Raffaello superstar, alle Scuderie del Quirinale

Riapertura dal 2 giugno al 30 agosto 2020. A cinquecento anni dalla morte di Raffaello Sanzio una grande mostra a Roma rende omaggio al sommo artista del Rinascimento.

L’esposizione monografica alle Scuderie del Quirinale, RAFFAELLO 1520-1483, si sviluppa lungo un percorso a ritroso. L’esposizione è un progetto del programma approvato dal Comitato Nazionale, istituito dal Ministro Dario Franceschini e presieduto da Antonio Paolucci, in occasione delle celebrazioni mondiali per il quinto centenario della scomparsa dell’artista urbinate (Roma, 6 aprile 1520). Morte, dopo una febbre alta, che Vasari ricondusse alla “sfrenatezza amorosa” dell’artista ma forse si trattò di un indebolimento ravvisabile anche nel suo Autoritratto con amico del Louvre.

Raffaello, Autoritratto con amico, Musée du Louvre

La mostra è sviluppata secondo una idea originale, che prevede un percorso che parte dal 6 aprile 1520 (data della morte di Raffaello), con riproduzione a grandezza naturale della monumentale tomba di Raffaello al Pantheon (dove fu tumulato il giorno dopo la sua morte), per ripercorrere a ritroso tutta la sua vita artistica, da Roma a Firenze, da Firenze all’Umbria, fino a Urbino. Commuove entrare alla mostra e trovarsi davanti alla ricostruzione della sua tomba (senza le rielaborazioni successive).

Raffaello, Autoritratto, 1506-1508, olio su tavola di pioppo, Firenze, Gallerie degli Uffizi, Galleria delle Statue e delle Pitture, Gabinetto fotografico delle Gallerie degli Uffizi – Su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo

Roma perse l’architetto della fabbrica di San Pietro e lo studioso di antichità che si stava occupando della ricostruzione della Roma dei Cesari.
Questa mostra speciale mira a rappresentare il valore universale dell’arte di Raffaello, che per quattro secoli è stata alla base del canone artistico occidentale.

Eike Schmidt (direttore Gallerie degli Uffizi) all’anteprima stampa

“La mostra rende onore – ha dichiarato Mario De Simoni (presidente e A.D. Ales – Scuderie del Quirinale) – a un momento unico nella storia della nostra cultura, i 500 anni dalla morte del pittore per antonomasia, Raffaello. E lo fa attraverso un percorso a ritroso, dalla morte alla giovinezza urbinate, che illustra, con confronti serrati e inediti, e con capolavori da tutti amati, la straordinaria parabola di Raffaello artista totale. Con le Gallerie degli Uffizi la collaborazione è stata tanto organica che in questa occasione si può pensare a un viaggio di immersione nel mondo raffaellesco che il visitatore attento potrà effettuare tra Roma e Firenze”.

Raffaello, Ritratto di Leone X tra i cardinali Giulio de’ Medici e Luigi de’ Rossi, 1518-1519 olio su tavola Firenze, Gallerie degli Uffizi, Galleria delle Statue e delle Pitture

In proposito è intervenuto anche Eike Schmidt (direttore Gallerie degli Uffizi) , al centro di polemiche che hanno portato alle dimissioni del comitato scientifico per il prestito, negato in un primo momento, di una delle 24 opere della lista (approvata dallo stesso Schmidt) ritenute inamovibili: il Ritratto di Leone X (restaurato per la mostra dall’Opificio delle pietre dure). Schmidt ha replicato dichiarando come: “la lista degli inamovibili fu stesa in chiara risposta all’articolo 66 comma 2 codice dei beni culturali, che disciplina l’esportazione dei beni artistici fuori dal territorio nazionale. Roma non solo si trova all’interno dell’Italia, ma ne è la capitale”.

Raffaello, Ritratto di Leone X tra i cardinali Giulio de’ Medici e Luigi de’ Rossi (particolare), 1518-1519 olio su tavola Firenze, Gallerie degli Uffizi

Per la prima volta si potranno ammirare insieme i ritratti dei due Papi negli anni del successo del pittore a Roma. Giulio II (National Gallery di Londra), prima che si radesse la barba lasciata crescere dal 1510 in segno di protesta antifrancese, e Leone X con i cardinali Giulio de’ Medici e Luigi de’ Rossi (Uffizi). Quest’ultimo (oggetto della discordia agli Uffizi) “fotografa” i tre cugini Medici, il gioco di sguardi tra i tre ne fa un capolavoro della ritrattistica di tutti i tempi. In mostra è presentato in tutto il suo splendore cromatico originale, dopo un accuratissimo restauro di tre anni.

Raffaello, Ritratto di Giulio II, ante marzo 1512, Londra, National Gallery

Sono perfettamente leggibili gli eccezionali dettagli dalla potente forza descrittiva: il pomo dorato della sedia che riflette il dorso della figura del papa e la finestra, il campanello da camera cesellato e il bellissimo manoscritto miniato che il Papa tiene tra le mani: la Bibbia Hamilton (oggi a Berlino) in cui Raffaello sostituisce lo stemma dei conti Beaufort con uno mediceo.

Raffaello e Baldassarre Castiglione, Lettera a Leone X, 1519

Il percorso inizia con la celebre Lettera a Leone X scritta da Raffaello insieme a Baldassarre Castiglione (diventata fondamento teorico della moderna idea di tutela dei beni culturali). Da questa scaturisce tutto l’interesse, la tutela e la passione di Raffaello per le antichità romane: ” Però essendo io stato assai studioso di queste antiquitati e havendo posto non piccola cura de cercharle minutamente e misurarle con diligentia e legendo li boni authori e conferendo l’opere con le scritture, penso haver conseguito qualche noticia de la architettura anticha”.

Raffaello, Ritratto di Baldassare Castiglione, 1513, olio su tela
Parigi, musée du Louvre, dèpartement des Peintures
© Musée du Louvre, Dist. RMN – Grand Palais / Angèle Dequier

La lettera, rimasta incompiuta, si riferisce a un incarico dato dal pontefice all’artista di condurre scavi per riportare alla luce, studiare e conservare, le vestigia urbane di Roma antica. Un’installazione multimediale è dedicata alla ricostruzione della Pianta di Roma antica, la grande impresa archeologico-architettonica che Raffaello lasciò incompiuta alla sua morte, che aveva rappresentato la più ambiziosa impresa antiquaria mai tentata prima.
Schmidt ha evidenziato come “mai nella storia è stato possibile ammirare così tanti capolavori dell’urbinate… un percorso inedito, ricco di 200 opere… da Firenze dipinti e disegni tra i più famosi e celebrati dell’artista, che costituiscono quasi un quarto dell’intero percorso espositivo”.

Madonna con il Bambino e San Giovannino (Madonna d’Alba), particolare, 1510 c., Washington D.C., National Gallery of Art

A Roma Raffaello visse dal 1509 al 1520. Undici anni intensi e particolarmente prolifici, durante i quali poté esprimere il suo talento in forme nuove che lo consacrarono, insieme a Michelangelo, uno dei più grandi artisti del Rinascimento. La mostra affronta tutta la vasta e articolata produzione dell’artista: dalle arti plastiche a quelle decorative, dall’antiquaria all’architettura fino all’urbanistica. Nel 1514 Raffaello divenne responsabile della Fabbrica di San Pietro. La mostra ha il merito di espandersi su tutta l’attività progettuale dell’urbinate, con un’ampiezza mai raggiunta dalle mostre a lui dedicate.

Raffaello e Giulio Romano, Ritratto di giovane donna (particolare), 1518 – 1520, Strasburgo, Musée des Beaux – Arts

Per la prima volta sono esposti, alle Scuderie, più di cento capolavori autografi o comunque riconducibili a ideazione raffaellesca tra dipinti, cartoni, disegni, arazzi, progetti architettonici. La mostra si è avvalsa di prestiti straordinari.
Un’occasione unica per ammirare nello stesso luogo opere famose in tutto il mondo come: la Madonna del Granduca e la Velata degli Uffizi o la grande pala di Santa Cecilia della Pinacoteca di Bologna.

Raffaello, La Visitazione (particolare), 1516-1517 c., Madrid, Museo Nacional del Prado

E anche opere mai tornate in Italia come la Madonna Alba (National Gallery di Washington), la Madonna della Rosa (Prado) o la Madonna Tempi (Alte Pinakothek di Monaco di Baviera). Accanto a queste dipinti emblematici come il Ritratto di Baldassarre Castiglione. La morbidezza dell’incarnato dei volti muliebri e la dolcezza dei lineamenti delle sue Madonne sono straordinarie. Valga per tutte il volto della Madonna de La Visitazione; con Maria ed Elisabetta entrambe gravide.

Raffaello, La Madonna della Rosa, 1518-1520, olio su tavola trasportata su tela, Madrid, Museo Nacional del Prado

Alle opere dello stesso Raffaello (120 del maestro tra dipinti e disegni) sono affiancate quasi altrettante opere di confronto e di contesto (sculture e altri manufatti antichi, sculture rinascimentali, codici, documenti, preziosi capolavori di arte applicata). Tra queste il meraviglioso arazzo, recentemente restaurato (prestito dei Musei Vaticani), Il Sacrificio di Lystra, realizzato su cartone di Raffaello da Pieter van Aeist. Questo è stato esposto per una settimana nella Cappella Sistina, insieme agli altri preziosi arazzi della serie Atti degli Apostoli commissionati da papa Leone X per la Cappella.

Manifattura di Pieter van Aeist, Il Sacrificio di Lystra, 1517-1519 ordito: lana, Città del Vaticano, Musei Vaticani, Pinacoteca Vaticana, Salone di Raffaello Foto © Governatorato S. C. V. – Direzione dei Musei

Tra gli exhibit prodotti in occasione della mostra c’è la riproduzione
in 3D, a cura di Factum Foundation for Digital Technology in Conservation, del cartone raffaellesco preparatorio per l’arazzo Il Sacrificio di Lystra, realizzato su concessione della Royal Collection e in collaborazione con il Victoria & Albert Museum di Londra.

Manifattura di Pieter van Aeist, Il Sacrificio di Lystra (particolare), 1517-1519 ordito: lana, Città del Vaticano, Musei Vaticani, Pinacoteca Vaticana

La profonda cultura antiquaria di Raffaello e la sua capacità di attualizzarla in
progetti moderni è attestata nella sezione architettonica, dove è in mostra una spettacolare ricostruzione in 3D della facciata del perduto Palazzo Branconio. dell’Aquila (oggi distrutto). Qui ritroviamo i motivi all’antica come festoni, mascheroni, nastri e colonne doriche.

Riproduzione del cartone raffaellesco preparatorio per l’arazzo Il Sacrificio di Lystra

L’alternanza di finestre a edicola e nicchie richiama l’emiciclo dei Mercati di Traiano. Ogni nicchia doveva ospitare una statua.
Nel suo progetto dell’incompiuta Villa Madama, con giardini e terrazze digradanti fino al fiume, ispirata alle ville laziali descritte da Plinio il Giovane, Raffaello si riproponeva di far vivere il cardinale Giulio de’ Medici (cugino di Leone X) come un imperatore.

Facciata di Palazzo Branconio dell’Aquila

Un discorso a parte meriterebbero i disegni esposti, una mostra nella mostra. Questi testimoniano come Raffaello fosse un’instancabile e fantastico disegnatore, raffinato ed elegante. Molti dei suoi disegni sono progetti di opere o esercizi di riproduzione di opere antiche. Tra questi Lucrezia, dal classico panneggio desunto dalla statuaria antica.

Anonimo, Rilievo in prospetto del fianco orientale del cortile di Palazzo Branconio dell’Aquila, metà XVI secolo

 

Raffaello racconta, nel disegno con Tarquinio e Lucrezia, l’episodio in cui la matrona romana, nota per le sue virtù, deve soggiacere alla violenza di Sesto Tarquinio, figlio del re etrusco Tarquinio il Superbo. Il volto della donna esprime tutto il terrore e la disperazione della vicenda.

Raffaello, Tarquinio e Lucrezia, 1518 – 1520 ca., Pietra nera, penna e inchiostro, biacca, The Royal Collection/HM Queen Elizabeth II

 

Nel disegno della sua Santa Caterina d’Alessandria c’è lo stesso sguardo ispirato della Galatea della Farnesina, i due volti sono somiglianti, Questo disegno è il cartone in scala per il dipinto della National Gallery di Londra. Di stampo leonardesco sono gli effetti di sfumato, le luci, i tratteggi incrociati, i passaggi sfumati con le dita e le lumeggiature con gessetti.

Raffaello, Lucrezia (particolare), 1510 ca., penna e inchiostro, pietra nera, stilo, New York, The Metropolitan Museum

Raffaello, che già a diciassette anni era chiamato “magister”, morì, prematuramente e improvvisamente, all’età di 37 anni. Quest’anno, in occasione del cinquecentenario della sua morte, sulla sua tomba al Pantheon è poggiata una rosa rossa, in omaggio al divino artista.

Raffaello, Santa Caterina d’Alessandria, 1507 circa, pietra nera, Parigi, musée du Louvre, dèpartement des Arts graphiques

Realizzata dalle Scuderie del Quirinale insieme alle Gallerie degli Uffizi, la
mostra, che si avvale di un prestigioso comitato scientifico presieduto da Sylvia Ferino, è curata da Marzia Faietti e da Matteo Lafranconi con il contributo di Vincenzo Farinella e Francesco Paolo Di Teodoro.

Raffaello, Studio per Mercurio e Psiche nel “Concilio degli dei“, 1517 ca., pietra rossa su stilo, Monaco

L’esposizione è un evento che già ha fatto scalpore per il suo record di prevendite: oltre 60.000 i biglietti già venduti, con richieste provenienti da tutto il mondo.

Raffaello, Sogno del cavaliere (Ercole al bivio), 1504 ca., Londra, National Gallery

Tutti i visitatori della mostra riceveranno inoltre, come prezioso omaggio, il
libretto con il saggio Modernità di Raffaello. Dalla Lettera a Leone X alla
Costituzione italiana
, firmato dallo storico e intellettuale Salvatore Settis.

Raffaelo e aiuti, Ritratto del Cardinale Bernardo Dovizi da Bibbiena, 1516 – 1517, Firenze

Il presidente Mattarella alla mostra
INFORMAZIONI

SEDE: Scuderie del Quirinale
Via XXIV Maggio 16, Roma
RIAPERTURA: dal 2 giugno al 30 agosto 2020
ORARI da definire: Da domenica a giovedì dalle 10.00 alle 20.00
Venerdì e sabato dalle 10.00 alle 22.30
L’ingresso è consentito fino a un’ora prima dell’orario di chiusura
BIGLIETTI: Intero € 15,00; Ridotto € 13,00; Gratuito under 6; Giovani 6-17 anni € 2,00; Biglietto Open € 22,50; Audioguida € 2,00
L’audioguida è acquistabile solo il giorno stesso della visita all’interno delle Scuderie del Quirinale
INFO E PREVENDITA
info@scuderiequirinale.it Call center: +39 02 92897722
Acquista on line: www.scuderiequirinale.it