Quasi un milione di spettatori hanno visto in tv “La traviata” con la regia di Mario Martone

 

Il film-opera diretto da Daniele Gatti con la regia di Mario Martone è già disponibile su RaiPlay e sarà in replica su Rai5 mercoledì 21 alle ore 21.15

La traviata, andata in onda il 9 aprile in prima serata su Rai3, è stata vista da 967.000 telespettatori, con uno share del 3,9%. Il picco di ascolto è stato registrato alle ore 21.33, con il 5,2% di share e 1.424.000 telespettatori. Il sovrintendente del Teatro dell’Opera di Roma Carlo Fuortes ha commentato così il risultato d’ascolto del film-opera realizzato con il Teatro dell’Opera di Roma: “Gli altissimi ascolti dimostrano il grande apprezzamento del pubblico per la nostra nuova produzione della traviata”. Il nuovo allestimento del capolavoro di Giuseppe Verdi su libretto diFrancesco Maria Piave, coprodotto con Rai Cultura, è già disponibile su Rai Play. Inoltre sarà in replica su Rai5 mercoledì 21 alle ore 21.15.

Mario Martone, Ph. Fabrizio Sansoni / TOR

La quarta opera in forma scenica realizzata in chiave anti-Covid dal Teatro dell’Opera di Roma ha avuto un grande successo di spettatori. Il pubblico non può, al momento, accedere ai luoghi d’arte e allora l’arte scende in strada e arriva nelle case. Sappiamo tutti che assistere a un evento in presenza consente un piacere diverso. Ma Mario Martone, insieme al Teatro dell’Opera di Roma e a quanti hanno collaborato, ha trasformato queste limitazioni in opportunità. Sicuramente è stata un’opportunità per il grande pubblico vedere il capolavoro verdiano, magari per la prima volta, avendo anche la possibilità di rivederlo. Un’opportunità per il regista mettere in atto un’operazione culturale trasformando la musica e il canto in teatro e il teatro in cinema.

In proposito Mario Martone ha dichiarato: il “Teatro che si scioglie in cinema, che cambia il suo stato fisico e diventa fluido, penetrando nelle pieghe della partitura, cogliendone ogni elemento drammaturgico. Verdi o Rossini non sono solo grandi compositori ma anche grandi autori di teatro”.
Il sovrintendente Carlo Fuortes ha sottolineato come: “I teatri chiusi ci obbligano a lavorare su nuove forme espressive e nuovi linguaggi artistici e questo allestimento della Traviata ne è un esempio emblematico, dopo lo straordinario successo del Barbiere di Siviglia dello scorso dicembre. Ringrazio Daniele Gatti e Mario Martone e tutti gli artisti che hanno partecipato alla produzione. E ringrazio Rai Cultura che ha creduto e sostenuto il progetto con grande partecipazione, professionalità e impegno e Rai3 che lo ha programmato in prima serata”.

Scena con Violetta, Ph. Fabrizio Sansoni / TOR

Sul podio dell’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma il suo direttore musicale, il maestro Daniele Gatti. Mario Martone ha firmato regia e scene di questo nuovo film-opera del capolavoro verdiano. Martone e il maestro Daniele Gatti tornano a lavorare insieme dopo aver inaugurato con Il barbiere di Siviglia di Rossini (sempre proposto su Rai3) la stagione teatrale 2020/2021 dell’Opera di Roma.
Il libretto della Traviata, di Francesco Maria Piave, è tratto da La Dame aux camélias di Alexandre Dumas figlio, celebre romanzo del 1848 poi adattato dallo stesso autore per il teatro.

La traviata, Ph. Fabrizio Sansoni / TOR

Dopo oltre un secolo e mezzo dalla sua prima messa in scena La traviata continua ad essere rappresentata. Fece il suo esordio il 6 marzo 1853 al Teatro della Fenice di Venezia e fu un fiasco clamoroso, come lo definì lo stesso Verdi. La censura del tempo ebbe il suo peso così come l’avversione verso contenuti ritenuti all’epoca scandalosi. La protagonista è una prostituta, nonostante l’amore e il ravvedimento. Ma in breve tempo l’opera divenne famosa.
La storia è quella tormentata tra Violetta Valéry, cortigiana malata di tisi che ha rinunciato all’amore, e il giovane Alfredo Germond. Nel romanzo di Dumas-figlio il nome della protagonista è Marguerite Gautier. Il personaggio è ispirato a una donna realmente esistita: Marie Duplessis, amante del giovane Alexandre. Il vero nome di Marie era Alphonsine e condusse una vita simile alla protagonista del romanzo, morì anche lei giovanissima di tisi a soli ventitre anni.

La traviata, Ph. Fabrizio Sansoni / TOR

Martone ambienta la sua traviata all’interno del Teatro dell’Opera di Roma, facendo solcare ai suoi protagonisti: la platea, la scena, i palchi, le gallerie, scale, i corridoi e il foyer. All’esterno: i dintorni dell’Opera (via Torino) e le Terme di Caracalla.
I costumi ottocenteschi sono quelli che Anna Biagiotti ha trovato nei magazzini e nei laboratori dell’Opera. Tra i protagonisti il lampadario della platea, uno dei più grandi d’Europa: tre metri e mezzo d’altezza, sei metri di diametro, tre tonnellate di peso e 27.000 cristalli di Boemia. Il lampadario è sceso giù ad altezza d’uomo (fatto che si verifica solo una volta all’anno per essere pulito) dominando la scena e facendo sfavillare i giochi mondani a casa di Flora Bervoix, dove si festeggia il carnevale.

Noi siamo zingarelle, Ph. Fabrizio Sansoni / TOR

Come ha evidenziato la Direttrice di Rai Cultura, Silvia Calandrelli, la Rai ha portato “anche alla platea della prima serata di una rete generalista la musica colta. Aver raggiunto circa un milione di telespettatori è la conferma del successo di un’operazione complessa, perché realizzata in un momento difficile come quello che stiamo vivendo, ma che si è rivelata una straordinaria opportunità per proporre l’opera in televisione in un modo nuovo”.
Lisette Oropesa è Violetta Valéry (la protagonista), che bene interpreta le vocalità richieste da Verdi; Saimir Pirgu (un po’ rigido nella recitazione) è il suo amato Alfredo Germont.

La traviata, Ph. Fabrizio Sansoni / TOR

Giorgio Germont è interpretato da Roberto Frontali, mentre Anastasia Boldyreva veste i panni di Flora e Roberto Accurso quelli del Barone Douphol. Molti gli artisti di “Fabbrica” Young Artist Program dell’Opera di Roma a essere coinvolti in questa produzione. Sul palcoscenico anche il Coro dell’Opera di Roma, diretto dal maestro Roberto Gabbiani, e il Corpo di Ballo, diretto da Eleonora Abbagnato, interprete delle coreografie di Michela Lucenti, le luci sono di Pasquale Mari.
A Mario Martone, regista colto e raffinato, va il merito speciale di riuscire a cogliere, e rappresentare, la modernità dei classici. Anche in questa opera il regista riesce a surrogare l’ipocrisia del mondo aristocratico e alto borghese, la vacuità di valori solo esibiti, la normalità di una famiglia che sacrifica i sentimenti e la felicità di un figlio per le apparenze.

La partita a carte, Ph. Fabrizio Sansoni / TOR

Soltanto di fronte alla morte i personaggi si riappropriano di una umanità insospettata, a cui soltanto la più reietta, Violetta (prostituta), non rinuncia mai diventando vittima dei suoi stessi sentimenti. Del resto, all’epoca, una donna indipendente, che sceglieva chi e come amare non poteva che essere destinata a soffrire e morire.
L’opera di Verdi in tre atti, che porta in scena il mondo di Dumas, fatto di salotti e donne di mondo, fa parte della trilogia popolare o triade verdiana. Questa include altri due popolari lavori del compositore: Rigoletto e Il trovatore. Sono le opere della maturità artistica di Verdi e ne decretano il successo internazionale. L’interprete più celebre e acclamata di Violetta è stata certamente la divina Maria Callas.

Maria Callas – Amami Alfredo (Verdi – La Traviata)

Informazioni

Teatro dell’Opera di Roma
#operaroma