“È andato tutto bene”, il nuovo film di François Ozon in uscita nelle sale italiane il 13 gennaio

 

Si può scegliere come morire e per amore è giusto assecondare questa scelta? O è solo un atto di egoismo senza preoccuparsi dei turbamenti di chi ti sta a fianco?

Sophie Marceau ©Carole BETHUEL Mandarin Production Foz - È andato tutto bene
Sophie Marceau ©Carole BETHUEL Mandarin Production Foz

È andato tutto bene è tratto dall’omonimo romanzo di Emmanuèle Bernheim, amica e sceneggiatrice di quattro film del regista François Ozon. La scrittrice francese, scomparsa nel 2017, era amica di Olivier Assayas e compagna del critico cinematografico Serge Toubiana. Questa sua ultima opera è il racconto autobiografico dell’ultimo periodo della vita del padre.

Sophie Marceau, Géraldine Pailhas, André Dussollier ©Carole BETHUEL Mandarin Production Foz
Sophie Marceau, Géraldine Pailhas, André Dussollier ©Carole BETHUEL Mandarin Production Foz

Il film tratta, con delicatezza, un argomento molto spinoso: il suicidio assistito. Ci si immerge nelle vicende del padre di Emmanuèle, Andrè, che si risveglia in ospedale dopo un ictus e richiede alla figlia di aiutarlo a morire. Prima di non riuscire a intendere e volere è intenzionato a scegliere la sua morte. All’inizio, anche se molto combattute, Emmanuèle (Sophie Marceau) e la sorella Pascale (Géraldine Pailhas) decidono di assecondare la sua ultima volontà.

Sophie Marceau, André Dussollier©Carole BETHUEL Mandarin Production Foz - È andato tutto bene
Sophie Marceau, André Dussollier©Carole BETHUEL Mandarin Production Foz

Le figlie, sperando che con il recupero motorio e dell’uso corretto dei muscoli facciali possa venir meno questo suo desiderio, organizzano comunque la morte assistita in una clinica svizzera in quanto in Francia non è consentita.

Sophie Marceau, Géraldine Pailhas, Hanna Schygulla ©Carole BETHUEL Mandarin Production Foz

Nel frattempo emergono le relazioni tra i membri della famiglia e i loro caratteri. Andrè (André Dussollier), egoista e vitale (così attaccato alla vita da non voler sopravvivere), non è stato un padre molto presente. Piuttosto autoritario non ha mai nascosto la sua omosessualità, essendo fidanzato con Serge.

Géraldine Pailhas, Sophie Marceau ©Carole BETHUEL Mandarin Production Foz
Géraldine Pailhas, Sophie Marceau ©Carole BETHUEL Mandarin Production Foz

L’ex moglie Claude, affetta da malattie e depressione, anche in vecchiaia ha conservato un cuore di pietra. Claude è interpretata da una “glaciale” Charlotte Rampling. Se la madre in Estate ’85 (film vincitore alla XVª Festa del Cinema di Roma) è fagocitante, svanita e concentrata su se stessa, qui è fredda e distaccata e la simpatia è attratta dall’incorreggibile padre, Andrè.

Sophie Marceau ©Carole BETHUEL Mandarin Production Foz
Sophie Marceau ©Carole BETHUEL Mandarin Production Foz

Nonostante difficoltà e resistenze, anche gli ostacoli posti dal fidanzato, Andrè non avrà ripensamenti e coerente con se stesso, tra battute e ultimi saluti, confermerà l’appuntamento con la clinica svizzera.
La protagonista Emmanuèle è interpretata da una ‘riscoperta’ Sophie Marceau che usando le parole del regista: “Non finge mai. È là, presente, accoglie le sensazioni ed esprime la propria sensibilità. In cucina con Serge, alla fine crolla e si rifugia tra le sue braccia”. Sophie ha suggerito questa scena e Ozon ha adorato lavorare con quest’attrice poco più che cinquantenne.

Géraldine Pailhas, François Ozon, Charlotte Rampling, Sophie Marceau ©Carole BETHUEL Mandarin Production Foz
Géraldine Pailhas, François Ozon, Charlotte Rampling, Sophie Marceau ©Carole BETHUEL Mandarin Production Foz

Ozon ci vuole raccontare, senza far trasparire troppo eventuali giudizi sulle scelte dei personaggi, il tema delicato della morte, senza rinunciare a momenti di ilarità e comicità.
Un esempio del suo cinema è racchiuso nella domanda che Andrè pone a Emmanuèle: “Ma come fanno a morire quelli poveri?”. Sophie risponde che non decidono ma aspettano di morire. Un film sicuramente interessante, che pone con sensibilità e leggerezza temi delicati, importanti e attuali ma uscendo dalla sala non può che lasciarci un pò malinconia.

La pellicola verrà proiettata, dal 13 gennaio, anche al cinema Troisi a Roma. In occasione della proiezione del 14 gennaio alle ore 19.45 il film sarà presentato da Mina Welby, moglie di Piergiorgio Welby.

Informazioni

Academy Two
Libro consigliato:
Emmanuèle Bernheim, È andato tutto bene, Giulio Einaudi Editore