacità di creare ricchezza per sé e per la comunità, lavoro e investimenti); ambientale (capacità di rispettare i diritti umani e del lavoro, salute e sicurezza) ed economico (capacità di mantenere la riproducibilità delle risorse e la condivisione dell’impegno con tutti gli attori della filiera vitivinicola).

Produttori di Manduria

Dei Produttori di Manduria: Lirica 16, Primitivo secco, semibarricato, colore rosso vivo con nuances violacee, al naso frutti maturi a polpa rossa (ciliegia, mora e lampone), bella componente tannica e ritorno balsamico. Un’altra caratteristica, non secondaria, è l’ottimo rapporto qualità/prezzo di questo vino.
Daniele Pasquali, direttore commerciale di Vespa Vignaioli per Passione, ha raccontato come Bruno Vespa ha scelto, per la sua produzione di vino, la Puglia invece che l’Abruzzo. Vespa inizialmente ha acquistato una masseria con 80 ettari vitati. Dal 2010 ha continuato ad acquistare ettari di vigneti. Cinque ettari sono dedicati alla produzione del Raccontami.
Il 2016 è stata una bella annata. La produzione deriva da viti metà da alberelli (40 anni di età) e il resto a spalliera tradizionali. Invecchiamento in barrique per 12 mesi. Surmaturazione di una settimana e note di frutta matura. Un vino dallo stile internazionale con residuo zuccherino, sottofondo speziato, conserva meno degli altri il carattere del Primitivo. Un’azienda dalle grandi potenzialità: “Con due ettari ad alberello vorremmo realizzare un cru”.

Wine tasting

Il Primitivo di Manduria Piano Chiuso Ris. ’15 è stato presentato da Rossella Macchia, Responsabile Commerciale Italia di Masca del Tacco (Poggio Le Volpi). Questo vino proviene da antichi vigneti ad alberello di oltre 70 anni, chiusi da un muretto, a Torricella, su un terreno rosso ricco di ferro. Alcuni migliori vigneti, in Francia, sono chiusi da muri. In passato i monaci Cistercensi di­videvano o chiudevano con muretti alcune parcelle di vigna quando assaggiando la terra avvertivano dei cambiamen­ti nella sua composizione. Caratteristica di questa uva è la passolata che dona sentori di fico leggermente avvizzito. I numeri stanno a indicare le particelle. Nove mesi in botti grandi, al massimo di terzo passaggio, e sei mesi in bottiglia. Colore rosso rubino, fico leggermente appassito, erbe di macchia mediterranea, confettura di ciliegia, in finale spezie, pepe nero e polvere di cacao. Bell’equilibrio, tannini eleganti, sapidità e una buona gestione dell’acidità.

Caseificio Masseria Madonna dell’Arco

L’agricoltura, da sempre, ha un grande ruolo in Puglia e Mauro di Maggio, presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria , ha presentato una realtà che ci piace molto, quella delle cooperative: “La nostra Cooperativa è un patrimonio delle famiglie. Queste gestiscono piccoli tomoli. Non hanno la taglia per produrre in proprio e qui entrano in gioco le cooperative. La prima annata è del 2000. I vigneti si trovano su una fascia costiera. Il Primitivo è questo: un residuo zuccherino e uva con una maturazione più tardiva. Abbiamo rispettato il più possibile la frutta e l’integrità aromatica”.
Delle Cantine San Marzano, 1200 soci conferitori per 1500 ettari vitati, è uno dei Primitivi di Manduria che più ci ha entusiasmato: Sessantanni ’15 da vecchie vigne ad alberello. Colore rosso intenso, frutti rossi, ciliegia, mora, fragole e finale speziato. Palato appagato.

Mauro di Maggio

A conclusione del seminario è intervenuto anche l’on. Dario Stefàno, pugliese, vicepresidente del gruppo PD al Senato e proprietario di alcuni alberelli di Negroamaro.
A proposito della vendemmia di quest’anno Mauro di Maggio, si è così espresso: “Una vendemmia contenuta dal punto di vista della quantità ma che si riscatta in pieno per la qualità eccezionale. La resa è bassa, circa il 30 – 35 % in meno rispetto all’annata precedente ma il frutto è sano e di ottima qualità, con buccia bella e consistente, tale da far prevedere una produzione di vini ricchi in colore e struttura. Abbiamo iniziato a vendemmiare la prima settima di settembre con circa 15 giorni di ritardo, a causa di una primavera fredda e un inizio estate incerto, ma ci siamo subito accorti della presenza di uve sane e di buona qualità.

 Salumi Martina Franca

Si è iniziato dando spazio alla vendemmia degli alberelli che hanno subito presentato un carico basso per poi proseguire nelle zone costiere e, infine, nelle zone dell’entroterra… l’inizio di settembre si è sviluppato con temperature miti, giornate soleggiate e ventose che hanno permesso un completamento regolare dell’ultima fase di maturazione. L’ottimo stato fitosanitario, frutto di una gestione agronomica mirata ed efficace insieme ad una stabilità meteo e un preciso inizio del periodo vendemmiale, hanno portato ottimi risultati”.

Polpette

Durante la serata due aziende pugliesi – Salumi Martina Franca e il Caseificio Masseria Madonna dell’Arco – hanno proposto le loro specialità in abbinamento con i vini presentati dai produttori. Lo spettacolo gastronomico nel corner dedicato alla produzione di mozzarella live è stato molto seguito dagli ospiti. I formaggi a km zero di questo caseificio hanno il gusto di un’azienda a ciclo completo a conduzione familiare. Il latte raccolto, degli allevamenti della masseria, è lavorato entro poche ore dalla mungitura.

Tra i salumi Martina Franca, tutti ottimi, il capocollo (nome meridionale della coppa o lonza) è qualcosa che non si dimentica. A completare l’offerta gastronomica, gli sfizi ideati dalla cucina dell’Academy di Gambero Rosso. La proposta è andata dalle orecchiette con le cime di rapa ai rigatoni cacio e pepe fino a delle ottime polpette. La grande affluenza di pubblico, forse inaspettata, ha creato file e attese per avere i prelibati bocconi.

INFORMAZIONI

Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria
Claudio Quarta Vignaiolo
Masca del Tacco
Produttori di Manduria
Vespa Vignaioli per Passione
Cantine San Marzano
Formaggi Masseria Madonna dell’Arco
Salumi Martina Franca