Il Tempio del Brunello apre le sue porte nel Complesso di Sant’Agostino

 

Montalcino. Nel restaurato complesso monumentale di Sant’Agostino è stato inaugurato il Tempio del Brunello: percorso immersivo ed emozionale alla scoperta del territorio del famoso rosso

Tempio del Brunello, Inchiostro

Un’esperienza immersiva per conoscere il territorio di Montalcino a 360 gradi. Una conoscenza che passa attraverso una storia millenaria, l’archeologia, il patrimonio artistico, il paesaggio e la promozione degli altri preziosi prodotti di questa terra. Il progetto è stato promosso dall’Arcidiocesi di Siena, Colle di Val d’Elsa e Montalcino, dal Comune di Montalcino, dal Consorzio del vino Brunello di Montalcino e realizzato da Opera Laboratori.

Chiesa di Sant’Agostino

Il Tempio del Brunello è un percorso sensoriale ed emotivo, grazie anche alle più avanzate tecnologie, alla scoperta dell’Oro di Montalcino. L’oro non è soltanto il Brunello, uno dei più famosi vini rossi del mondo. Preziosi sono anche i prodotti locali come il miele, lo zafferano, l’olio, il tartufo e i formaggi. Ma l’Oro è soprattutto il patrimonio archeologico e artistico che Montalcino vanta.

Chiesa di Sant’Agostino, altare intitolato a Sant’Antonio Abate

Il sindaco, Silvio Franceschelli, ha raccontato le alterne vicende del complesso monumentale di Sant’Agostino (XIII secolo), sede dell’antico seminario diocesano oggi restituito ai cittadini, dopo un accurato restauro che ha comportato un investimento di due milioni di euro. Un complesso di 5.500 mq che da convento è diventato una scuola, poi una casa di riposo che infine ha chiuso negli anni 2013-2014.

Affreschi dell’altare intitolato a Sant’Antonio Abate, particolare

Don Enrico Grassini, direttore Ufficio Arte Sacra e Beni Culturali dell’Arcidiocesi, ha evidenziato come l’apertura del complesso rappresenti un’opera di giustizia che restituisce ai montalcinesi ciò che era loro: “La riapertura al pubblico del Complesso monumentale di Sant’Agostino vuole essere un segno di rinascita, anche cristiana, dopo un periodo tanto difficile come quello della pandemia. Tornare a riappropriarsi di spazi dedicati alla cultura assume oggi, più che mai, un valore di straordinaria importanza. Possa la bellezza dell’arte portare il territorio di Montalcino ad una speranza nuova e feconda”.

Chiesa di Sant’Agostino, affreschi dell’altare intitolato a Sant’Antonio Abate, particolare

E proprio i montalcinesi intenti nelle loro attività sembrano riaffiorare dagli affreschi dell’altare a destra di Sant’Agostino, intitolato a Sant’Antonio Abate e officiato dall’omonima compagnia. Troviamo in un riquadro un allevatore e nell’altro personaggi con animali al seguito. Finalmente è possibile ammirare nella chiesa di Sant’Agostino il ciclo di affreschi della scuola senese del 1300. Nell’abside l’opera di Bartolo di Fredi di inizio Quattrocento dove sono raccontate le storie della vita di Sant’Agostino. Quest’ultimo è raffigurato come monaco anziché in abiti episcopali (era vescovo di Ippona, 395-430).

InVolo, visori di realtà virtuale

Grazie all’applicazione ‘L’Oro di Montalcino’, sarà possibile essere guidati all’interno della chiesa di Sant’Agostino presentata da un video in cui Don Enrico Grassini ne introduce le bellezze storico-artistiche. Proprio da questo luogo simbolo, iconico e di culto, inizia il racconto di Montalcino e del suo territorio. Con il biglietto attraverso un QR Code si può scaricare un’applicazione, di facile consultazione, con i contenuti utili per la visita.

Il primo chiostro coperto dell’ex convento, InChiostro, rappresenta il punto di partenza dei diversi percorsi esperienziali. Da qui inizia la scoperta del territorio di Montalcino. Potrete ‘volare’ grazie a postazioni con visori di realtà virtuale, chiamate InVolo, che consentono di sorvolare ville e castelli, con scorci mozzafiato del centro urbano, piccoli paesi del vasto e diversificato territorio comunale. Anche chi è abituato alla realtà virtuale proverà l’emozione di alzarsi in volo su Montalcino, di sfiorare i vigneti accarezzati dalla luce dell’alba, di sentirsi, appunto, un uccello “in volo”.

Pittore del tardogotico del terzo decennio del Quattrocento, Crocifissione, affresco

Uno sguardo nuovo sul paesaggio, dalla luce dell’alba a quella del tramonto, serve anche a stimolare l’esperienza reale di una visita del centro storico e della campagna fuori dalle mura, lungo i diversi versanti della collina.
Nel primo chiostro, in mostra e in vendita, i pregiati prodotti del territorio montalcinese.

Domenico Cafaggi (1530-1608), Angelo annunciante, Vergine annunciata e Madonna adorante, legno intagliato e dipinto

Da Inchiostro si accede poi nelle Raccolte Museali Civica e Diocesana. Una ricca collezione di statue lignee e ‘fondi oro’ di scuola senese di proprietà comunale e provenienti dalle chiese dell’antica diocesi, impreziosita da una corposa raccolta di maioliche arcaiche del Duecento e dalle antiche opere della vicina Abbazia di Sant’Antimo.

Vincenzo Tamagni (1490 – 1530), Madonna della Misericordia, olio su tela (dalla chiesa del Corpus Domini in Montalcino)

La raccolta si distingue soprattutto per la statuaria lignea come il Crocefisso e il San Pietro in cattedra di Francesco di Valdambrino o le statue di Domenico Cafaggi. Mirabile l’intimo e serrato dialogo dei gesti dell’Angelo annunciante e della Vergine annunciata. Molte le tavole a fondo d’oro, con un facile richiamo all’oro di Montalcino.

Vincenzo Tamagni (1490 – 1530), Madonna della Misericordia, particolare

Nella raffinata Madonna della Misericordia di Vincenzo Tamagni (collaboratore di Raffaello nelle Logge vaticane) risaltano le eleganti melagrane (simbolo di resurrezione e logo dell’Oro di Montalcino), e foglie di quercia della veste. Al genere della quercia appartiene anche il leccio, emblema di Montalcino, che rappresenta la salvezza, la forza nella fede e la resistenza contro le avversità. Desta meraviglia anche il polittico quattrocentesco dell’Incoronazione della Vergine di Bartolo di Fredi.

Andrea della Robbia, Madonna con Bambino incoronata da due angeli ed i Santi Giovanni Battisa e Pietro, terracotta invetriata, 1507

In questo territorio non poteva mancare una terracotta invetriata policroma (1507, proveniente dalla chiesa di San Francesco a Montalcino) di Andrea della Robbia. Dal chiostro scoperto, il ‘chiostro d’estate’ del convento, si scende nel Tempio del Brunello; percorrendo una scala verso il basso.
Nel primo ambiente ipogeo troviamo un Artwall costituito da monitor sulle due pareti laterali e a pavimento su cui scorrono immagini suggestive che formano un’unica composizione. Con questa modalità vengono raccontati i quattro pilastri del Brunello di Montalcino: la Culla del Brunello, il Territorio, la Tecnica e l’Ethnos. Uniti dal racconto della comunità che sta alla base della produzione del Brunello di Montalcino.

Chiostro Enoteca

In questo museo interattivo incontriamo, nel primo ambiente ipogeo, i protagonisti della storia del Brunello e del suo successo. Nel secondo ambiente i visitatori possono, attraverso monitor, selezionare i diversi colori della “palette” di Montalcino e cimentarsi nella creazione di una composizione. Questa può essere inviata ad un Artwall, per unirsi ad altre creazioni, e tramite email per catturare un ricordo dell’esperienza. Nel terzo ambiente attraverso i capolavori dell’arte senese il visitatore incontrerà il vino.

Tempio del Brunello, Museo Archeologico

Montalcino vanta un lunga storia che trova spazio nel Museo Archeologico situato in un suggestivo ambiente ipogeo, coperto da archi ogivali. I reperti sono esposti in teche dorate realizzate in alabastro del Nepal, quello che si avvicina di più a quello usato nell’abbazia di Sant’Antimo, la cui cava è stata chiusa.

Stefano Di Bello, Silvio Franceschelli, Don Enrico Grassini, Michele Fontana e Stefano Cinelli Colombini

La maggior parte dei reperti provengono dal sito archeologico di Poggio Civitella, nel punto più alto della collina di Montalcino, vicino al passo del Lume Spento. Si tratta dell’unica fortezza etrusca (IV sec. a.C.) integralmente scavata (portata alla luce dall’Università di Firenze) e conservata. All’interno di questa sono state ritrovate alcune abitazioni.

L’esperienza si conclude nel chiostro scoperto presso l’Enoteca Bistrot Caffetteria del Tempio del Brunello dove è possibile degustare il premiato, e preferito, Sangiovese in purezza.

Tempio del Brunello, Enoteca

L’enoteca si distingue per la sua vetrina interattiva. Attraverso l’app il visitatore è chiamato a rispondere a una serie di domande. Al termine sulla vetrina si attiverà un video con riferimento alle preferenze espresse. Infine l’app presenterà una serie di etichette, riferite ai tratti distintivi del visitatore, al fine di guidarlo nella scelta del Brunello.

Sono presenti anche eleganti scaffali aumentati e interattivi, per approfondire le quattro macro-categorie del vino. Gli scaffali aumentati consentono ai visitatori di scansionare dei QR Code per selezionare dei contenuti di approfondimento.

Enoteca Tempio del Brunello

Inoltre è possibile interagire con una postazione costituita da una parete in tessuto e un monitor scorrevole. Spostando quest’ultimo è possibile visualizzare le diverse sfumature di colore rosso che caratterizzano il Brunello a seconda delle annate. Una linea del tempo con quattro differenti video con osservare le variazioni di colore nel corso di 75 anni di invecchiamento del Brunello.
Uno degli aspetti più interessanti è la possibilità per un visitatore, dopo aver acquistato la bottiglia prescelta, di effettuare una degustazione professionale, accompagnati da un vero e proprio sommelier “digitale”.
Non ultimo nel rinnovato complesso di Sant’Agostino il Consorzio del vino Brunello di Montalcino ha stabilito la sua sede.

Informazioni

L’Oro di Montalcino
Complesso di Sant’Agostino
Via Ricasoli, 31 – Montalcino (SI)
telefono: 0577 286300
Orario: aperto tutti i giorni dalle ore 10:30 alle 19:00
Biglietto: 10,00 euro