TURNER. Opere della Tate al Chiostro del Bramante

Per la prima volta in mostra a Roma una raccolta di opere dell’artista inglese Joseph Mallord William Turner. Al Chiostro del Bramante dal 22 marzo al 26 agosto 2018.


Una collezione unica, espressione del lato intimo e riservato di Joseph Mallord William Turner (23 aprile 1775 – 19 dicembre 1851), donata interamente all’Inghilterra e conservata presso la Tate Britain di Londra che, con questa mostra, inizia una importante collaborazione con il Chiostro del Bramante.

Chiostro del Bramante, ingresso

Conosciute oggi come ‘Turner Bequest’, molte delle opere esposte provengono dallo studio personale dell’artista e sono state realizzate nel corso degli anni per suo ‘proprio diletto’ secondo la bella espressione del critico John Ruskin. Si tratta di opere selezionate tra le 30.000 su carta, 300 olii e 280 album da disegno che sono state donate alla Gran Bretagna cinque anni dopo la morte di Turner (1851) e conservate per la maggior parte presso la Tate. Tra queste il corpus che si trovava nello studio del pittore.

David Blayney Brown

Un piacere estetico e visivo che trattiene ricordi di viaggi, emozioni e scorci di paesaggi visti durante i suoi soggiorni all’estero. Era infatti abitudine dell’artista lavorare sei mesi  en plain air (all’aria aperta) durante la bella stagione e solo in inverno chiudersi nel suo studio per riportare su tela i ricordi di ciò che aveva visto dal vivo.

Turner, Kirkby Lonsdale, 1817, Gouache, grafite e acquerello su carta

Oltre 90 opere d’arte, tra schizzi, studi, acquerelli, disegni e una selezione di olii mai giunti tutti insieme in Italia, caratterizzano il percorso espositivo della mostra “TURNER. Opere della Tate” dedicata al celebre maestro dell’acquerello che con la sua pittura ha influenzato molti artisti, tra cui: Claude Monet, Caspar David Friedrich, Vincent Van Gogh, Edgar Degas, Paul Klee, Franz Marc, Wassily Kandinsky, Gustav Klimt, Mark Rothko, James Turrell e Olafur Eliasson. 

Holy Island Cathedral (la cattedrale di Lindisfarne), 1806-07, acquerello su carta

Natura e romanticismo si fondono nella raffigurazione del sublime e della forza inarrestabile della natura. Nella capitale inglese, città ricca di mostre d’arte, spettacoli teatrali e iniziative nel campo delle scienze e della letteratura, Turner produce immagini emozionali che fanno sognare.
Divisa in sei sezioni, la mostra invita il visitatore a scoprire cronologicamente l’evoluzione del linguaggio artistico del più grande pittore romantico.

Lecture Diagram 65: Interior of a Prison, 1810, Gouache, grafite e acquerello su carta

Se Hirosghige è stato definito il “pittore della pioggia e della neve”, Tuner può essere definito il “pittore delle nebbie, dei vapori, il pittore del mare”. Forse nessuno meglio di lui ha saputo raffigurare il mare nelle diverse condizioni atmosferiche e nei diversi umori. Certa è la sua predilezione per le città marinare. La sua abilità deriva dal suo continuo sperimentare fino a raggiunge una libertà compositiva e stilistica, oltre un uso innovativo dei colori. Elaborò un modo personalissimo di dipingere concentrandosi sulla componenete emozionale dei colori

View of the Arch of Titus and the Temple of Venus and Roma, From the Arch of Constantine and the Meta Sudans, Rome, 1819, Gouache, grafite e acquerello su carta

Turner, incisore e acquerellista, frequentò la prestigiosa Royal Academy dove divenne professore di prospettiva nel 1808. La sua passione per i viaggi si tradusse, in pittura, nella rappresentazione di paesaggi, il cui realismo ben presto si trasformò in una visione più lirica. Il suo piacere di dipingere en plain air lo indusse a organizzare il suo lavoro a studio durante i mesi invernali in cui completava i disegni realizzati nel periodo estivo.

© J. M. W. Turner, Shields Lighthouse c.1823-6 Watercolour on paper Tate: Accepted by the nation as part of the Turner Bequest 1856

Elaborò un nuovo modo dipingere incentrato sugli effetti atmosferici e luministici, evidenziando la componente emozionale del colore e distanziandosi da maestri come Poussin e Lorrain di cui era un ammiratore. Nel 1819-20 trascorse sei mesi in Italia, soggiornò a Venezia, Roma e Napoli. In mostra le sue evanescenti vedute lagunari in cui esprime tutta la sua concezione cromatica-luministica. Quando veniva criticata la poca definizione dei suoi dipinti, Turner replicava: “L’atmosfera è il mio stile”.

The Forum, for Rogers’s ‘Italy’, 1826-27, grafite e acquerello su carta

Paesaggi, che staccandosi dalla rappresentazione realistica, arrivano ad assumere la valenza di specchio del mondo interiore. Afferrando l’attimo fuggente anticipò l’Impressionismo, divenendo un riferimento per Monet. Nel “Lascito Turner”, esposto al Chiostro del Bramante, è enucleata tutta la ricerca, la sperimentazione e innovazione del pittore. Anche se, per sua espressa volontà testamentaria, nel lascito, sarebbero dovuti confluire solo un centinaio di dipinti a olio e nessuna opera su carta.

J. M. W. Turner, The Castle of St Angelo engraved 1832 Watercolour on paper Tate: Bequeathed by Beresford Rimington Heaton 1940

Furono i membri della Corte di Cancelleria (Court of Chancery) a decidere, nel 1856 dopo una battaglia legale durata cinque anni, che il contenuto dello studio del pittore dovesse diventare proprietà della nazione. In realtà l’artista ambiva a costituire una Tuner Gallery presso la National Gallery dove erano conservati solo dipinti su tela. Gran parte del suo reddito proveniva dalla vendita di acquerelli.

The Gros Horloge at Rouen, Normandy, 1832, Gouache e acquerello su carta

Turner ha il merito di aver portato gli effetti dell’acquerello a livello e dignità artistica di quelli della pittura a olio e di essersi sempre impegnato a rendere trasparenza e immediatezza nelle sue tele. Verso la fine della prima decade dell’Ottocento eseguì dei disegni, limitando la sua tavolozza al seppia, in cui raffigurò antiche architetture.

The Rio San Luca alongside the Palazzo Grimani, with the Church of San Luca, 1840, Gouache, grafite e acquerello su carta

Difficile descrivere le emozioni e la poesia che scaturiscono dai suoi acquerelli su Venezia. I palazzi sembrano emergere come in un sogno dall’acqua e le sue pennellate diluite e le velature luminose portano la mente nel mondo della fantasia. Velature e colorazioni così accurate che gli richiedono quindici/sedici volte il tempo di un disegno a matita, come da lui stesso riferito. Come affermato da Ruskin: “Turner dipinge a colori, ma pensa in termini di luce e ombra”.

Rain Falling over the Sea? near Boulogne, 1845, acquerello su carta

Alla morte di Turner fu Ruskin il curatore delle opere presenti nella casa del pittore e fu suo il compito di organizzare i disegni e gli acquerelli al fine di esporli al pubblico.

© J. M. W. Turner, Venice: Looking across the Lagoon at Sunset 1840 Watercolour on paper Tate: Accepted by the nation as part of the Turner Bequest 1856

La mostra si conclude attraverso una installazione immersiva del videoartista francese Fabien Ilou che creato un video mapping attraverso cui il visitatore è trasportato all’interno delle atmosfere delle opere di Turner che diventano in tal modo una esperienza sensoriale.

A cura di David Blayney Brown

Foto, tranne dove diversamente indicato, di Marco De Felicis

Informazioni
06 68809035 – infomostra@chiostrodelbramante.it
Chiostro del Bramante – Via della Pace, Roma
aperto tutti i giorni:
lun – ven 10.00 > 20.00
sab – dom 10.00 > 21.00
(la biglietteria chiude un’ora prima)
VENDITA BIGLIETTI ONLINE: https://bit.ly/turner_tickets

BIGLIETTI (audioguida inclusa): Intero 14,00 €- Ridotto 12,00 €

Hashtag ufficiale: #chiostroturner

Aperture straordinarie:
Domenica 1 aprile: 10.00 > 21.00
Lunedì 2 aprile: 10.00 > 21.00
Mercoledì 25 aprile: 10.00 > 21.00
Martedì 1 maggio: 10.00 > 21.00
Sabato 2 giugno: 10.00 > 21.00
Venerdì 29 giugno: 10.00 > 21.00
Mercoledì 15 agosto: 10.00 > 21.00
(la biglietteria chiude una ora prima)