Barcellona, Casa Vicens di Antoni Gaudì apre al pubblico

Barcellona. Dopo un accurato restauto, da giovedì 16 novembre, Casa Vicens (patrimonio UNESCO), gioiello di Antoni Gaudì, apre le porte ai visitatori.

Un visita che da sola vale il viaggio a Barcellona (in ogni caso ricca di storia, arte, cultura e movida). I colori di Gaudì serviranno a mettere da parte il dolore in bianco e nero della tragedia dell’attentato alle Ramblas e i recenti scontri per il referendum della Catalogna. Da giovedì 16 novembre apre le porte al pubblico, dopo un lungo restauro e dopo essere rimasta una residenza privata per più di 130 anni, Casa Vicens, affacciata su Carrer de les Carolines. È la prima opera in cui Antoni Gaudí ha potuto esprimere tutto il suo talento. Completerà l’elenco degli otto edifici a Barcellona che l’UNESCO ha dichiarato essere di interesse culturale per l’intera comunità internazionale: la Sagrada Familia, Casa Batlló, Casa Milà detta ‘La Pedrera’, Parco Güell, Palau Güell, Palau de la Musica e Ospedale Sant Pau.

Casa Vicens, by Pol Viladoms

Casa Vicens è stata costruita per essere una residenza estiva, tra il 1883 e il 1885, dal trentunenne architetto Antoni Gaudí per il fabbricante di ceramiche Manel Vicens i Montaner (1836-1895) e la sua famiglia. La casa, un edificio islamizzante, è stata realizzata seguendo la tradizione costruttiva catalana (all’epoca la regione più avanzata della Spagna) che però l’architetto interpreta in modi inconsueti incorporando anche elementi decorativi e simbolici. Casa Vicens costituisce uno dei primi esempi del rinnovamento estetico dell’arte e dell’architettura che si stava affermando in tutta Europa verso la fine del XIX secolo. La padronanza delle tecniche costruttive consente a Gaudì, erede di una famiglia di artigiani, di azzaradare ogni fantasia e libertà formale.

Casa Vicens, by Pol Viladoms

Il recupero dell’edificio è stato sponsorizzato dalla Andorran bank MoraBanc. Una importante banca privata in Andorra che incarna i valori di una famiglia che ha acquistato la proprietà nel marzo 2014 e che è impegnata in progetti culturali, sportivi e ambientali. Il progetto di restauro, la cui prima fase è stata avviata nell’aprile 2015, è stato ideato dagli architetti José Antonio Martínez Lapeña, Elías Torres e David García. L’edificio costituisce la premessa di quella che sarà l’arte di Gaudì negli anni futuri.

Casa Vicens, by Pol Viladoms

Uno dei primi obiettivi è stato quello di recuperare, e mostrare, la casa originale così come l’ha progettata Antoni Gaudí, poiché l’edificio e la proprietà hanno subito numerose trasformazioni e passaggi dal momento della sua costruzione ad oggi. Uno dei cambiamenti più significativi è avvenuto nel 1925, quando la casa estiva fu ampliata dalla famiglia Jover, proprietaria della casa dal 1899, che ne fece la sua prima residenza. Tra il 1935 e il 1964 la casa ha subito ulteriori modifiche fino ad arrivare all’aspetto attuale.
Il team preposto al restauro ha esaminato diverse fonti documentali dell’epoca per essere il più possibile fedele al progetto originale.

Soggiorno, by Pol Viladoms

Antoni Gaudí ha progettato una dimora estiva suddivisa su quattro livelli. Il seminterrato per il magazzino; il piano terra per il soggiorno, la sala da pranzo e cucina; il primo piano per le camere da letto e il piano superiore per i servitori. Al piano terra c’è anche un fumoir in stile arabo, il cui soffitto, a intonaco policromo lavorato a nido d’ape, dimostra l’influenza dell’architettura orientale.
La galleria del piano terra era una delle zone più importanti dell’edificio. Immaginato come uno spazio che collegava l’interno con l’esterno, metteva in comunicazione la natura del giardino con il soggiorno. Il giardino era dotato di una cascatella che refrigerava la galleria e vicino alla strada c’era una fontana circolare.

Sala, by Pol Viladoms

In questa costruzione Gaudì ha inserito complesse geometrie, una sinergia tra spazi concavi e convessi, un rapporto tra luci e ombre, colori e trame moresche che dialogano con la vegetazione mediterranea circostante. La natura resta per Gaudì la più ricca fonte di ispirazione. L’elegante cancellata in ferro battuto riproduce foglie di palma.
Risulta evidente, già in Casa Vicens, la metodologia di lavoro di Gaudì. L’integrazione delle diverse arti decorative – ferro, pittura, ceramica, lavorazione del legno, murales, etc. – per creare una relazione tra lo spazio interno ed esterno.

Sala da bagno, by Pol Viladoms

Il suo è uno stile di rottura rispetto la tradizione catalana e questo edificio è uno dei primi capolavori dell’Art Nouveau. Nel 1946, a seguito di una divisione, la cascata al centro del giardino venne eliminata e la cappella di Santa Rita fu separata dal resto della casa. Nel 2005 Casa Vicens è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.

Lavorazione a nido d’ape, by Pol Viladoms

L’intelligenza di Gaudì è assimilabile a quella “angelica” come da lui stesso definita: “L’intelligenza dell’uomo può attuarsi solamente nel piano, è a due dimensioni: risolve equazioni a una incognita, di primo grado. L’intelligenza angelica è a tre dimensioni, si attua direttamente nello spazio”.

https://www.youtube.com/watch?v=xcEam_qDa0o

Informazioni:

Sito web: https://casavicens.org/
Orario: aperta ogni giorno, dal lunedì alla domenica: dalle 10 alle 20 (biglietteria chiude 19.20)
Chiusura: 25 dicembre, 1 e 6 gennaio.
Festività: 22 maggio, Santa Rita.
Ingresso gratuito: Notte europea dei musei e la giornata internazionale dei musei
Ingresso 16 euro
facebook: @casavicens
twitter: @casa_vicens
instagram: casavicens
#casavicens